Valle Ossola

Frazioni alte di Premosello e Vogogna

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:7-Aprile-2013                                                    

 Partenza da: Premosello m.222
 Dislivello totale: m.890
 Difficoltà: T/E
 Effettivo cammino h:5,00

Come arrivare: : Da Gravellona Toce si procede sulla Statale del Sempione fino all’uscita di Premosello. Usciti dalla Statale: si attraversa il ponte sul Fiume Toce, si raggiunge Cuzzago e si prosegue fino ad arrivare in paese dove di fronte al Municipio ( piazza Bolzani.) si parcheggia l’auto.

Partecipiamo con piacere a questa escursione organizzata dal CAI di Villadossola che, nell’ambito delle attività di Tutela Alpina, allo scopo di migliorare e non perdere l’enorme patrimonio costituito dalla rete sentieristica di collegamento fra i passi montani ed i laghi, inaugura il tratto di percorso tra Vogogna e Premosello lungo l’antica strada romana che attraversava le Alpi, e meglio conosciuta come “ sentiero Stockalper ″. Inoltre, essendo per la sezione la prima escursione della stagione 2013, ci dà la possibilità di ritrovare gli amici con i quali abbiamo camminato in precedenti occasioni.  Ci ritroviamo a Premosello, sul sagrato della chiesa, dove sono già convenuti diversi partecipanti all’escursione, dopo i  saluti di rito, ci aggreghiamo alla compagnia che, seguendo le indicazioni per Colloro, si incammina in direzione della filiale della Banca Popolare di Novara da cui svoltiamo a sinistra immettendoci in via Varetta, per poi passare sotto il balcone di una vecchia casa, arrivando dopo pochi metri alla località “ Riasciual “dove inizia la mulattiera che innalzandosi sulla destra raggiunge la frazione di Colloro. Il paese è adagiato su una solare terrazza che domina l'Ossola fino al lago Maggiore ed è punto di partenza o arrivo della famosa traversata classica della Val Grande. Lungo il percorso sono collocati tabelloni informativi che descrivono, con immagini e brevi testi, momenti di vita di una comunità di montagna, accompagnando lungo un ipotetico "viaggio nel tempo", attraverso storie di fatiche e lotte per la sopravvivenza in un territorio e in una natura difficili. Giunti a Colloro, risaliamo le viuzze del paese per raggiungere la chiesa (h0,50), dedicata a San Gottardo , Santo Patrono che si festeggia il 4 di Maggio con una Processione per le vie del paese e con la distribuzione del pane nero benedetto. Si entra nel borgo passando davanti all’antico torchio per poi dirigersi verso la Chiesa, si sale la scalinata e dal sacrato seguiamo il sentiero segnalato che sale in direzione di Capraga. Continuiamo a percorrere il sentiero e alzandoci di quota arriviamo ad un poggio su cui, in posizione panoramica, sorge una cappella e dopo un ulteriore breve tratto raggiungiamo la Chiesa di San Bernardo m. 818 (h1,00;1,50) che si ritiene derivante dall’ampliamento di una cappelletta costruita dopo il “ flagello delle cavallette ″ del 1364 per proteggere i campi dai danni provocati dalle voraci locuste. Dopo una sosta per la colazione, e per festeggiare il compleanno di Bruno, riprendiamo il cammino seguendo il sentiero di sinistra che raggiunge le baite di Biogno per poi proseguire nel bosco e con un’ulteriore salita raggiungiamo Capraga m 951 (h0,40;2,30), il cui toponimo sintetizza con immediatezza la sua principale attività e la sua storia. Raggiungiamo la parte alta del borgo e ci accomodiamo nella bella struttura realizzata dall’Associazione Alpe Capraga dove, comodamente seduti, consumiamo il pranzo e, scambiate quattro amichevoli chiacchiere, magistralmente diretti da Renato, si intonano gli inevitabili canti di montagna. Ritemprati il corpo e lo spirito, scattata la foto di gruppo,  ritorniamo di nuovo alle prime case raggiunte in salita da cui prendiamo a sinistra la mulattiera che, in tutta sicurezza porta a superare l’impervio vallone della chiesa e perviene al bivio dei Pianoni (h0,30;3,00), fra i ruderi dell’alpe sono ancora visibili attrezzi usati nel passato e bellissime vasche per la raccolta delle acque. Da questo alpeggio, lasciato a sinistra il sentiero che sale alla Cina, si scende ai Pianoni di sotto, all’Alpe Soi, e alla località Cà. Da quest’ultima località il sentiero diventa a tratti mulattiera fino a giungere all’antico borgo di Genestredo (h1,15;4,15). Dopo una visita al paese, e una sosta ristoratrice presso il locale Circolo ci immettiamo sul nuovo sentiero predisposto dal Parco Valgrande che passa rasente all’antica torre di avvistamento per poi iniziare a scendere e percorrere tutto il tratto sotto costa che, alternando tratti in saliscendi in cui i passaggi più esposti sono messi in sicurezza, raggiunge la piana di Vogogna e: per viottoli di campagna prima e poi per strade interne ritorniamo a Premosello (h0,45;5,00) ritrovandoci di nuovo nel punto in cui sorge il monumento all’alpigiano e dove termina questa bellissima escursione che ci ha portati a ripercorrere antichi sentieri che, ancora oggi, parlano della smisurata fatica fatta dagli alpigiani per sopravvivere. Salutati e ringraziati gli amici del CAI di Villadossola che, come sempre, hanno organizzato e diretto la gita in modo impeccabile, soddisfatti per la bella giornata trascorsa, ci rimettiamo in auto e ci avviamo verso casa.