Valle Ossola

Cosa e Cosasca m.560

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:16-Febbraio-2013                                                      

 Partenza da: Cosa m. 237
 Dislivello totale: m. 323
 Difficoltà: T/E
 Effettivo cammino h: 2,30

Come arrivarci: : Percorrere la A 26 fino a Gravellona Toce, proseguendo sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Villadossola, usciti dalla statale si seguono le indicazioni per Beura-Cardezza e si prosegue sulla statale fino a raggiungere Cosa. L’auto può essere parcheggiata davanti alla Chiesa 

In genere quando si va in montagna siamo particolarmente attratti dalle cime ed è ovvio che una vetta è sempre un punto privilegiato, e raggiungerla è il degno completamento di ogni gita, ciò non toglie che è altrettanto interessante visitare i paesini di montagna che conservano al loro interno un patrimonio culturale rappresentato dalle molte opere d'arte che hanno resistito al tempo e all'incuria dell'uomo. Camminando lungo i sentieri di bassa/media montagna, si impara a guardare con più attenzione ad altre forme di frequentazione della montagna e si diventa spettatori della grande fatica che hanno fatto i contadini che hanno popolato questi  luoghi sentendoci legati a chi li ha usati e prima ancora costruiti nei  tempi passati. A tale proposito in questo periodo riserviamo le nostre attenzioni alla visita di quei luoghi dei quali quasi non se ne conosce nemmeno l’esistenza. Oggi visitiamo due frazioni del comune di Trontano: Cosa e Cosasca, che sono le componenti di un paese che  nasconde una storia in cui si intrecciano indissolubilmente fede e vita agricola. 

Il paese è costruito attorno ad un luogo d'avvistamentoutilizzato fin dall'epoca romana. Dalla Chiesa si segue Via Marconi fino a ritornare sulla strada provinciale. Si prosegue verso nord fino ad incontrare Via Bellini da percorrere fino al ponte, dove si può ammirare una cascata Da questo punto ha inizio una interessante salitlungolu un sentiero caratterizzato dai gradini intagliati nella roccia. Giunti ad una Cappella (0,25) si lascia il sentiero che sale sulla destra per prendere quello che, attraverso due nuclei di baite, raggiunge la località Cà Burtulìna (0,15-0,40) e quindi la chiesa del nucleo principale di Cosasca. Attraversato un gruppo di baite ristrutturate si raggiunge il santuario della Madonna di Crosc o delle Grucce (0,10-0,50), risalente al 1648 e, nel 1913 trasformata nell’attuale Oratorio. L’Oratorio, dedicato alla Madonna del Rosario, secondo una descrizione presente all’esterno della cappella, è chiamato anche delle Grucce, per le grazie ricevute a intercessione della Vergine Maria dagli infermi e dagli storpi che vi lasciavano le stampelle, quale segno di riconoscenza quando se ne tornavano guariti”. Si ritorna quindi alla Chiesa, prendiamo la mulattiera che porta alla chiesa di S. Lorenzo, a metà percorso incontriamo Adriano che ci spiega come era il territorio,e sul suo invito anzichè scendere alla chiesa lo seguiamo all’alpe Rulè (0,35-1,25) dove sostiamo  per la pausa pranzo. Prima di scendere a S. Lorenzo visitiamo la vicina alpe Cabausun dove si a una bella vista su Villadossola .Riprendiamo il cammino sulla bella mulattiera per la Chiesa di San Lorenzo al Pozzo (0,20-1,45). (L’Ossola è percorsa da centinaia di mulattiere, e quella che collega l’abitato di Cosasca a quello di  S.  Lorenzo, è indubbiamente una testimonianza meravigliosa di quanto la storia ci ha lasciato in eredità. La mulattiera presenta ancora oggi quel solido acciottolato che un tempo fu appositamente pensato per resistere agli animali da soma, e rigidamente regolato da norme che ne disciplinavano la manutenzione ed il transito. Le pietre, ovviamente quelle più facilmente reperibili lungo il tracciato, erano posate con perizia, di coltello, l’una vicina all’altra, e intervallate alla distanza di circa un metro da una lastra lunga quanto l’intera mulattiera.  Questa disposizione garantiva il regolare flusso delle acque di scolo e permetteva la realizzazione di gradoni facili da percorrere).  Dal piazzale della chiesa la mulattiera scende sulla destra fino ad uncappella e, attraversata la nuova strada sterrata, prosegue fino ad una cappella posta sulla vecchia mulattiera che da Mergozzo saliva ai passi alpini dell'Ossola (0,20-2,05). Prendiamo a sinistra e raggiungiamo  la località di Quarata dove, oltre alle vecchie case, nei pressi del Torrente Ogliana si può ammirare la cappella di Santa Marta risalente alla fine del 1400 e dedicata a Cristo crocefisso(0,10-2,15).Seguiamo il sentierino che ci porta di nuovo alla Chiesa di Cosa (0,15-2,30)