Come arrivarci:
percorrere l’autostrada A26 in direzione di Gravellona
Toce, proseguire sulla Superstrada SS 33 in direzione
Sempione e uscire a Montecrestese.

Questo mite inverno, avaro di neve, ci fa già respirare
aria di primavera e ci invoglia a fare una gita in
riviera, ma non in quella Ligure, bensì nella zona di
Montecrestese che, grazie alla sua esposizione a
Sud-Ovest gode di un ottimo soleggiamento e a buona
ragione, viene definita: “ la riviera dell’Ossola
″. E’ questa sua collocazione che, oggi come ieri,
permette ai locali di coltivare la vite da cui si ricava
il famoso e pregiato vino “ prunet ″. Desiderosi di fare
un viaggio a ritroso nel tempo e di scoprire antichi
borghi e paesaggi suggestivi, decidiamo di salire ad
Altoggio di Montecrestese ripercorrendo i vecchi
sentieri che fungevano da vie di collegamento fra
le numerose frazioni che compongono il comune di
Montecrestese, prima che venisse costruita la
strada carrabile.
Raggiunto Pontetto,
lasciamo l’auto nel parcheggio adiacente alla chiesa e,
seguendo gli evidenti segnavia bianco/rossi, che ci
accompagneranno per tutto il percorso, giungiamo a Roldo
m.430 dove effettuiamo la visita alla
Torretta: il tempietto Lepontico risalente al I° secolo
D.C.
e attraverso varie trasformazioni divenuto in seguito
torre di osservazione. Proseguiamo attraversando i
bei vigneti
in cui sono in corso i lavori di sistemazione delle
viti, e raggiungiamo la frazione Vignamaggiore m. 460,
con le sue case sparse tra le vigne in cui risalta il
settecentesco
Palazzo dei Mattei di Albogno, oggi Villa Porta.
Seguendo le sempre evidenti segnalazioni, prendiamo la
trattorabile che ci porta in prossimità della
Cappella della Crosetta:
così chiamata perché un tempo vi era eretta la tipica
croce stazionale delle Rogazioni. Attraversiamo la
strada e in località Piazza,
la Cappella “ dul Crot ″
anticipa il breve tratto di mulattiera asfaltata che,
risalita, ci permette di raggiungere Naviledo m. 605 con
le sue antiche residenze che ancora presentano gli ampi
solai soleggiati dove si era soliti far maturare la
frutta ed essiccare segale e granoturco. Lasciamo
l’asfalto per proseguire lungo
il selciato che si addentra nel bosco
ad attraversare terrazzamenti sostenuti da imponenti
muri a secco per arrivare a raggiungere Altoggio m. 740,
la più alta delle frazioni di Montecrestese, il cui
toponimo sintetizza con immediatezza la sua natura di
poggio elevato, ci incamminiamo verso il centro del
simpatico paese dove spicca
il monumentale lavatoio
risalente al 1880, con le sue pietre levigate da chissà
quanti bucati. Il lavatoio di quartiere era il luogo in
cui le casalinghe, oltre a fare il bucato, si
scambiavano le ultime novità e comunemente definito “ il
parlamento delle donne ″. Percorrendo le strette viuzze
ci addentriamo tra le case del paese dove scopriamo
interessanti
affreschi storici, per
poi raggiungere
l’Oratorio di San Giovanni,
patrono degli alpigiani e qui effettuiamo la sosta
pranzo godendoci il tiepido solo che riscalda questa
giornata e
una primula,
a conferma che siamo in riviera, annuncia
l’imminente arrivo della primavera. Visitato il grosso
agglomerato urbano, ci incamminiamo in discesa seguendo
la strada asfaltata sino a che, in corrispondenza della
Cappella “ d’caral mazzoc ″
edificata nel 1839 e raffigurante la Madonna dei sette
Dolori che sorge nelle vicinanze di una casa tinteggiata
di un violento arancione, seguiamo le indicazioni
Montecrestese/Pontetto e sulla destra ci immettiamo
sulla
bellissima mulattiera lastricata,
realizzata con maestria tanto da resistere, senza subire
deterioramenti, all’inesorabile trascorrere del tempo.
Percorso un lungo tratto nel bosco, raggiungiamo la
frazione Chiesa m. 490 dove ammiriamo l’imponente
parrocchiale di Sant Maria Assunta
risalente al XII secolo ed ampliata in fasi successive
sino ad arrivare a termine agli inizi del 1700. Discosto
dall’edificio, in posizione tale da poter essere
visibile da tutta la conca centrale ossolana, svetta
il campanile di Montecrestese,
il più alto campanile di tutta l’Ossola con i suoi 67,50
m., poco oltre si trova
l’Oratorio di San Sebastiano
nelle cui vicinanze, lungo l’antica mulattiera che
collegava Roldo con il capoluogo, sorge la
Cappella del SS Sacramento
decorata con bei
simboli eucaristici.
Dal Municipio procediamo in direzione del Campo Santo,
anticipato dalla
” cappella dul Scimiteri o del Gallaccio ″
il cui affresco centrale raffigura
la Madonna del Sangue. Oltrepassiamo il cimitero e
seguiamo la vecchia mulattiera,
una pietra del lastricato riporta
la data del 1896, e
giungiamo sulla strada asfaltata in corrispondenza del
bivio per Altoggio dove sorge
la chiesa dedicata alla Madonna di
Viganale. Evidenti
cartelli, seguiti da frecce direzionali, ci indicano la
direzione da seguire per raggiungere il sito megalitico
di “ Croppola ″ caratterizzato da
enormi pietre infisse nel terreno
sottostanti il possente muro nel quale si apre
la camera a falsa volta.
Proseguiamo seguendo le indicazioni per Piaggino e ci
immettiamo nella stretta “ Valle dei Cani ″ per sbucare,
in corrispondenza dell’omonima cappella, sulla
mulattiera che fa parte dell’itinerario
percorso dalla “ Sbrinz Route ″.
Lasciamo la mulattiera e ci dirigiamo a destra in
direzione del sito megalitico di “ Castelluccio ″ dove
sorgono
altri Menhir e
l’immancabile camera a volta. Scendiamo ancora lungo il
sentiero in direzione di Piaggino ed in breve
raggiungiamo
gli ampi prati della Frazione
Castelluccio. Siamo
oramai prossimi a ritornare a Pontetto che raggiungiamo
percorrendo il sentiero che, costeggiando l’agriturismo,
attraversa i prati e risalite
le strette viuzze del centro storico,
giungiamo di nuovo al punto da cui eravamo partiti.
Escursione che permette di osservare gli innumerevoli
punti di interesse seguendo le tracce della storia.
Lungo il tracciato si incontrano una moltitudine di
Cappelle ed Oratori che testimoniano quanto fosse
presente il pensiero religioso e la profonda
spiritualità che segnava il ritmo della vita quotidiana.
Per
ulteriori approfondimenti si consiglia di consultare il
sito della Pro Loco di Montecrestese.
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