Come arrivarci:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce,
proseguire seguendo la statale del Sempione , sino
all’uscita per Domodossola. Usciti dalla statale, si
seguono le indicazioni per la Stazione Ferroviaria.

Oggi
con gli amici del CAI di Villadossola, percorriamo un
itinerario adatto a chi vuole camminare senza eccessivo
sforzo, gustando interamente i colori della primavera
che conferiscono a questi luoghi un’atmosfera tutta
particolare. L’itinerario si sviluppa, in parte, lungo
quella che era la “ via alta ” ora più nota come via dei
Torchi e dei Mulini ed attraversa le frazioni poste fra
Domodossola e Villadossola. Da
Piazza Matteotti,
la piazza della Stazione Ferroviaria inaugurata nel 1906
in occasione dell’apertura del Traforo del Sempione ci
incamminiamo lungo le vie che attraversano il centro
città e, attraversata la tangenziale cittadina,
raggiungiamo
l’inizio della Via Crucis
che conduce alla cima del Colle Mattarella su cui è
stato edificato, nella metà del 1600, il Sacro Monte
Calvario. Iniziamo a risalire il bel lastricato che
supera le diverse cappelle al cui interno, per mezzo di
statue a grandezza naturale, son rappresentati e narrati
gli episodi della Passione di Cristo. Al bivio della VI
stazione prendiamo a destra e, seguendo il percorso
devozionale, raggiungiamo la sommità del monumentale
complesso che dal 1991 è una riserva naturale speciale
della Regione Piemonte e riconosciuto come patrimonio
dell’UNESCO. Entriamo a visitare
lo stupendo complesso
raggiungendo anche il parco abbellito da
piante di notevole dimensione
e da un
grazioso
laghetto.
Ritornati al piccolo piazzale, al termine della
carrozzabile, scendiamo sulla strada asfaltata che
percorriamo sulla destra giungendo in località Crosiggia
m. 402, qui ci inseriamo sulla
bella mulattiera
che conduce all’Oratorio
di Sant’Antonio ad Anzuno.
Il tracciato si snoda sotto una vegetazione che va
rigenerandosi ed in cui la luce primaverile conferisce
all’ambiente un aspetto molto suggestivo. Proseguiamo
lungo il comodo sentiero ben marcato e raggiungiamo la
frazione di Anzuno
m. 551 il cui toponimo, secondo la tradizione, sembra
derivi da “ Nessuno ” dato che nessun abitante di
questo paesino sopravvisse alla terribile epidemia di
peste del 1630. L’oratorio, lindo e ben tenuto, sorge ai
margini del piccolo agglomerato in cui sono conservati:
il torchio risalente al 1712, il lavatoio comunitario ed
il forno per il pane datato 1895. Queste infrastrutture
dell’economia rurale, conservate gelosamente sotto
chiave, oggi rinate a nuova vita dopo un lungo periodo
di abbandono, sono aperte al pubblico solo in
particolari occasioni e restano a testimoniare quanto in
passato fosse intensamente vissuta e lavorata questa
fascia pedemontana della Valle del Toce.
Allunghiamo l’itinerario sino ad arrivare a visitare la
zona dei Mulini,
per poi ritornare ad Anzuno da dove
risaliamo il sentiero
che in breve ci porta a raggiungere l’antico borgo de la
Tensa. Il borgo, abitato fino agli anni sessanta e
successivamente abbandonato ad un progressivo degrado, è
stato recuperato a partire dai primi anni 2000 e dal
2009 vi ha sede
l’Agriturismo e Osteria della Tensa.
Al nostro arrivo veniamo ricevuti da
Sabrina,
chef e responsabile dell’Osteria, che ci fa accomodare
nella luminosa sala da pranzo ed inizia subito a
servirci un fresco aperitivo a cui fa seguito un
tagliere di affettati tipici ossolani per poi proseguire
con una abbondante porzione di
tagliatelle di castagne al ragù,
tutto rigorosamente fatto in casa a conferma della
valenza dell’agriturismo, dopo un ulteriore bis si passa
ai formaggi locali con marmellate della casa, il tutto
abbondantemente innaffiato da ottimi vini sia bianchi
che rossi. Come se non bastasse, Sabrina ci vizia ancora
con degli ottimi biscotti e, dopo il caffè, ci serve un
ottimo digestivo alla liquirizia, sempre di sua
produzione. Per conservare un ricordo degli abili chef
che ci hanno coccolato prendendoci letteralmente “per la
gola ” scattiamo una foto a
Sabrina e Ivan
che sapientemente collabora in cucina. Dopo l’abbondante
libagione
Renato, Gianni e
Franco
ci
allietano intonando una canzone di montagna. La giornata
purtroppo scorre velocemente e, nostro malgrado,
salutiamo Sabrina ed Ivan, ringraziandoli per il
trattamento riservatoci e ci incamminiamo sulla via del
ritorno. Scendiamo nuovamente al punto in cui abbiamo
effettuato la
deviazione per salire a la Tensa
e riprendiamo il sentiero che percorriamo verso sinistra
per sbucare sulla strada che in breve ci porta a
raggiungere la località
La Quana.
Scendiamo da una suggestiva
scala scolpita nella roccia
e
giungiamo
ai Cruppi
con il
vicino poggio su cui sorge la
chiesetta dedicata a San Defendente.
Proseguiamo per pochi metri sulla strada asfaltata per
poi scendere sulla destra per prendere la bella
mulattiera,
ancora in ottimo stato di conservazione, che ci conduce
di nuovo al
Sacro Monte Calvario
dove chiudiamo l’anello dell’escursione odierna. Da
questo punto, ripercorriamo in discesa il percorso fatto
al mattino e ritorniamo a Domodossola dove, per
concludere in “ dolcezza ”, la giornata ci concediamo
una
rinfrescante coppa di gelato.
Ritornati in Piazza della Stazione ci congediamo dagli
amici e dandoci appuntamento alla prossima occasione,
ringraziandoli per la piacevolissima giornata
trascorsa in loro compagnia, ci salutiamo e ci avviamo
verso casa.
Bella e facile escursione, che consente
di visitare Domodossola e le sue frazioni alte
osservando costruzioni antiche e scorci panoramici alla
scoperta di caratteristici nuclei. Volutamente non sono
indicati i tempi intermedi di percorrenza in quanto
numerose sono le testimonianze che meritano di essere
osservate con la dovuta attenzione.
Link:
http://www.agriturismotensa.it/
http://www.sacromontedomodossola.it/
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