Valle Ossola

 Sacro Monte Calvario e dintorni

Partecipanti:

 Gita effettuata in data:8-Aprile-2014

                                                   

 Partenza da: Domodossola.280

 Dislivello totale: m. 507

 Difficoltà: E

 Effettivo cammino h: 3,30

Come arrivarci: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la statale del Sempione , sino all’uscita per Domodossola. Usciti dalla statale, si seguono le indicazioni per la Stazione Ferroviaria.

Oggi con gli amici del CAI di Villadossola, percorriamo un itinerario adatto a chi vuole camminare senza eccessivo sforzo, gustando interamente i colori della primavera che conferiscono a questi luoghi un’atmosfera tutta particolare. L’itinerario si sviluppa, in parte, lungo quella che era la “ via alta ” ora più nota come via dei Torchi e dei Mulini ed attraversa le frazioni poste fra Domodossola e Villadossola. Da Piazza Matteotti, la piazza della Stazione Ferroviaria inaugurata nel 1906 in occasione dell’apertura del Traforo del Sempione ci incamminiamo lungo le vie che attraversano il centro città e,  attraversata la tangenziale cittadina, raggiungiamo l’inizio della Via Crucis che conduce alla cima del Colle Mattarella su cui è stato edificato, nella metà del 1600, il Sacro Monte Calvario. Iniziamo a risalire il bel lastricato che supera le diverse cappelle al cui interno, per mezzo di statue a grandezza naturale, son rappresentati e narrati gli episodi della Passione di Cristo. Al bivio della VI stazione prendiamo a destra e, seguendo il percorso devozionale, raggiungiamo la sommità del monumentale complesso che dal 1991 è una riserva naturale speciale della Regione Piemonte e riconosciuto come patrimonio dell’UNESCO. Entriamo a visitare lo stupendo complesso raggiungendo anche il parco abbellito da piante di notevole dimensione e da un grazioso laghetto. Ritornati al piccolo piazzale, al termine della carrozzabile, scendiamo sulla strada asfaltata che percorriamo sulla destra giungendo in località Crosiggia m. 402, qui ci inseriamo sulla bella mulattiera che conduce all’Oratorio di Sant’Antonio ad Anzuno. Il tracciato si snoda sotto una vegetazione che va rigenerandosi ed in cui la luce primaverile conferisce all’ambiente un aspetto molto suggestivo. Proseguiamo lungo il comodo sentiero ben marcato e raggiungiamo la frazione di Anzuno m. 551 il cui toponimo, secondo la tradizione, sembra derivi da “ Nessuno ” dato che  nessun abitante di questo paesino sopravvisse alla  terribile epidemia di peste del 1630. L’oratorio, lindo e ben tenuto, sorge ai margini del piccolo agglomerato in cui sono conservati: il torchio risalente al 1712, il lavatoio comunitario ed il forno per il pane datato 1895. Queste infrastrutture dell’economia rurale, conservate gelosamente sotto chiave, oggi rinate a nuova vita dopo un lungo periodo di abbandono, sono  aperte al pubblico solo in particolari occasioni e restano a testimoniare quanto in passato fosse intensamente vissuta e lavorata questa fascia pedemontana della Valle del Toce.  Allunghiamo l’itinerario sino ad arrivare a visitare la zona dei Mulini, per poi ritornare ad Anzuno da dove risaliamo il sentiero che in breve ci porta a raggiungere l’antico borgo de la Tensa. Il borgo, abitato fino agli anni sessanta  e successivamente abbandonato ad un progressivo degrado, è stato recuperato a partire dai primi anni 2000 e dal 2009 vi ha sede l’Agriturismo e Osteria della Tensa. Al nostro arrivo veniamo ricevuti da Sabrina, chef e responsabile dell’Osteria, che ci fa accomodare nella luminosa sala da pranzo ed inizia subito a servirci un fresco aperitivo a cui fa seguito un tagliere di affettati tipici ossolani per poi proseguire con una abbondante porzione di tagliatelle di castagne al ragù, tutto rigorosamente fatto in casa a conferma della valenza dell’agriturismo, dopo un ulteriore bis si passa ai formaggi locali con marmellate della casa, il tutto abbondantemente innaffiato da ottimi vini sia bianchi che rossi. Come se non bastasse, Sabrina ci vizia ancora con degli ottimi biscotti e, dopo il caffè, ci serve un ottimo digestivo alla liquirizia, sempre di sua produzione. Per conservare un ricordo degli abili chef che ci hanno coccolato prendendoci letteralmente “per la gola ” scattiamo una foto a Sabrina e Ivan che sapientemente collabora in cucina. Dopo l’abbondante libagione Renato, Gianni e Franco ci allietano intonando una canzone di montagna. La giornata purtroppo scorre velocemente e, nostro malgrado, salutiamo Sabrina ed Ivan, ringraziandoli per il trattamento riservatoci e ci incamminiamo sulla via del ritorno. Scendiamo nuovamente al punto in cui abbiamo effettuato la deviazione per salire a la Tensa e riprendiamo il sentiero che percorriamo verso sinistra per sbucare sulla strada che in breve ci porta a raggiungere la località La Quana. Scendiamo da una suggestiva scala scolpita nella roccia e giungiamo ai Cruppi con il vicino poggio su cui sorge la chiesetta dedicata a San Defendente. Proseguiamo per pochi metri sulla strada asfaltata per poi scendere sulla destra per prendere la bella mulattiera, ancora in ottimo stato di conservazione, che ci conduce di nuovo al Sacro Monte Calvario dove chiudiamo l’anello dell’escursione odierna. Da questo punto, ripercorriamo in discesa il percorso fatto al mattino e ritorniamo a Domodossola dove, per concludere in “ dolcezza ”, la giornata ci concediamo una rinfrescante coppa di gelato. Ritornati in Piazza della Stazione ci congediamo dagli amici e dandoci appuntamento alla prossima occasione, ringraziandoli per la piacevolissima  giornata trascorsa in loro compagnia, ci salutiamo e ci avviamo verso casa.

Bella e facile escursione, che consente di visitare Domodossola e le sue frazioni alte osservando costruzioni antiche e scorci panoramici alla scoperta di caratteristici nuclei. Volutamente non sono indicati i tempi intermedi di percorrenza in quanto numerose sono le testimonianze che meritano di essere osservate con la dovuta attenzione.

 

Link:    http://www.agriturismotensa.it/

           http://www.sacromontedomodossola.it/