Val Antigorio

Arvenolo e il Muro del Diavolo

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:28-Novembre-2013                                                    

 Partenza da: Maglioggio m. 670
 Dislivello totale: m. 485
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 3,30

Come arrivare: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la statale del Sempione sino all’uscita per Crodo. Arrivati a Crodo, superata la Latteria Antigoriana, si scende a destra e seguendo le indicazioni per Maglioggio dove lasciamo l’auto nel comodo parcheggio.

Gianfranca e Antonietta, assenti in occasione della nostra precedente escursione da queste parti, ci hanno manifestato la volontà di compiere l’itinerario che permette di conoscere aspetti storico naturalistici ed archeologici del territorio antigoriano. In particolare il Muro del Diavolo ha destato in loro una  “ infernale curiosità ″. Viste le condizioni di innevamento a quote più elevate, decidiamo di accontentare le ragazze e parliamo con gli amici delle nostre intenzioni. In molti trovano interessante l’itinerario e ben volentieri decidono di unirsi a noi, così ci ritroviamo in nove alla partenza. Quando si ritorna in un luogo che si è già visitato, anche se sembra di aver già visto tutto, c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire e vedere; nel nostro caso, su indicazione di Attilio, ci accorgiamo che nei precedenti passaggi da Maglioggio, non avevamo mai notato il muraglione con infissi i numerosi “ anelli di parcheggio ″ ai quali venivano legate le bestie in attesa di intraprendere il lungo viaggio verso la Piana di Aleccio e gli ambitissimi pascoli della Val Cravariola. Preso atto di questa che ci mancava, ci rechiamo a visitare Maglioggio ed il suo simbolo: la Pianta Maria Bona. Il secolare castagno, che sembra sia stato piantato nel 1600 e che ad oggi conta la bellezza di 413 primavere molto ben portate, è elencato fra gli alberi monumentali della Regione Piemonte. Aggirandoci nella linda ed ordinata frazione, troviamo la bella fontana-lavatoio “ La Canal ″, l’Oratorio di Sant’Antonio Abate risalente al 1642 e, poco discosto dalla chiesetta, possiamo ammirare il maestoso albero sopravvissuto alla riconquista da parte della vegetazione spontanea dopo l’abbandono delle terre alte. Lasciamo l’abitato e, proseguendo verso nord, raggiungiamo Cruppo dove osserviamo lo spettacolare ponte romano che permette l’attraversamento del Rio Antolina. Seguendo la mulattiera che entra nel bosco, raggiungiamo Case Sparse di Cruppo dove l’immancabile cappella, oramai in forte stato di degrado, affianca l’antico forno. Proseguiamo sino a ritornare sulla strada asfaltata che sale ad Aleccio, che seguiamo per un brevissimo tratto sino al tornante in località Quartina da dove voltiamo a sinistra in direzione di Crego e continuando sulla strada asfaltata raggiungiamo Arvenolo m.961. Sul retro di una baita, in mezzo ad un prato,  appare in tutta la sua misteriosa maestosità una costruzione megalitica che riporta alla mente le immagini delle misteriose rovine di Machu Picchu: ci troviamo di fronte al famoso  “Muro del Diavolo”. Una leggenda narra che “il diavolo tentò di costruire un ponte di collegamento tra i due versanti della valle, per poter scagliare il cucuzzolo della montagna sugli abitanti di Cravegna, troppo devoti al Signore. Ma per intercessione della Madonna, S. Martino intervenne e dopo un duello, costrinse il diavolo ad abbandonare i suoi propositi”. Soddisfatta la curiosità dei partecipanti nel ritrovarsi di fronte a questa misteriosa opera ciclopica, seguiamo in discesa la strada asfaltata che transita per le località di Corte Sotto e Olmo per poi giungere nella tranquilla ed appartata località di Crego di Premia che si annuncia con l’insolita  e suggestiva piccola chiesa di Maria Immacolata, costruita da Don Lorenzo Dresco tra il 1852 e il 1878 per dare conforto all’anima dei circa cento abitanti che costituivano una comunità chiusa e priva di grandi ideali. Don Lorenzo Dresco, nato a Varzo nel 1808, che fu per 26 anni parroco di Crego; tradusse il suo spirito mistico nella fatica del muratore e dello scalpellino giungendo ad essere  venerato come santo. Il Santuario, a pianta circolare, è chiuso da un ininterrotto giro di 48 colonne in pietra locale che contornano, come un’oasi di pace, il perimetro della chiesa che sorge su di uno sperone di roccia in posizione dominante la Valle Antigorio. Lasciamo il paese e scendiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Verampio/Maglioggio fino a raggiungere una bella abitazione, qui sul pavimento antistante l’ingresso, la neve che va sciogliendosi ha creato una curiosa ed originale scacchiera. Sostiamo per consumare velocemente, data la temperatura piuttosto rigida, il nostro pasto giornaliero e, terminato di pranzare, ci rimettiamo in movimento. Scendiamo lungo la bellissima mulattiera che scende a Verampio fino ad incontrare la deviazione che a sinistra indica la direzione per Maglioggio. Saliamo sul canale che percorriamo fino a che giunti in prossimità della vasca di carico della centrale idroelettrica di Crego, una cancellata che sbarra il percorso, ci costringe a scendere al di sotto per sbucare poi nuovamente nei pressi della casa dei guardiani. In leggera salita il sentiero rientra nel bosco e giunge a sfiorare l’imponente bancata rocciosa adornata da una innumerevole quantità di aculei di ghiaccio che sciogliendosi creano effimere sculture sugli alberi sottostanti. Abbandoniamo la zona e continuiamo a scendere giungiamo a Cruppo  da cui, in breve, raggiungiamo di nuovo Maglioggio da dove eravamo partiti. Sulla via del ritorno gli amici propongo di effettuare una fermata a Montecrestese dove presso la struttura a noi dedicata, festeggiamo con una bicchierata il completamento di questa bella giornata trascorsa in compagnia.

I partecipanti di giornata erano: Antonietta, Attilio, Danilo, Gianfranca, Tino, Ferruccio ( www.in-montagna.it ) e Tim (http://www.piemont-trekking.com/ )

N.B. da Crego a Maglioggio il sentiero è scarsamente segnalato e da percorrere con attenzione.

Per saperne di più sul Muro del Diavolo,  suggeriamo l’articolo di Michela Zucca a questo link: http://www.ossola.it/pdf/ossola_it%20n3.pdf