Come
arrivarci:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire
seguendo la statale del Sempione , sino all’uscita per
Villadossola. Usciti dalla statale, si svolta a sinistra, e
si raggiunge Piazza IV Novembre posta all’inizio della
valle.
Come ogni anno, da oramai 19 anni, torna il tradizionale
appuntamento proposto dalla sezione CAI di Villadossola che
in collaborazione con le Comunità della Valle Antrona vede
riuniti centinaia di camminatori che partendo da
Villadossola ripercorrono l’itinerario della parte bassa
della “Strada Antronesca″ una delle sei vie storiche di
eccellenza nel territorio del Verbano Cusio Ossola ( VCO )
ritenuta una delle vie più antiche che valicavano i passi
alpini, probabilmente già utilizzata dagli etruschi e dai
romani. L’antico tracciato della “Strada Antronesca”, che
partendo dal fondovalle, percorreva tutta la Valle Antrona e
la Valle di Saas per raggiungere il distretto di Visp nel
Canton Vallese, ancora oggi conserva buone tracce
dell’antica lastricatura. Il percorso è stato sapientemente
recuperato dalla sezione CAI di Villadossola che lo ha
segnalato e reso agevolmente percorribile. Come da
programma raggiungiamo la
Piazza IV Novembre dove abbiamo
il piacere di ritrovarci con Renato e gli altri amici con i
quali abbiamo già percorso alcuni itinerari nel corso
dell’anno. Alle 8,30, accompagnati dalle note della
fisarmonica di
Luca, prende
avvio la camminata che in circa 16 Km. porterà il variopinto
serpentone a raggiungere Antrona. Mossi i primi passi si
inizia a salire la scalinata che addentrandosi fra le case,
raggiunge la strada che si attraversa per iniziare a
percorrere il lungo diagonale che porta a raggiungere la
frazione di
Noga che ci
accoglie con la sua monumentale chiesa seicentesca, dedicata
alla Beata Vergine del Rosario, nell’occasione ingabbiata
per restauri. Dopo vari attraversamenti della strada
principale, raggiungiamo
l’inizio
dell’antica mulattiera che con cinquantotto gradini
scavati nella roccia, sale alla frazione Casa dei Conti dove
in alcune baite è stata realizzata una
mostra in cui sono esposte varie
opere realizzate dai frazionisti.
Proseguendo nel lento cammino, perveniamo a Cresti, frazione
di Montescheno, dove il locale gruppo folcloristico ha
allestito un
punto di ristoro
con bevande calde, torte e pasticcini. Montescheno è
distribuito in 14 villaggi di impronta rurale che conservano
numerosi torchi consortili per la spremitura dell’uva, un
tempo estesamente coltivata sui campi terrazzati, e forni
frazionali per la cottura collettiva del pane di segale. Al
termine del piacevole intermezzo, riprendiamo a risalire la
valle e con un piacevole percorso attraverso i boschi
raggiungiamo il villaggio di Seppiana, che fu il centro
religioso della valle dal XIII secolo, con la sua
chiesa dedicata a Sant’Ambrogio,
e considerata uno dei monumenti architettonici più pregiati
di tutta la valle. Qui è allestito il secondo punto di
ristoro, in cui ci tratteniamo di nuovo con molto piacere,
per assaporare quanto gentilmente messo a nostra
disposizione. Alla ripresa della marcia, il lungo corteo è
aperto dalle donne in costume che sfilano lungo il percorso
sino a pervenire a
Viganella;
per molti secoli centro di primaria importanza per
l’attività estrattiva e lavorativa del ferro proveniente
dalle miniere di Ogaggia. Il piccolo nucleo di Viganella è
arroccato su un pendio che precipita verso l’Ovesca, il
torrente della Valle Antrona, circondato da monumentali
terrazzamenti che recano traccia dei vigneti che furono fra
i più antichi e rinomati in Ossola. Attualmente, la
coltivazione della vite in valle ha ripreso ad essere
praticata, anche se in misura minore del passato, e grazie
all’operato di appassionati viticoltori, Viganella vede le
sue alture ripopolarsi di vigneti che producono un ottimo
Pinot Nero. Accolti da
donne in
costume, entriamo in Viganella; nobilitato dal
raffinato loggiato di
Casa Vanni
o “ ca dul Van ″, antica famiglia patrizia che la abitò alla
fine del Settecento, l’edificio sapientemente restaurato è
stato trasformato in una struttura ricettiva di alto
livello. Poco oltre, in un piccolo ma grazioso locale, è
custodito il torchio per la macinatura delle noci, uno degli
antichi mestieri molto ben raffigurato nel
murales sulla parete della
casa. Ammirate queste caratteristiche costruzioni, ci
dirigiamo verso la famosa “ Piazza dello Specchio
² dove è allestito
il punto di ristoro principale:
qui ci vengono serviti un’ottima pastasciutta, formaggio
locale e bevande varie. Durante la pausa il
CORO ANTRONA ( della Valle di
Saas ) ed il
CORO SAAS ( della
Valle Antrona), intrattengono i partecipanti con una serie
di apprezzate esibizioni canore. Terminato il periodo di
riposo, riprendiamo il cammino e, strada facendo, Renato ci
intrattiene fornendoci ampie e particolareggiate
informazioni sugli usi e costumi della valle. Senza quasi
accorgersene, raggiungiamo la piccola frazione di
Ruginenta con la sua bella
chiesetta, il toponimo rivela l’utilizzo di questo luogo in
affinità con l’estrazione e la lavorazione del ferro.
Lasciamo il caratteristico e oramai disabitato borgo ed
affrontiamo l’ultimo e più impegnativo tratto del percorso
che si sviluppa brevemente sulla strada principale prima di
rientrare sulla bella mulattiera che ci porta a visitare
l’antico borgo di Rovesca, il più antico nucleo abitativo di
Antrona. Il caratteristico villaggio è raccolto intorno
alla bella fontana risalente al 700 posta a lato dell’Oratorio
di San Bernardo da Mentone sulla cui facciata è
rappresentata la gigantesca figura di S. Cristoforo che,
unitamente agli affreschi di altri dodici santi costituisce
il grande mosaico pittorico realizzato nel 1668. Siamo
oramai in vista della nostra meta e raggiunta una
cappella votiva, si sosta per
riunire il gruppo di tutti i partecipanti e tutti insieme
entriamo in Antronapiana dirigendoci verso il centro per
ammirare l’ultimo dei murales che esprime un’attività che
sta scomparendo: la
filatura della
lana. Antronapiana, posta su un terrazzo alla
confluenza dei torrenti Loranco e Troncone che danno vita
all’Ovesca, è un antico villaggio di montagna che ebbe
sempre negli estesi pascoli alpini e negli alpeggi la sua
ricchezza principale. Attraversato il centro del paese,
raggiungiamo la vicina struttura adibita a zona di
ristorazione dove comodamente seduti sotto gli ampi tendoni,
assistiamo alla cerimonia del gemellaggio fra i paesi di
Antrona e Saas Almagell tenuta a battesimo dalle
nuove generazioni di bambini
vestiti nei caratteristici costumi locali.
Al termine di questa bellissima
ed interessante manifestazione, ringraziamo e ci
complimentiamo con il CAI di Villadossola per la perfetta
organizzazione e per la competenza con cui è stata condotta
e gestita l’escursione che ha visto la partecipazione di un
elevato numero di partecipanti; un sentito ringraziamento và
anche alle varie amministrazioni e ai gruppi in costume per
l’accoglienza e la disponibilità che ci hanno manifestato
lungo il percorso.
Per maggiori informazioni vedi:
http://www.caivilladossola.net/files/villa.pdf
http://caivilladossola.net/files/la_strada_antronesca.pdf
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