Come arrivare:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire
seguendo la Statale del Sempione , sino all’uscita di
Piedimulera. Raggiunto il paese, si parcheggia nel
piazzale adiacente alla stazione FS
Dopo
aver percorso il primo tratto della Strà Granda nel
2011, ci ritroviamo con gli amici di Villadossola per
ripetere questo bellissimo itinerario in loro compagnia.
A Piedimulera ci riuniamo con gli amici provenienti da
Villadossola che stanno sperimentando il percorso
utilizzando i mezzi pubblici. In perfetto orario
eccoli scendere dal bus,
dopo i rituali saluti ci incamminiamo verso il centro
del paese ed arriviamo in Piazza Mercato, località che
ha rappresentato nei secoli l’importante ruolo di snodo
dei traffici commerciali lungo la grande direttrice di
transito tra il fondovalle, Macugnaga ed il Vallese.
Dalla piazza prende avvio la “ Strà Granda ″: la
mulattiera di valle che fino a metà del 1800 ha
rappresentato l’unica via per raggiungere Macugnaga. La
mulattiera fu tracciata nel XV secolo per volere dei
signorotti locali e correva alta sul versante sinistro
della valle attraversando tutti i villaggi posti in
posizione soleggiata fra terrazzi, coltivi e castagneti.
Dalla piazza, imbocchiamo la Via Protasi e subito
incontriamo un primo segno del passato:
la torre del dazio,
costruita nel 1594 e destinata al controllo dei transiti
mercantili. Iniziamo a risalire la mulattiera selciata e
lastricata ed in breve perveniamo alla strada asfaltata
che porta a Cimamulera. Un cartello indica la deviazione
per la
Cappella della Pace,
all’unanimità decidiamo di visitarla e, seguendo un ben
tenuto sentiero, superiamo la
località Pairazzo
(h 0,30), con il suo bel
forno comunitario,
e raggiungiamo il poggio su cui sorge (h0,10;0,40)
la cappella e da cui si gode di una
vista molto panoramica
su tutto il Piano Ossolano. Ritornati sui nostri passi,
raggiungiamo la
Piazza della Chiesa di Cimamulera
m. 486 (h0,10;0,50) con il suo ippocastano che si
dice sia stato messo a dimora nel 1851. L’asfalto si
sostituisce alla mulattiera, che riprende dopo un paio
di tornanti, e raggiunta la frazione Morlongo, visitiamo
l’antico torchio
da uva, risalente al 1600, il cui trave di base misura
8,30 metri di lunghezza. Ritornati sulla mulattiera, che
torna a mostrarsi in tutta la sua originale bellezza,
entriamo in profondità nella valle e sbuchiamo a
Meggiana m. 560 (h0,35;1,25) dove esiste un altro
forno frazionale. Continuiamo sulla bella mulattiera
sino ad arrivare all’oratorio
di San Carlo
(h0,15;1,40), purtroppo in avanzato stato di
degrado. Superato l’oratorio, la mulattiera riprende
pianeggiante e snodandosi fra muretti in sassi, perviene
alla
Cappella della Madonna delle Grazie
m. 575 (h0,10;1,50) da cui si ha
un bellissimo colpo d’occhio
sulle numerose frazioni che compongono il Comune di
Castiglione. La mulattiera è costellata da numerose
cappelle votive che testimoniano la profonda
spiritualità che segnava il ritmo della vita quotidiana
delle genti che hanno abitato questi luoghi, nella zona
se ne contano ben 65. La vista sulle
caratteristiche
case della frazione Colombetti,
che ancora si presentano con l’originaria architettura
del XIII secolo è molto suggestiva. Superata la
località Case Paita, su asfalto, iniziamo a scendere in
direzione dell’abitato di Castiglione m. 520 (h0,20;2,10)
dove ci soffermiamo per ammirare
la monumentale chiesa parrocchiale
dedicata a San Gottardo. Riprendiamo il nostro cammino e
ci avviamo verso Pecciola che raggiungiamo (h0,20;2,30)
e superiamo dirigendoci verso l’elegante ponte ad
arco nominato come
“ punt barù ”
che supera il Rio Jelmala. La mulattiera procede sino ad
incrociare la strada asfaltata, percorso un breve tratto
in discesa, ritorniamo sulla vecchia mulattiera che
continuiamo a seguire sino ad incontrare la deviazione
per il ponte ad arco di Vigino. Raggiungiamo la frazione
Molini Alta dove nel suo
bel lavatoio
un grosso
rospo
sta nuotando in tutta tranquillità, ancora un breve
tratto su strada asfaltata e raggiungiamo
la Cappella dei Muliné.
Dalla cappella, seguendo le chiare indicazioni,
scendiamo a raggiungere la strada per Macugnaga che
raggiungiamo in località Molini m. 480 (h1,00;3,30).
Siamo giunti al termine della nostra odierna camminata e
per completare l’opera ci resta da compiere la
parte più gravosa della sperimentazione: testare la
cucina della “ Locanda del Tiglio ″, per la cronaca il
test in cui
tutti ci siamo impegnati con la massima concentrazione,
è superato alla grande. In attesa del bus, approfittiamo
per scendere a visitare
il Santuario della Gurva;
qui veniamo raggiunti da
Nino
che ci informa sulla storia e fatti inerenti al
Santuario. Terminata la visita, raggiungiamo
la garitta dove Marcello è di guardia
e, ci riuniamo a lui per la classica
foto ricordo.
Risaliti sulla statale, attendiamo l’arrivo dell’autobus
che prendiamo per fare ritorno a Piedimulera FS dove
termina anche questa escursione che ci ha riportato
sulle tracce del passato appagando appieno la
nostra curiosità. Dopo avere camminato lungo la
mulattiera; certi di essere stati spettatori della
grande fatica che hanno fatto i montanari che hanno
popolato queste zone, ci sentiamo legati a chi la ha
usata e prima ancora costruita nei tempi passati. Come
sempre una bella ed interessante escursione in compagnia
degli amici sempre molto cordiali e disponibili nei
nostri confronti.
Scarica la guida in formato PDF
della "Strà Granda" realizzata dalla
Comunità Montana Monte Rosa
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