Alto Vergante

Massino-San Salvatore m. 799

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:21-Marzo-2013                                                      

 Partenza da: Massino Visconti m. 456
 Dislivello totale: m. 370
 Difficoltà: T
 Effettivo cammino h: X,XX

Come arrivarci: Dall’autostrada A26 Voltri-Sempione, prendere l'uscita di Brovello Carpugnino. All'uscita svoltare a sinistra in direzione Massino Visconti.

Nonostante le recenti abbondanti nevicate, oggi è il primo giorno di primavera e noi ne vogliamo festeggiare l’arrivo con una escursione “ terrena ″. Per evitare di calpestare la neve ci dobbiamo mantenere a quote basse per cui stabiliamo di visitare la zona collinare dell’Alto Vergante, che solitamente trascuriamo attratti dalla smania di raggiungere località più montane. Decidiamo di percorrere l’itinerario che da Massino Visconti, sale al Monte San Salvatore. Raggiungiamo il borgo che, al nostro arrivo si presenta già molto soleggiato, e circondato dalle montagne che si snodano fino alla vetta della nostra meta odierna: il Monte San Salvatore. Il paese, divenuto feudo dei Visconti sin dal 1134, ne assunse il nome definitivo che ha mantenuto anche dopo essere diventato comune. Il nucleo antico del borgo, è caratterizzato dal Castello che, prima di diventare la residenza di campagna dei Visconti,  inizialmente era un convento di monaci. Verso la metà del 500 la struttura fu trasformata in castello con tanto di mura e torri sino ad arrivare ai giorni nostri; ancora oggi proprietà degli eredi dei Visconti di San Vito, si propone come suggestiva ed autentica dimora medioevale in grado di ospitare eventi e ricevimenti in uno scenario d'altri tempi; situato. in posizione panoramica da cui si gode di un’ottima vista sul comprensorio del Lago Maggiore, sorge all’ingresso del paese. e, a buona ragione, il comune viene oggi anche identificato con l’appellativo di “ finestra sul Lago Maggiore ″. Lasciata l’auto in piazza della chiesa dedicata a S. Michele, nota per il suo campanile pendente e per il monumento ai " Lusciat "( ombrellai ), ci incamminiamo dapprima lungo via  Zanetta  per poi piegare a sinistra in via Marconi e successivamente, seguendo il segnavie H7 proseguiamo per via Ronchetti. Risaliamo la scalinata mulattiera che sale rapidamente nel bosco di castagni e faggi e, superate alcune ville,  raggiungiamo la località Monte m. 627. Da questo punto prende avvio l’anello basso contrassegnato dal simbolo H 6 che, seguendo l’asfaltata via S. Salvatore, raggiunge l’area attrezzata per pic-nic su cui sorge la cappella del Crott. La cappella conserva l’immagine della Madonna della Cintura, la cui  devozione si deve ai monaci Eremitani di S. Agostino, che furono presenti in zona fino al 1660. Continuando nella nostra salita, in breve raggiungiamo la sommità del monte San Salvatore m. 799 su cui sorge l’omonimo santuario le cui origini sembrano risalire agli anni tra 800-900 e successivamente rimaneggiato in più occasioni a causa della forte pendenza su cui è stato edificato. Il complesso monumentale, circondato da faggi e betulle, è un luogo mistico in cui regna il silenzio e dal piazzale si ha un splendida visuale panoramica sul lago e sui monti e lo sguardo può spaziare sull'ampio panorama sottostante: il Lago Maggiore, le prealpi lombarde con i laghi e la pianura che si estende a perdita d'occhio. Visitato esternamente il complesso monastico, entriamo nel cortile della trattoria e restiamo letteralmente stupiti dalla o stupendo panorama che abbraccia tutto il basso verbano, la pianura novarese e milanese e tutta la catena dei monti che si estende dal Monte Rosa, al Leone, alla ValGrande sino al Limidario. Nel frattempo è stata aperta la chiesa e possiamo visitarne anche l’interno. Terminata la visita, ci incamminiamo lungo la via del ritorno che effettuiamo seguendo in parte il percorso fatto in salita; ripercorriamo ritroso via Panoramica, per la visuale che si gode da quassù, non poteva  essere nominata altrimenti, e scendiamo sino a raggiungere la deviazione per via Bellavista da cui ci immettiamo sul sentiero seguendo le indicazioni del segnavie H6. Sul pilastro di un cancello d’ingresso, una targa attira la nostra attenzione e quanto in esso riportato ci sembra molto di attualità riportandoci alla mente le recenti parole del nuovo Papa. Continuiamo nella discesa e, percorriamo uno dei tanti sentieri tagliafuoco e, seguendo sempre il sentiero H6, entriamo nel bosco, raggiungiamo la “ Cascina da Prej picul  ″  ed in breve ritorniamo alla frazione Monte dove sostiamo nella graziosa area attrezzata per consumare il nostro consueto spuntino. Dopo esserci rifocillati e crogiolati al caldo sole veramente primaverile, gironzoliamo per la frazione dove siamo attratti da una casa in costruzione che presenta una curiosa copertura del tetto realizzata in paglia e da molte altre piccole e civettuole decorazioni. Ricaricati gli zaini, ci immettiamo nuovamente sul sentiero H7 e facciamo ritorno a Massino dove ci attardiamo per visitare il paese percorrendo le sue minuscole e caratteristiche stradine interne che, oltre al lavatoio, ancora conservano numerosi segni del passato. Dopo aver dedicato una maggiore attenzione ai fregi e alle decorazioni che ornano il muro del Castello, riteniamo conclusa anche questa escursione che, pur nella sua semplicità, ci ha offerto una moltitudine di spunti sia panoramici che di riflessione convincendoci ancor più che spesso, attratti da località che godono di maggior considerazione, trascuriamo le innumerevoli bellezze che abbiamo sulla porta di casa. Anche in questo caso, l’effettivo tempo di cammino è puramente indicato a titolo statistico in quanto tante sono le occasioni di sosta che rendono difficile calcolare il tempo effettivamente impiegato. Una bellissima occasione per visitare l’Alto Vergante fermandosi magari anche per il pranzo o una semplice merenda alla Trattoria S. Salvatore.