Val Cannobina

Falmenta m.669

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:7-Novembre-2013                                                    

 Partenza da: Ponte Falmenta m. 424
 Dislivello totale: m. 465
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 3,30

Come arrivare: Da Verbania, superato labitato di Intra, proseguire sulla SS34 del Lago Maggiore fino a Cannobio dove svoltando a sinistra si prende la SP75 della Val Cannobina . Risalire la valle per circa 9 Km. sino a Ponte Falmenta. Parcheggiare lungo la strada nei pressi della Cappella di Ponte Falmenta.
 

Durante il nostro vagabondare per monti, quando ci è capitato di camminare su di una mulattiera selciata siamo sempre stati affascinati dalla maestria con cui questi manufatti, sono stati realizzati e riteniamo che l’andare a piedi lungo queste strade acciottolate sia un po’ come camminare sulle tracce della storia. Infatti, prima dello sviluppo della rete stradale carrozzabile i collegamenti fra i paesi delle valli, le frazioni più elevate e gli alpeggi, avvenivano attraverso le mulattiere selciate; vere e proprie “ strade di pietra ” che consentivano di raggiungere più agevolmente i luoghi di residenza o di lavoro. Ai giorni nostri, numerosi di questi antichi collegamenti pedonali sono andati distrutti o coperti da uno strato di asfalto steso per realizzare l’attuale viabilità, facendo cadere nell’oblio molti di questi importanti percorsi intervallivi che raggiungono posti meno noti ma più veri. Per apprezzare il sapiente ed attento lavoro di chi ha posizionato con cura tutte le pietre incastrandole fra loro per realizzare un’opera destinata a sfidare secoli di usura, ci rechiamo in Val Cannobina che ha conservato quasi interamente il suo antico tessuto viario in quanto quasi tutte le strade automobilistiche sono state tracciate su percorsi diversi da quelli preesistenti; molte, perciò, sono le strade di pietra che si possono ancor oggi percorrere. Tra le varie possibilità, per incominciare, optiamo per il tracciato da Ponte Falmenta a Falmenta, transitando per il nucleo di Crealla ( l’ultimo paese della valle raggiunto dalla strada rotabile ).  Lasciamo l’auto a bordo strada e raggiungiamo la Cappella, risalente al 1865, da cui inizia il sentiero che conduce a Crealla. La frazione di Crealla è nota in particolare per il fatto che fino al 2001 era raggiunta solo da due mulattiere, una che partiva da Falmenta e questa che prende avvio da Ponte Falmenta. Lasciata la strada la mulattiera scende nel fondo della valle, raggiungendo un punto molto suggestivo dove in poco spazio tre torrenti uniscono le loro acque, una passerella permette l’attraversamento del Rio Cannobino, successivamente si supera il ponte in pietra che sovrasta il Rio Falmenta ed infine, grazie ad un altro ponte in pietra, si oltrepassa il Rio Crealla. Si inizia ora a percorre la “ strada di pietra ” che si snoda sotto un folto bosco di castagni, il sentiero ben marcato e scrupolosamente conservato, rimonta circa 1500 gradini prima di arrivare a sbucare sui prati sottostanti il piccolo nucleo di Crealla. Percorrendo la lunga teoria di scalini si incontra dapprima la Cappella di Fondo; costruita nel 1840 e successivamente la piccola ma ben conservata, Cappella della S. Pietà di Cannobio risalente al 1850. Raggiunto il paese m. 627 (h0,40) la vista si apre permettendoci di vedere Falmenta con le sue case allungate sull’antistante pendio. Il villaggio, sorto nel medioevo come alpeggio di Traffiume, è raccolto su di un breve ripiano davanti alla chiesa di San Pietro. Curiosando ci aggiriamo fra le case osservando i numerosi dipinti votivi che le decorano e che per la maggior parte raffigurano la Madonna del Sangue di Re; interessante è la vecchia casa parrocchiale che oltre ad un’immagine votiva, presenta una meridiana ed un originale “ abbecedario murale ”, voluto da don Antonio Grassi ai fini didattici ed educativi per la popolazione. Qui incontriamo Attilio, uno dei 12 residenti stabili di Crealla e amico del “ ns ” Attilio che si mette a nostra disposizione per farci visitare il paese dopo che saremo di ritorno dalla visita al Ponte D’Aura. Dal paese imbocchiamo la via che porta a Luera e ci dirigiamo verso la “ Cappella di Grupál ”  dedicata alla Madonna di Re, proseguiamo in leggera discesa lungo il sentiero che raggiunge la Cappella D’Aura. La cappella, realizzata nel 1860 da Lorenzo Ferrari facoltoso uomo di Crealla, oltre ad essere fra le più belle della valle, è anche una delle più grandi, quasi un piccolo oratorio. Poco distante dalla cappella raggiungiamo il ponte m. 525 (h0,15;1,05) nei cui pressi rimangono alcuni resti dell’antico mulino. Ritornando sui nostri passi raggiungiamo di nuovo la chiesa di Crealla, dove ci riuniamo ad Attilio ( il residente ) che ci accompagna a visitare il piccolo ma  ben ordinato museo collocato nella vecchia scuola femminile,  “ la cà dla grà ” e il simpatico museo del Gildo. Salutato il cortese e disponibile amico che ci ha fatto da accompagnatore, ci incamminiamo in direzione del camposanto dove un cartello indicatore segnala l’inizio della mulattiera per Falmenta (h0,45;1,50). Percorso un lungo traverso che entra nella valle, il sentiero scende con una serie di tornanti a gradini e raggiunge il ponte “ ai Giubboi   m. 430 che permette l’attraversamento del Rio di Falmenta per poi risalire sul lato opposto e raggiungere Falmenta m. 666 (h0,50;2,40) Il paese che fino al XX° secolo è stato il centro più popolato della Valle Cannobina, si trova sul pendio meridionale del Monte Riga ed è dominato dalla spettacolare parete del Monte Zeda offre un’ampia veduta sulla bassa valle e sulle Prealpi oltre al Lago Maggiore. Percorrendo gli stretti vicoli, entriamo fra le case per scoprire gli angoli più nascosti  fra cui spicca un particolare e caratteristico portone spagnolo, l’edificio ristrutturato in cui è collocato il torchio del Genesco, non visitabile in quanto chiuso, e la chiesa parrocchiale di San Lorenzo  dal cui sagrato si domina la parte bassa della valle. Qui ci fermiamo per consumare il nostro pranzo e per goderci i caldi raggi del sole che illuminano la giornata. Scattata una foto alla compagnia, ci rechiamo al circolo per un caffè e poi ci rimettiamo in cammino scendendo lungo la mulattiera che, superato il lavatoio, raggiunge il cimitero per poi proseguire lungo quella che anticamente era la via di collegamento con il paese e che, tagliando numerosi tornanti, raggiunge la strada della Valle Cannobina nei pressi del Ponte di Falmenta che, attraversato ci riporta nuovamente al punto in cui abbiamo lasciato le auto (h0,50;3,30). Sulla via del ritorno effettuiamo una sosta per visitare l'Orrido di Sant'Anna e poi a casa. Bellissima escursione su mulattiere e sentieri che hanno fatto la storia di questa valle.

Vedi anche: http://www.in-valgrande.it/Crealla-e-Falmenta/index.html