Come arrivare:
Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce,
proseguire seguendo la statale del Sempione sino
all’uscita per Crodo. Arrivati a Crodo, superata la
Latteria Antigoriana, si scende a destra e seguendo le
indicazioni per Maglioggio dove lasciamo l’auto nel
comodo parcheggio.

Gianfranca
e Antonietta, assenti in occasione della nostra
precedente escursione da queste parti, ci hanno
manifestato la volontà di compiere l’itinerario che
permette di conoscere aspetti storico naturalistici ed
archeologici del territorio antigoriano. In particolare
il Muro del Diavolo ha destato in loro una “
infernale curiosità ″. Viste le condizioni di
innevamento a quote più elevate, decidiamo di
accontentare le ragazze e parliamo con gli amici delle
nostre intenzioni. In molti trovano interessante
l’itinerario e ben volentieri decidono di unirsi a noi,
così ci ritroviamo in nove alla partenza. Quando si
ritorna in un luogo che si è già visitato, anche se
sembra di aver già visto tutto, c’è sempre qualcosa di
nuovo da scoprire e vedere; nel nostro caso, su
indicazione di Attilio, ci accorgiamo che nei precedenti
passaggi da Maglioggio, non avevamo mai notato il
muraglione con infissi i numerosi
“ anelli di
parcheggio ″
ai quali venivano legate le bestie in attesa di
intraprendere il lungo viaggio verso la Piana di Aleccio
e gli ambitissimi pascoli della Val Cravariola. Preso
atto di questa che ci mancava, ci rechiamo a visitare
Maglioggio ed il suo simbolo: la
Pianta Maria Bona.
Il secolare castagno, che sembra sia stato piantato nel
1600 e che ad oggi conta la bellezza di 413 primavere
molto ben portate, è elencato fra gli alberi monumentali
della Regione Piemonte. Aggirandoci nella linda ed
ordinata frazione, troviamo la bella
fontana-lavatoio
“ La Canal ″,
l’Oratorio di
Sant’Antonio Abate
risalente al 1642 e, poco discosto dalla chiesetta,
possiamo ammirare il maestoso albero sopravvissuto alla
riconquista da parte della vegetazione spontanea dopo
l’abbandono delle terre alte. Lasciamo l’abitato e,
proseguendo verso nord, raggiungiamo Cruppo dove
osserviamo lo spettacolare
ponte romano
che permette l’attraversamento del Rio Antolina.
Seguendo la mulattiera che entra nel bosco, raggiungiamo
Case Sparse di Cruppo
dove l’immancabile
cappella,
oramai in forte stato di degrado, affianca l’antico
forno. Proseguiamo sino a ritornare sulla strada
asfaltata che sale ad Aleccio, che seguiamo per un
brevissimo tratto sino al tornante in località Quartina
da dove
voltiamo a sinistra
in direzione di Crego e continuando sulla strada
asfaltata raggiungiamo Arvenolo m.961. Sul retro di una
baita, in mezzo ad un prato, appare in tutta la
sua misteriosa maestosità una costruzione megalitica che
riporta alla mente le immagini delle misteriose rovine
di Machu Picchu: ci troviamo di fronte al famoso
“Muro del Diavolo”.
Una leggenda narra che
“il diavolo tentò di costruire un ponte di collegamento
tra i due versanti della valle, per poter scagliare il
cucuzzolo della montagna sugli abitanti di Cravegna,
troppo devoti al Signore. Ma per intercessione della
Madonna, S. Martino intervenne e dopo un duello,
costrinse il diavolo ad abbandonare i suoi propositi”. Soddisfatta
la curiosità dei partecipanti nel ritrovarsi di fronte a
questa misteriosa opera ciclopica, seguiamo in discesa
la strada asfaltata che transita per le località di
Corte Sotto e Olmo per poi giungere nella tranquilla ed
appartata località di
Crego di Premia
che si annuncia con l’insolita e suggestiva
piccola
chiesa di Maria
Immacolata,
costruita da Don Lorenzo Dresco tra il 1852 e il 1878
per dare conforto all’anima dei circa cento abitanti che
costituivano una comunità chiusa e priva di grandi
ideali. Don Lorenzo Dresco, nato a Varzo nel 1808, che
fu per 26 anni parroco di Crego; tradusse il suo spirito
mistico nella fatica del muratore e dello scalpellino
giungendo ad essere venerato come santo. Il
Santuario, a pianta circolare, è chiuso da un ininterrotto
giro di 48 colonne in
pietra locale che contornano, come un’oasi di pace, il
perimetro della chiesa che sorge su di uno sperone di
roccia in posizione dominante la Valle Antigorio.
Lasciamo il paese e scendiamo a sinistra seguendo le
indicazioni per Verampio/Maglioggio fino a raggiungere
una bella abitazione, qui sul pavimento antistante
l’ingresso, la neve che va sciogliendosi ha creato una
curiosa ed originale
scacchiera.
Sostiamo per consumare velocemente, data la temperatura
piuttosto rigida, il nostro pasto giornaliero e,
terminato di pranzare, ci rimettiamo in movimento.
Scendiamo lungo la
bellissima mulattiera che scende a Verampio fino ad incontrare la deviazione che a sinistra
indica la direzione per Maglioggio. Saliamo sul
canale
che percorriamo fino a che giunti in prossimità della
vasca di carico della centrale idroelettrica di Crego,
una cancellata che sbarra il percorso, ci costringe a
scendere al di sotto per sbucare poi nuovamente nei
pressi della casa dei guardiani. In leggera salita il
sentiero rientra nel bosco e giunge a sfiorare
l’imponente bancata rocciosa adornata da una
innumerevole quantità di
aculei di ghiaccio
che sciogliendosi creano
effimere sculture
sugli alberi
sottostanti. Abbandoniamo la zona e continuiamo a
scendere giungiamo a Cruppo da cui, in breve,
raggiungiamo di nuovo Maglioggio da dove eravamo
partiti. Sulla via del ritorno gli amici propongo di
effettuare una fermata a Montecrestese dove presso la
struttura a noi
dedicata,
festeggiamo con una bicchierata il completamento di
questa bella giornata trascorsa in compagnia.
I partecipanti di giornata erano:
Antonietta, Attilio, Danilo, Gianfranca, Tino, Ferruccio
(
www.in-montagna.it ) e Tim (http://www.piemont-trekking.com/
)
N.B.
da Crego a Maglioggio il sentiero è scarsamente
segnalato e da percorrere con attenzione.
Per saperne di più sul
Muro del Diavolo, suggeriamo l’articolo di Michela
Zucca a questo link:
http://www.ossola.it/pdf/ossola_it%20n3.pdf
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