Valle Antigorio

Giro delle frazioni di Montecrestese

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:25-Gennaio-2013                                                    

 Partenza da: Pontetto m.327
 Dislivello totale: m.423
 Difficoltà: T
 Effettivo cammino h: 4,30

Come arrivarci: percorrere l’autostrada A26 in direzione di Gravellona Toce, proseguire sulla Superstrada SS 33 in direzione Sempione e uscire a Montecrestese.

Questo mite inverno, avaro di neve, ci fa già respirare aria di primavera e ci invoglia a fare una gita in riviera, ma non in quella Ligure, bensì nella zona di Montecrestese che, grazie alla sua esposizione a Sud-Ovest gode di un ottimo soleggiamento e a buona ragione,  viene definita: “ la riviera dell’Ossola ″. E’ questa sua collocazione che, oggi come ieri, permette ai locali di coltivare la vite da cui si ricava il famoso e pregiato vino “ prunet ″. Desiderosi di fare un viaggio a ritroso nel tempo e di scoprire antichi borghi e paesaggi suggestivi, decidiamo di salire ad Altoggio di Montecrestese ripercorrendo i vecchi sentieri che  fungevano da vie di collegamento fra le numerose frazioni che compongono il comune di Montecrestese,  prima che venisse costruita la strada carrabile. Raggiunto Pontetto, lasciamo l’auto nel parcheggio adiacente alla chiesa e, seguendo gli evidenti segnavia bianco/rossi, che ci accompagneranno per tutto il percorso, giungiamo a Roldo m.430 dove effettuiamo la visita alla Torretta: il tempietto Lepontico risalente al I° secolo D.C. e attraverso varie trasformazioni divenuto in seguito torre di osservazione. Proseguiamo attraversando i bei vigneti in cui sono in corso i lavori di sistemazione delle viti, e raggiungiamo la frazione Vignamaggiore m. 460, con le sue case sparse tra le vigne in cui risalta il settecentesco Palazzo dei Mattei di Albogno, oggi Villa Porta. Seguendo le sempre evidenti segnalazioni, prendiamo la trattorabile che ci porta in prossimità della Cappella della Crosetta: così chiamata perché un tempo vi era eretta la tipica croce stazionale delle Rogazioni. Attraversiamo la strada e in località Piazza, la Cappella “ dul Crot ″ anticipa il breve tratto di mulattiera asfaltata che, risalita, ci permette di raggiungere Naviledo m. 605 con le sue antiche residenze che ancora presentano gli ampi solai soleggiati dove si era soliti far maturare la frutta ed essiccare segale e granoturco. Lasciamo l’asfalto per proseguire lungo il selciato che si addentra nel bosco ad attraversare terrazzamenti sostenuti da imponenti muri a secco per arrivare a raggiungere Altoggio m. 740, la più alta delle frazioni di Montecrestese, il cui toponimo sintetizza con immediatezza la sua natura di poggio elevato, ci incamminiamo verso il centro del simpatico paese dove spicca il monumentale lavatoio risalente al 1880, con le sue pietre levigate da chissà quanti bucati. Il lavatoio di quartiere era il luogo in cui le casalinghe, oltre a fare il bucato, si scambiavano le ultime novità e comunemente definito “ il parlamento delle donne ″. Percorrendo le strette viuzze ci addentriamo tra le case del paese dove scopriamo interessanti affreschi storici, per poi raggiungere l’Oratorio di San Giovanni, patrono degli alpigiani e qui effettuiamo la sosta pranzo godendoci il tiepido solo che riscalda questa giornata e una primula, a conferma che siamo in riviera,  annuncia l’imminente arrivo della primavera. Visitato il grosso agglomerato urbano, ci incamminiamo in discesa seguendo la strada asfaltata sino a che, in corrispondenza della Cappella “ d’caral mazzoc ″ edificata nel 1839 e raffigurante la Madonna dei sette Dolori che sorge nelle vicinanze di una casa tinteggiata di un violento arancione, seguiamo le indicazioni Montecrestese/Pontetto e sulla destra ci immettiamo sulla bellissima mulattiera lastricata, realizzata con maestria tanto da resistere, senza subire deterioramenti, all’inesorabile trascorrere del tempo. Percorso un lungo tratto nel bosco, raggiungiamo la frazione Chiesa m. 490 dove ammiriamo l’imponente parrocchiale di Sant Maria Assunta risalente al XII secolo ed ampliata in fasi successive sino ad arrivare a termine agli inizi del 1700. Discosto dall’edificio, in posizione tale da poter essere visibile da tutta la conca centrale ossolana, svetta il campanile di Montecrestese, il più alto campanile di tutta l’Ossola con i suoi 67,50 m., poco oltre si trova l’Oratorio di San Sebastiano nelle cui vicinanze, lungo l’antica mulattiera che collegava Roldo con il capoluogo, sorge la Cappella del SS Sacramento decorata con bei simboli eucaristici. Dal Municipio procediamo in direzione del Campo Santo, anticipato dalla ” cappella dul Scimiteri o del Gallaccio ″ il cui affresco centrale raffigura la Madonna del Sangue. Oltrepassiamo il cimitero e seguiamo la vecchia mulattiera, una pietra del lastricato riporta la data del 1896, e giungiamo sulla strada asfaltata in corrispondenza del bivio per Altoggio dove sorge la chiesa dedicata alla Madonna di Viganale. Evidenti cartelli, seguiti da frecce direzionali, ci indicano la direzione da seguire per raggiungere il sito megalitico di “ Croppola ″ caratterizzato da enormi pietre infisse nel terreno sottostanti il possente muro nel quale si apre la camera a falsa volta. Proseguiamo seguendo le indicazioni per Piaggino e ci immettiamo nella stretta “ Valle dei Cani ″ per sbucare, in corrispondenza dell’omonima cappella, sulla mulattiera che fa parte dell’itinerario percorso dalla “ Sbrinz Route ″. Lasciamo la mulattiera e ci dirigiamo a destra in direzione del sito megalitico di “ Castelluccio ″ dove sorgono altri Menhir e l’immancabile camera a volta. Scendiamo ancora lungo il sentiero in direzione di Piaggino ed in breve raggiungiamo gli ampi prati della Frazione  Castelluccio. Siamo oramai prossimi a ritornare a Pontetto che raggiungiamo percorrendo il sentiero che, costeggiando l’agriturismo, attraversa i prati e risalite le strette viuzze del centro storico, giungiamo di nuovo al punto da cui eravamo partiti.

Escursione che permette di osservare gli innumerevoli punti di interesse seguendo le tracce della storia. Lungo il tracciato si incontrano una moltitudine di Cappelle ed Oratori che testimoniano quanto fosse presente il pensiero religioso e la profonda spiritualità che segnava il ritmo della vita quotidiana.

Per ulteriori approfondimenti si consiglia di consultare il sito della Pro Loco di Montecrestese.