Come arrivare:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire
seguendo la statale del Sempione sino all’uscita per
Crodo. Arrivati a Crodo, superata la Latteria
Antigoriana, si lascia l’auto nel soprastante
parcheggio.

Ci
ritroviamo con gli amici del CAI di Villadossola che,
trascorso il periodo estivo, stanno riprendendo il
programma di sperimentazione degli itinerari del VCO,
finalizzati a promuovere lo sviluppo del territorio
nelle sue reali potenzialità rivolgendo particolare
attenzione: all’utilizzo dei mezzi pubblici,
all’osservazione dei manufatti dell’uomo, alla cultura e
natura del territorio e alla sua storia. Lasciata
l’auto, ci rechiamo alla fermata dell’autobus dove
aspettiamo l’arrivo degli amici che pervengono da
Domodossola con
il
bus di linea,
che giunge in perfetto orario. Dopo i saluti di rito ci
rechiamo nei negozi locali: macelleria, panificio,
latteria, dove ci approvvigioniamo di quanto servirà per
il nostro pranzo al sacco; terminata la spesa, ci
incamminiamo sulla
destra seguendo le
indicazioni per Maglioggio.
Percorso un breve tratto in discesa, giungiamo in
località Quategno Fuori m. 515 dove attraversiamo
il
ponte sul Fiume Toce.
Poco oltre svoltiamo nuovamente a destra ed iniziamo a
risalire la vecchia mulattiera che ci porta a
raggiungere il borgo di Maglioggio m. 686. Visitiamo la
simpatica ed ordinata frazione in cui troviamo una bella
fontana-lavatoio, l’
Oratorio di Sant’Antonio Abate
risalente al 1642 e, poco discosto dalla chiesetta,
possiamo ammirare
il
maestoso castagno
sopravvissuto alla riconquista da parte della
vegetazione spontanea dopo l’abbandono delle terre alte.
La pianta, uno dei patriarchi che ancora oggi continua a
produrre il suo frutto, ha più di 350 anni, alta circa
15 metri ha la fronda capitozzata e con i suoi 850 cm.
di circonferenza è conosciuto come “
Pianta Maria Bona
″, il castagno è elencato tra gli alberi monumentali
della Regione Piemonte. Lasciamo l’abitato e,
proseguendo verso nord, raggiungiamo Cruppo dove
osserviamo lo spettacolare
ponte romano
che permette l’attraversamento del Rio Antolina.
Seguendo la mulattiera che entra nel bosco, raggiungiamo
Case Sopra di Cruppo dove l’immancabile
cappella,
oramai in forte stato di degrado, affianca l’antico
forno. Proseguiamo sino a sbucare sulla strada asfaltata
che sale ad Aleccio per poi abbandonarla poco dopo per
raggiungere Arvenolo m.961. Sul retro di una baita, in
mezzo ad un prato, appare in tutta la sua misteriosa
maestosità una costruzione megalitica, si presume
adibita a luogo di culto, nota come il
“Muro del Diavolo”:
una grande opera formata da enormi pietre a secco che,
disposta su tre lati, delimita un’area rettangolare con
un’apertura che si allarga nella facciata, sovrastata da
un
massiccio architrave.
La costruzione, è
“alta 6.30 m con
un fronte di 20 che, dopo essere rientrato di 13
prosegue per altri 40 m”. Una leggenda narra che “il
diavolo tentò di costruire un ponte di collegamento tra
i due versanti della valle, per poter scagliare il
cucuzzolo della montagna sugli abitanti di Cravegna,
troppo devoti al Signore. Ma per intercessione della
Madonna, S. Martino intervenne e dopo un duello,
costrinse il diavolo ad abbandonare i suoi propositi”. Osservata
questa misteriosa opera ciclopica, seguiamo in discesa
la strada asfaltata che transita per le località di
Corte Sotto e Olmo per poi giungere a Crego di Premia
che si annuncia con l’insolita e
suggestiva
piccola chiesa
fatta grande dalla santità e dalla preghiera di Don
Lorenzo Dresco: un umile prete di montagna nato a Varzo
nel 1808, conosciuto come il “ prete scalpellino ″,
che con ferrea volontà l’ha costruita con le proprie
mani tra il 1852 e il 1878 consacrandola a Maria
Immacolata. Il Santuario, a pianta circolare, è chiuso
da un ininterrotto
giro di 48
colonne in
pietra locale
che contornano, come un’oasi di pace, il perimetro della
chiesa che sorge su di uno sperone di roccia in
posizione dominante la Valle Antigorio. Dal piazzale
antistante si ammirano: la balconata di Cravegna, Viceno
e Mozio, le strapiombanti rocce del Sasso di Premia, i
Monti Cistella, Cervandone, Gorio e Giove. Nei pressi
sorge il
Rifugio Monte Zeus,
chiuso nei giorni feriali, e ci accomodiamo sulle panche
poste all’esterno per consumare il nostro pranzo,
rigorosamente a base di
prodotti locali
acquistati in precedenza, il tutto annaffiato da
ottimo vino prodotto in zona.
Terminato di pranzare, ci rimettiamo in movimento e,
scendiamo alla sinistra della chiesa seguendo
le indicazioni per Verampio/Maglioggio.
Nei pressi di una
stupenda abitazione
inizia la bellissima
mulattiera,
molto ben tenuta, che scende a Verampio. Al termine del
lastricato, sulla sinistra, prende avvio il sentiero che
permette di raggiungere Maglioggio; procediamo in questa
direzione ed arriviamo alla
vasca di carico
della centrale idroelettrica di Crego che superiamo
transitando al disotto fra una invadente vegetazione.
Giunti al termine risaliamo entrando nel bosco che
percorriamo lungamente per poi iniziare a scendere
raggiungendo di nuovo le case di Cruppo dove chiudiamo
l’anello di questa interessante ed affascinante
escursione su sentieri poco frequentati in un ambiente
molto gratificante che ci ha riservato emozionanti
spettacoli. Da qui ritorniamo a
Maglioggio
e ripercorrendo lo stesso percorso di salita, rientriamo
a Crodo.
Un particolare ringraziamento agli amici Renato, Diego,
e Carla per la loro simpatica compagnia.
N.B.
da Crego a Maglioggio il sentiero è scarsamente
segnalato e da percorrere con attenzione.
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