Valle Anzasca

" Strà Granda "

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:23-Aprile-2013                                                    

 Partenza da: Piedimulera m.248
 Dislivello totale: m.296
 Difficoltà: T/E
 Effettivo cammino h:3,30

Come arrivare: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la Statale del Sempione , sino all’uscita di Piedimulera. Raggiunto il paese, si parcheggia nel piazzale adiacente alla stazione FS

Dopo aver percorso il primo tratto della Strà Granda nel 2011, ci ritroviamo con gli amici di Villadossola per ripetere questo bellissimo itinerario in loro compagnia. A Piedimulera ci riuniamo con gli amici provenienti da Villadossola  che stanno sperimentando il percorso utilizzando i mezzi pubblici. In perfetto orario eccoli scendere dal bus, dopo i rituali saluti ci incamminiamo verso il centro del paese ed arriviamo in Piazza Mercato, località che ha rappresentato nei secoli l’importante ruolo di snodo dei traffici commerciali lungo la grande direttrice di transito tra il fondovalle, Macugnaga ed il Vallese. Dalla piazza prende avvio la “ Strà Granda ″: la mulattiera di valle che fino a metà del 1800 ha rappresentato l’unica via per raggiungere Macugnaga. La mulattiera fu tracciata nel XV secolo per volere dei signorotti locali e correva alta sul versante sinistro della valle attraversando tutti i villaggi posti in posizione soleggiata fra terrazzi, coltivi e castagneti. Dalla piazza, imbocchiamo la Via Protasi e subito incontriamo un primo segno del passato: la torre del dazio, costruita nel 1594 e destinata al controllo dei transiti mercantili. Iniziamo a risalire la mulattiera selciata e lastricata ed in breve perveniamo alla strada asfaltata che porta a Cimamulera. Un cartello indica la deviazione per la Cappella della Pace, all’unanimità decidiamo di visitarla e, seguendo un ben tenuto sentiero, superiamo la località Pairazzo (h 0,30), con il suo bel forno comunitario, e raggiungiamo il poggio su cui sorge (h0,10;0,40) la cappella e da cui si gode di una vista molto panoramica su tutto il Piano Ossolano. Ritornati sui nostri passi, raggiungiamo la Piazza della Chiesa di Cimamulera  m. 486 (h0,10;0,50) con il suo ippocastano che si dice sia stato messo a dimora nel 1851. L’asfalto si sostituisce alla mulattiera, che riprende dopo un paio di tornanti, e raggiunta la frazione Morlongo, visitiamo l’antico torchio da uva, risalente al 1600, il cui trave di base misura 8,30 metri di lunghezza. Ritornati sulla mulattiera, che torna a mostrarsi in tutta la sua originale bellezza, entriamo in profondità nella valle e sbuchiamo a Meggiana m. 560 (h0,35;1,25) dove esiste un altro forno frazionale. Continuiamo sulla bella mulattiera sino ad arrivare alloratorio di San Carlo (h0,15;1,40), purtroppo in avanzato stato di degrado. Superato l’oratorio, la mulattiera riprende pianeggiante e snodandosi fra muretti in sassi, perviene alla Cappella della Madonna delle Grazie m. 575 (h0,10;1,50) da cui si ha un bellissimo colpo d’occhio sulle numerose frazioni che compongono il Comune di Castiglione. La mulattiera è costellata da numerose cappelle votive che testimoniano la profonda spiritualità che segnava il ritmo della vita quotidiana delle genti che hanno abitato questi luoghi, nella zona se ne contano ben 65.  La vista sulle caratteristiche case della frazione Colombetti, che ancora si presentano con l’originaria architettura del XIII secolo è molto suggestiva.  Superata la località Case Paita, su asfalto, iniziamo a scendere in direzione dell’abitato di Castiglione m. 520 (h0,20;2,10) dove ci soffermiamo per ammirare la monumentale chiesa parrocchiale dedicata a San Gottardo. Riprendiamo il nostro cammino e ci avviamo verso Pecciola che raggiungiamo (h0,20;2,30) e superiamo dirigendoci verso l’elegante  ponte ad arco nominato come “ punt barù ” che supera il Rio Jelmala. La mulattiera procede sino ad incrociare la strada asfaltata, percorso un breve tratto in discesa, ritorniamo sulla vecchia mulattiera che continuiamo a seguire sino ad incontrare la deviazione per il ponte ad arco di Vigino. Raggiungiamo la frazione Molini Alta dove nel suo bel lavatoio un grosso rospo sta nuotando in tutta tranquillità, ancora un breve tratto su strada asfaltata e raggiungiamo la Cappella dei Muliné. Dalla cappella, seguendo le chiare indicazioni, scendiamo a raggiungere la strada per Macugnaga che raggiungiamo in località Molini m. 480 (h1,00;3,30). Siamo giunti al termine della nostra odierna camminata e per completare l’opera ci resta da compiere  la parte più gravosa della sperimentazione: testare la cucina della “ Locanda del Tiglio ″, per la cronaca il test in cui tutti ci siamo impegnati con la massima concentrazione, è superato alla grande. In attesa del bus, approfittiamo per scendere a visitare il Santuario della Gurva; qui veniamo raggiunti da Nino che ci informa sulla storia e fatti inerenti al Santuario. Terminata la visita, raggiungiamo la garitta dove Marcello è di guardia e, ci riuniamo a lui per la classica foto ricordo. Risaliti sulla statale, attendiamo l’arrivo dellautobus che prendiamo per fare ritorno a Piedimulera FS dove termina anche questa escursione che ci ha riportato sulle tracce del passato  appagando appieno la nostra curiosità. Dopo avere camminato lungo la mulattiera; certi di essere stati spettatori della grande fatica che hanno fatto i montanari che hanno popolato queste zone, ci sentiamo legati a chi la ha usata e prima ancora costruita nei tempi passati. Come sempre una bella ed interessante escursione in compagnia degli amici sempre molto cordiali e disponibili nei nostri confronti.
Scarica la guida in formato PDF della "Strà Granda" realizzata dalla Comunità Montana Monte Rosa