Come arrivarci:
Percorrere la A 26 fino a Gravellona Toce,
proseguendo sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita
di Masera, Val Vigezzo. L'ingresso in Masera
dall'imbocco della Valle Vigezzo è caratterizzato dalla
presenza dell'antico oratorio di S.Abbondio eretto su di
uno scoglio affiorante dal Torrente Melezzo e
caratteristico per il suo campanile romanico del secolo
XI; a poca distanza sorge la chiesa parrocchiale di S.
Martino con annesso parcheggio dove lasciare l’auto.

Dopo la interessante visita alle frazioni di
Montecrestese, oggi percorriamo le mulattiere che
uniscono le località esposte al sole che compongono il
comune di Masera e che ancora conservano intatto il loro
fascino di antichi borghi rurali. Per compiere questa
escursione prendiamo a riferimento il “ percorso verde ″
indicato sul sito del comune di Masera nella “ sezione
itinerari ″ che, riportiamo integralmente. In questa
occasione ci permettiamo di arricchire la precisa
relazione inserendo solo alcune immagini, affidando al
nostro “ foto album ″ il compito di illustrare la
camminata fatta da noi. ‹‹ Partendo dalla piazza
S.Martino (alt.300 mt)
imbocchiamo via Carale
passando sotto un portico in sasso, dove sulla destra si
trova la prima delle numerose fontanelle d'acqua fresca
che si incontrano lungo il percorso. Dopo aver camminato
su mulattiera, ed attraversato la strada asfaltata,
incontriamo il sentiero che costeggia il Rio Fasciol e
attraverso un ponticello in sasso arriviamo all'oratorio
di S.Elisabetta
(mt 380). Continuiamo la salita tra vigneti molto belli
e ben curati e secolari castagni. Giungiamo così prima
in
frazione Merro,
con i suoi caseggiati in sasso, poi in Frazione
Quartavolo dove nella piazzetta troviamo un lavatoio e
una fontana in sasso. Proseguendo si giunge all'oratorio
di S.Antonio
(mt 480). Si continua fino ad incontrare un bel tratto
pianeggiante che conduce a Case Bevilacqua, purtroppo
abbandonate. Questo tratto permette di ammirare sotto di
noi un suggestivo scorcio di panorama su Masera e su
Trontano.
Più avanti, attraversato un ridente ruscello, troviamo
Case Ariola,
dove regna un silenzio assoluto. Su un edificio è
affrescata un'immagine della Madonna di Re. Proseguiamo
e ci troviamo in un tranquillissimo bosco di secolari
castagni. Quindi in un'atmosfera di pace irreale
attraversiamo Loraccio. Attraverso un ponticello di
fortuna in legno sul Rio Fasciol giungiamo alla strada
asfaltata e continuiamo fino ad arrivare a
Ranco Sopra.
Continuando a camminare sul sentiero per 20 min. circa
si arriva a
Case Filippini.
Poco dopo appare
il laghetto di Avonso
(mt 640). Costeggiando il laghetto su strada asfaltata,
dove si trova una fontana scavata in un tronco con acqua
di sorgente, ecco la
cappelletta di S.Antonio
(mt 707) che si erge su una roccia. Questo è il punto
più alto del percorso. Ci immettiamo nel sentiero che
scende e si snoda tra boschi silenziosi e baite in sasso
per arrivare a Pozzone e quindi all'Oratorio
della Madonna delle Grazie
(mt 460), con una piccola zona adibita per una piacevole
sosta. Raggiungiamo poi Fr.Rogna e Fr. Cresta(mt 380),
dove tra le case spicca l'oratorio di S.Bernardo. Da qui
iniziamo a scendere per
la mulattiera tra i vigneti
e raggiungiamo Menogno Sotto, con il suo
forno in sasso del 1890
e la suggestiva
piazzetta.
Riprendiamo la mulattiera per arrivare a Menogno Sopra.
Salendo passiamo sotto al "Casone" con la sua chiesetta
di S.Carlo ed arriviamo alla Fr. Rivoria (mt 400).
Costeggiando Villa Cioia imbocchiamo
il viale che conduce a Villa Caselli,
e scendendo raggiungiamo il Municipio. Camminando per
200 mt circa raggiungiamo frazione Casa del Secco.
Attraversandola ci immettiamo in un vicolo e
raggiungiamo una bella cappelletta davanti al vecchio
teatro, dove a pochi metri il campanile della chiesa di
S. Martino indica il punto d'arrivo.››
E' un percorso piuttosto lungo, che non presenta
particolari difficoltà, con inizio su mulattiera per poi
alternarsi su leggeri dislivelli. Attraversa
caratteristiche frazioni, vigneti ed un incantevole
bosco di castagni dove regna un rilassante silenzio
rotto dal mormorio di ruscelli. L’itinerario permette di
prendere visione di un paesaggio in cui la
vita contadina e le case signorili sono armoniosamente
inseriti nell’ambiente ancora oggi coltivato. Rispetto
alla descrizione, c’è da notare che, a causa di una
interruzione, a Menogno Sopra, raggiunta la strada
asfaltata si deve abbandonare il sentiero segnato che
piega a destra costeggiando una recinzione, e salire
direttamente per la scalinata che porta ad aggirare il
tratto chiuso al traffico pedonale, per ricongiungersi
di nuovo poco più a valle con l’itinerario segnato con
il bollo verde che contrassegna tutto
l’itinerario. Il tempo di percorrenza è indicato a puro
fine statistico, ipotizzando di compiere il percorso con
passo calmo. In realtà tanti sono gli angoli
caratteristici da scoprire in ogni borgo in cui pare che
il tempo si sia fermato tanto da perdere di vista
l’orologio. Se poi, come è successo a noi, a Menogno
Inferiore si ha la fortuna di incontrare
Giuseppe che, molto cortesemente ci ha
mostrato la sua
collezione di minerali, si perde anche
la percezione del tempo e ci si abbandona ad ascoltare
le caratteristiche, il luogo e la storia del
ritrovamento di ogni minerale che meticolosamente ha
catalogato ed esposto nelle numerose bacheche.
Per maggiori informazioni consultare il sito:
http://www.comune.masera.vb.it/
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