Valle Isorno

 Lago di Matogno m.2087

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:12-Giugno-2013                                                    

 Partenza da: Agarina m. 1204
 Dislivello totale: m. 883
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 5,15

Come arrivare: Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Montecrestese. Seguire le indicazioni per Altoggio; superare le frazioni di Giosio, Oro e Naviledo e si arriva ad Altoggio. Prima di entrare nell’abitato, sulla sinistra, prende avvio la strada agro-silvo-pastorale che in circa 10 Km. raggiunge l’alpe Agarina. N.B. Il transito sulla strada per la Valle Agarina è disciplinato da specifico regolamento emesso dal Comune di Montecrestese.

Dopo la pausa invernale che ci ha portato a percorrere itinerari ed ambienti diversi, ci ritroviamo nuovamente con Flavio e Gian Mario e Carlo per la prima escursione estiva. Claudio propone di raggiungere il Lago di Matogno in alta Valle Isorno. La Valle Isorno è una delle valli minori della Val d'Ossola, che si dirama presso la località di Montecrestese, inserendosi geograficamente tra la Val Formazza e la Val Vigezzo ed è attraversata dall'omonimo fiume. È stretta e incassata, con pochissimi insediamenti umani tanto da essere definita anche come “ la valle dell’impossibile ″, perché all’imboccatura è talmente stretta e incassata che sembra inverosimile potervi accedere. Dopo l’alpeggio di Agarina si divide in due convalli: a destra la Val Agrasino mentre a sinistra la Valle del rio Nocca che proviene dal lago Gelato. Nella parte alta di quest'ultima si estendono i grandi pascoli dell'Alpe Matogno e della Val Cravariola, che è stata in passato teatro di sanguinose battaglie per il suo possesso. Lasciata l’auto ad Agarina, proseguiamo lungo la nuova strada realizzata per permettere agli automezzi di servizio di raggiungere il cantiere dove è in costruzione una nuova centralina idroelettrica. Percorso un buon tratto della strada, arriviamo al nuovo Ponte Faugiol (h0,40), il vecchio è stato distrutto da una slavina negli anni passati, che valichiamo per poi iniziare a salire lungo la bella ed antica mulattiera che corre alta sul sottostante Rio Nocca, superato un robusto ponte giungiamo in vista del bellissimo e raccolto Alpe Nocca m.1611 (h0,45;1,25). Qui incontriamo e conosciamo Clelia e Gino che, molto gentilmente ci invitano a bere un graditissimo caffè corretto. Scambiate le solite quattro chiacchiere, ringraziamo per la cordiale ospitalità e ci avviamo in salita lungo un bel sentiero che, facendosi strada tra un fitto tappeto di rododendri, si inerpica spietatamente lungo la linea di massima pendenza entrando in un bellissimo lariceto per risalirlo interamente fino a sbucare, al margine superiore del bosco, negli ampi pascoli dell’Alpe Ratagina m.1920 (h1,05;2,30). Dall’alpe il panorama si apre e lo sguardo abbraccia tutte le bellissime montagne, ancora abbondantemente innevate, che fanno da corona alla stupenda conca in cui sono racchiusi i numerosi alpeggi che emergono dai vasti pascoli che, liberati dalla neve, si stanno ricoprendo di un nuovo manto erboso che va assumendo una colorazione verde brillante. Dall’alpe ci dirigiamo a destra e iniziamo a percorrere un lungo traverso che, in moderata e costante ascesa, aggira un costone dietro il quale si trova il pianoro su cui sorgono le belle baite dell’Alpe Lago m. 2069 (h0,40;3,10) dove incontriamo Mauro ed Umberto intenti a realizzare una bella e robusta recinzione. Al termine di altre piacevoli chiacchiere, riprendiamo il cammino indirizzandoci verso il sovrastante rilievo che, raggiunto e superato ci permette di raggiungere il Lago di Matogno m. 2087 (h0,05;3,15).Lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è semplicemente fantastico; la superficie del lago è ancora in buona parte gelata, spettacolo abbastanza anomalo in questa stagione, e lastre di ghiaccio cominciano a staccarsi solo ora dalle sponde. In questo luogo, decidiamo di effettuare la sosta pranzo per gustarci, oltre ai panini, anche questa particolare ed entusiasmante visione. Terminato il pranzo, e dopo aver scattato la foto di gruppo ed una quantità industriale di altre foto, iniziamo il percorso del ritorno ed iniziamo a scendere in direzione dell’Alpe Matogno, raggiungiamo e superiamo la ex caserma della Guardia di Finanza e continuiamo a scendere lungo i prati in cui abbondano grandi quantità di coloratissime genziane. In breve entriamo nei prati dell’Alpe Matogno in cui risultano armoniosamente inserite le baite ristrutturate con cura. Qui incontriamo Nori e Gianfranco che riconoscono Flavio per averlo già incontrato in precedenti occasioni e, con l’abituale ospitalità che contraddistingue la gente di montagna, ci invitano a visitare la loro bella baita arredata con gusto, ed ad accomodarci. Mentre la gentilissima Nori ci prepara il caffè, Gianfranco ci intrattiene dandoci delucidazioni sulle varie cime circostanti, indicandoci nuovi itinerari e tenendo a bada anche le caprette incuriosite dai preparativi della tavola. Non si finirebbe mai di chiacchierare con i simpatici ed affabili amici, ma purtroppo la strada da percorrere è ancora lunga per cui, a malincuore, scattata la foto ricordo, salutiamo la simpatica compagnia e scendiamo in direzione dell’Alpe Nocca che raggiungiamo nuovamente(h0,55;4,10). Per un breve tratto ripercorriamo il sentiero fatto in salita sino a che, giunti al cartello indicatore, decidiamo di scendere lungo l’itinerario, contrassegnato dal segnavie L03a ed indicato come “ sentiero balmuzzign ″, che entra nel bosco e superate alcune placconate rocciose, ci riporta sulla strada risalita al mattino (h0,40;5,00). Non ci resta ora che ripercorre a ritroso un tratto della strada asfaltata che ci riporta ad Agarina dove recuperiamo l’auto per fare ritorno verso casa. Accaldati, un po’ stanchi ma soddisfatissimi, ci congratuliamo a vicenda per la stupenda escursione effettuata in un ambiente di rara bellezza, poco conosciuto e frequentato a causa del lungo avvicinamento che può avvenire unicamente percorrendo il lungo tratto di strada vietato al transito delle auto non autorizzate.