Come arrivare:
Da Verbania, superato l’abitato
di Intra, proseguire sulla SS34
“
del Lago Maggiore
″
fino a Cannobio dove svoltando a sinistra si prende la
SP75
“
della Val Cannobina
″.
Risalire la valle per circa 9 Km. sino a Ponte Falmenta.
Parcheggiare lungo la strada nei pressi della Cappella
di Ponte Falmenta.
Durante il nostro vagabondare per monti, quando ci è
capitato di camminare su di una mulattiera selciata
siamo sempre stati affascinati dalla maestria con cui
questi manufatti, sono stati realizzati e riteniamo che
l’andare a piedi lungo queste strade acciottolate sia un
po’ come camminare sulle tracce della storia. Infatti,
prima dello sviluppo della rete stradale carrozzabile i
collegamenti fra i paesi delle valli, le frazioni più
elevate e gli alpeggi, avvenivano attraverso le
mulattiere selciate; vere e proprie “ strade di pietra ”
che consentivano di raggiungere più agevolmente i luoghi
di residenza o di lavoro. Ai giorni nostri, numerosi di
questi antichi collegamenti pedonali sono andati
distrutti o coperti da uno strato di asfalto steso per
realizzare l’attuale viabilità, facendo cadere
nell’oblio molti di questi importanti percorsi
intervallivi che raggiungono posti meno noti ma più
veri. Per apprezzare il sapiente ed attento lavoro di
chi ha posizionato con cura tutte le pietre
incastrandole fra loro per realizzare un’opera destinata
a sfidare secoli di usura, ci rechiamo in Val Cannobina
che ha conservato quasi interamente il suo antico
tessuto viario in quanto quasi tutte le strade
automobilistiche sono state tracciate su percorsi
diversi da quelli preesistenti; molte, perciò, sono le
strade di pietra che si possono ancor oggi percorrere.
Tra le varie possibilità, per incominciare, optiamo per
il tracciato da Ponte Falmenta a Falmenta, transitando
per il nucleo di Crealla ( l’ultimo paese della valle
raggiunto dalla strada rotabile ). Lasciamo l’auto
a bordo strada e
raggiungiamo la Cappella,
risalente al 1865, da cui
inizia il sentiero
che conduce a Crealla. La frazione di Crealla è nota in
particolare per il fatto che fino al 2001 era raggiunta
solo da due mulattiere, una che partiva da Falmenta e
questa che prende avvio da Ponte Falmenta. Lasciata la
strada la mulattiera scende nel fondo della valle,
raggiungendo un punto molto suggestivo dove in poco
spazio tre torrenti uniscono le loro acque, una
passerella
permette l’attraversamento del Rio Cannobino,
successivamente si supera il
ponte in pietra
che sovrasta il Rio Falmenta ed infine, grazie ad un
altro ponte in pietra, si oltrepassa il Rio Crealla. Si
inizia ora a percorre la
“
strada di pietra ”
che si snoda sotto un folto bosco di castagni, il
sentiero ben marcato e scrupolosamente conservato,
rimonta circa 1500 gradini prima di arrivare a sbucare
sui prati sottostanti il piccolo nucleo di Crealla.
Percorrendo la lunga teoria di scalini si incontra
dapprima la
Cappella di Fondo;
costruita nel 1840 e successivamente la piccola ma ben
conservata,
Cappella della S. Pietà di Cannobio
risalente al 1850. Raggiunto
il paese
m. 627 (h0,40) la vista si apre permettendoci di
vedere
Falmenta
con le sue case allungate sull’antistante pendio. Il
villaggio, sorto nel medioevo come alpeggio di Traffiume,
è raccolto su di un breve ripiano davanti alla
chiesa di San Pietro.
Curiosando ci aggiriamo fra le case osservando i
numerosi dipinti votivi che le decorano e che per la
maggior parte raffigurano la Madonna del Sangue di Re;
interessante è la vecchia casa parrocchiale che oltre ad
un’immagine votiva, presenta una meridiana ed un
originale “
abbecedario murale
”, voluto da
don Antonio Grassi
ai fini didattici ed educativi per la popolazione. Qui
incontriamo
Attilio,
uno dei 12 residenti stabili di Crealla e amico del “ ns
” Attilio che si mette a nostra disposizione per farci
visitare il paese dopo che saremo di ritorno dalla
visita al Ponte D’Aura. Dal paese imbocchiamo la via che
porta a Luera e ci dirigiamo verso la “
Cappella di Grupál
” dedicata alla Madonna di Re, proseguiamo in
leggera discesa lungo il sentiero che raggiunge la
Cappella D’Aura.
La cappella, realizzata nel 1860 da Lorenzo Ferrari
facoltoso uomo di Crealla, oltre ad essere fra le più
belle della valle, è anche una delle più grandi, quasi
un piccolo oratorio. Poco distante dalla cappella
raggiungiamo
il ponte
m. 525 (h0,15;1,05) nei cui pressi rimangono
alcuni resti dell’antico mulino. Ritornando sui nostri
passi raggiungiamo di nuovo la chiesa di Crealla, dove
ci riuniamo ad Attilio ( il residente ) che ci
accompagna a visitare il piccolo ma ben ordinato
museo
collocato nella vecchia scuola femminile, “ la cà
dla grà ” e il simpatico
museo del Gildo.
Salutato il cortese e disponibile amico che ci ha fatto
da accompagnatore, ci incamminiamo in direzione del
camposanto dove un cartello indicatore segnala
l’inizio della mulattiera per Falmenta
(h0,45;1,50). Percorso un lungo traverso che
entra nella valle, il sentiero scende con una serie di
tornanti a gradini e raggiunge
il ponte “ ai Giubboi ”
m. 430 che permette l’attraversamento del Rio di
Falmenta per poi
risalire sul lato opposto
e
raggiungere Falmenta m. 666 (h0,50;2,40) Il paese
che fino al XX° secolo è stato il centro più popolato
della Valle Cannobina, si trova sul pendio meridionale
del Monte Riga ed è dominato dalla spettacolare parete
del Monte Zeda offre un’ampia
veduta sulla bassa valle
e sulle Prealpi oltre al Lago Maggiore. Percorrendo gli
stretti vicoli,
entriamo fra le case per scoprire gli angoli più
nascosti fra cui spicca un particolare e
caratteristico
portone spagnolo,
l’edificio ristrutturato in cui è collocato il torchio
del Genesco, non visitabile in quanto chiuso, e la
chiesa parrocchiale di San Lorenzo
dal cui sagrato si domina la parte bassa della valle.
Qui ci fermiamo per consumare il nostro pranzo e per
goderci i caldi raggi del sole che illuminano la
giornata. Scattata una
foto alla compagnia,
ci rechiamo al circolo per un caffè e poi ci rimettiamo
in cammino scendendo lungo la mulattiera che, superato
il lavatoio,
raggiunge il cimitero per poi proseguire lungo quella
che anticamente era la via di collegamento con il paese
e che, tagliando numerosi tornanti, raggiunge
la strada della Valle Cannobina
nei pressi del Ponte di Falmenta che, attraversato ci
riporta nuovamente al punto in cui abbiamo lasciato le
auto (h0,50;3,30). Sulla via del ritorno
effettuiamo una sosta per visitare
l'Orrido di Sant'Anna
e poi a casa. Bellissima escursione su mulattiere e
sentieri che hanno fatto la storia di questa valle.
Vedi anche:
http://www.in-valgrande.it/Crealla-e-Falmenta/index.html
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