Come arrivarci:
provenendo dalla A26 uscire a Baveno, seguire la statale
sino a Fondotoce e, proseguendo lungo la litoranea in
direzione di Verbania, poco prima di Pallanza si
incontra il centro abitato di Suna dove si lascia l’auto
nel parcheggio adiacente al cimitero.

Per questa camminata ci aggreghiamo agli amici del CAI
Verbano che con questa uscita, come ogni anno,
inaugurano la stagione escursionistica effettuando
quella che oramai è diventata una classica gita sui
sentieri dell’entroterra verbanese e che prende il nome
di: ( Sentiero “ Io vivo qui ″- i sette campanili
). Come da programma, alle ore 7,30
ci
ritroviamo nel luogo convenuto
per l’appuntamento e incontriamo gli amici con i quali
scambiamo i saluti di rito, in breve tempo si forma il
gruppo dei partecipanti e alla partenza siamo in 65. E’
ancora buio quando gli organizzatori danno il via, e
subito
il
lungo serpentone multicolore
si incammina lungo le strette viuzze su cui si
affacciano i cortili ai quali si accede attraverso
portali medioevali che rappresentano elementi
architettonici di notevole fattura. Oltrepassato il
primo dei sette campanili che incontreremo durante la
giornata e ci apprestiamo a salire lungo il sentiero che
risale le falde occidentali del Monte Rosso per
raggiungere il villaggio di Cavandone. Alzandoci
rispetto al piano stradale, si incomincia ad intravedere
il
Lago Maggiore
con il bellissimo Golfo Borromeo che si rivela alla
nostra vista. In breve giungiamo in vista della “
Torraccia
″, un tempo torre di avvistamento facente parte del
sistema difensivo che collegava il Verbano con l’Ossola
ed oggi trasformata in abitazione privata. Superata la
torre, raggiungiamo il panoramico poggio su cui sorge la
chiesetta del Buon Rimedio
m. 367, antico romitorio abitato dai frati trappisti
dediti all’assistenza dei viandanti in transito, ed
entriamo in paese giungendo al secondo campanile ed alla
chiesa parrocchiale dedicata alla Natività di
Maria. Sul sagrato fa bella mostra di sé
il
plurisecolare Tasso
alto più di 15 m. con una circonferenza di circa 3,6 m.
Ammirata questa meraviglia della natura, dopo una visita
agli angoli più nascosti del grazioso borgo,
percorriamo il sentiero
ben segnato che porta a Bieno dove, visitata la
restaurata chiesa con al suo interno
bellissimi affreschi,
contiamo il terzo campanile. Qui al già numeroso gruppo,
si uniscono altri 25 escursionisti ed in totale si
contano ben 90 presenze. La camminata prosegue ora
percorrendo i crinali della Val Grande in direzione del
Santuario della Madonna di Santino o del Patrocinio
della B.V. Maria, sul sagrato antistante la chiesa ci
riuniamo e scattiamo la
foto di gruppo.
Riunito il gruppo ci incamminiamo in direzione di
Rovegro: qui all’ombra del quarto campanile,
l’Associazione Escursionisti Valgrande
ha organizzato un ricevimento di benvenuto.
Approfittando della sosta, facciamo conoscenza con
Maurizio
che ci parla dei vari percorsi che percorrono la
ValGrande. Terminato il graditissimo e rigenerante
rinfresco, riprendiamo il cammino ed attraverso le belle
stradine di Rovegro ci dirigiamo verso l’imbuto della
valle sul quale è stato gettato anticamente il
caratteristico ponte ad arco chiamato
Ponte Romano
che attraversiamo per salire a Cossogno. Dal ponte si ha
una raccapricciante visione della forra sottostante in
cui scorrono le acque del Torrente San Bernardino: in
zona lo splendido orrido è curiosamente definito “
paradiso dei cani ″. Risalito il sentiero che
successivamente diventa strada selciata, saliamo lungo
la vecchia mulattiera che ci porta a vistare
l’Oratorio di In Oca
edificato originariamente nel 1630. Dall’Oratorio,
attraversiamo tutto il paese e ci rechiamo al Circolo
Operaio dove ci attende il Sindaco di Cossogno, che ci
accoglie cordialmente. Al circolo è tutto predisposto
per il pranzo e a noi non resta che
accomodarci
e mettere le
gambe sotto al tavolo
e gustarci l’ottimo pranzo appositamente preparato per
noi. Al termine del pranzo,
Renato
ci diletta con la sua fisarmonica e, dopo alcuni canti
in compagnia, salutiamo gli amici del Circolo e ci
incamminiamo verso la chiesa di S. Brizio dove, oltre ad
ammirare
il
quinto campanile,
sostiamo per una ulteriore foto di gruppo a ricordo
della giornata. Riprendiamo il cammino e percorriamo il
facile sentiero raggiungendo il
Motto di Unchio
con il suo grazioso Oratorio dedicato alla Madonna del
Monte o anche Madonna della Croce e contiamo il sesto
campanile. La zona riveste un’importante interesse
naturalistico per la presenza di numerose varietà
botaniche e un ambiente caratterizzato da
zone umide.
Scendendo lungo la Via Crucis, raggiungiamo il centro di
Unchio e qui alcuni componenti della numerosa compagnia
ritengono conclusa la loro camminata e, facendo ricorso
alle auto, ritornano verso casa. I più “ intrepidi ″,
fra i quali noi, procedono per concludere il percorso
anche perché: il sentiero è definito dei “ sette
campanili ″ e a noi ne manca da vedere ancora uno.
Percorriamo l’argine del Torrente S. Bernardino
raggiungiamo Renco, ed ecco il
settimo campanile.
Ci resta ora da percorrere il tratto più monotono del
percorso: il tratto di strada asfaltata che ci
riporta a Suna dove concludiamo questa cavalcata lunga
circa 17 Km. e che ci ha visto camminare per ben 7 ore.
Stanchi ma molto gratificati dall’escursione e dalla
simpaticissima compagnia, terminiamo il cammino
ritornando quando sono le ore 18 al Piazzale del
Cimitero di Suna da dove aveva preso avvio la gita
odierna.
Un sentito ringraziamento: al CAI Sezione Verbano-Intra
per l’impeccabile organizzazione, la simpatia, la
piacevole compagnia a tutti i partecipanti che salutiamo
con un arrivederci alla prossima occasione.
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