Come arrivarci:
Percorriamo la strada della Val Formazza sino a
raggiungere il centro di Premia,qui scendiamo a destra
seguendo le indicazioni per l’orrido di Balmafredda per
poi proseguire sulla rotabile che conduce a Crego

Lasciamo l’auto nel piazzale presso l’insolita e bella
chiesa parrocchiale edificata tra il 1852 ed il 1878
dal “ Prete scalpellino ” Don Lorenzo Dresco. Da Crego,ci
incamminiamo lungo la strada asfaltata che
abbandoniamo,poco dopo, per imboccare un
sentiero che si sviluppa sulla sinistra ( cartello
segnavie ) e si alza in un bosco di faggi. Saliamo nel
bosco sino a raggiungere la radura ( h. 1,00 )dove
sorgono
due alpeggi che rimontiamo per
sbucare sulla gippabile. Proseguiamo a sinistra poi
seguiamo la deviazione per i
Piani di Aleccio m. 1489 (h.0,15;1,15) che in
breve raggiungiamo. Dopo una breve sosta,percorriamo una
traccia a sinistra per chi sale in direzione dell’ultima
casa, entriamo nel laricieto seguendo il sentiero che ci
riporta sulla gippabile che percorriamo passando
davanti ad una grande croce in legno che si protende
sulla sottostante vallata. Proseguiamo e superati i Curt
Muntan ed il Curt Pidrin giungiamo all’alpe
Aloro (Aleccio)m.1441(h.0,40;1,55) qui
sostiamo per la
pausa pranzo.Lo spettacolo che si ammira da qui, è a
dir poco stupefacente, si riconoscono:
l'abitato di Crego, la Punta di Tanzonia, il Monte
Gorio, il Cervandone, il Passo Cornera, l’Helsenhorn, il
Corno Cistella, il Cistella, e ancora una interminabile
catena di monti. Visitato l’alpe, ci manteniamo alti sui
suoi pascoli digradanti e seguiamo le indicazioni per
Bee. Ci inoltriamo in un bosco di conifere, percorriamo
il sentiero a mezzacosta che supera il
Rio d’Alba, per poi abbassarsi in un
bosco di faggi al termine del quale siamo nella
conca su cui sorgono le baite di
Bee m.1418 ( h 0,15;2,10). Gironzoliamo per
l’alpe fotografandolo da varie angolazioni. Ricaricati
gli zaini ci avviamo verso il limite inferiore
dell’ampio prato su cui è situato l’alpe (
palina con cartelli indicatori ), qui inizia una
vera e propria via di pietra che perdendo quota
molto rapidamente ci conduce all’alpe
Boschetto m. 1205. Camminando all’estremità
inferiore di un’imponente parete rocciosa, all’apparenza
insuperabile, abbiamo modo di percorrere e guardare con
stupore una mulattiera lastricata in pietra,costruita a
gradoni per facilitare gli animali nel superamento delle
elevate pendenze e con
grossi massi posti con funzione di parapetto. E’ per
noi impossibile anche solo immaginare la fatica e le
difficoltà superate per realizzare quella che,ancora
oggi, si presenta come un’opera di altissimo ingegno e
fattura che ben raramente è dato da incontrare,anche per
il grado di conservazione. Il tutto è stato realizzato
da generazione di montanari per praticare la
fondamentale attività pastorale e raggiungere nuove
distese erbose avendo cura di tutelare il loro bene più
prezioso, il bestiame. Dopo aver dibattuto su quanto
quella bastionata rocciosa abbia impensierito non poco i
valligiani, che comunque concepirono una validissima
soluzione per superarla, continuiamo nel percorso e
scendendo molto rapidamente in breve raggiungiamo
Cagiogno m. 726 ( h.0,50;3,00 ) dove sbuchiamo
presso il lavatoio. Ora non ci resta che tornare al
punto di partenza, seguendo le indicazioni, prendiamo a
sinistra e percorriamo l’esile sentiero che attraversa
l’umido bosco per raggiungere la bastionata rocciosa da
cui scivolano a valle le calme acque del Rio Alba
costituendone
l’omonima cascata, procediamo sino a raggiungere il
canale dell’Enel che percorriamo comodamente sino
alla
deviazione per Crego che con una modesta risalita ci
permette di ritornare proprio sotto la chiesa.(h. 055;3,55)
A nostro parere sono i più affascinanti 2,5 Km. di
mulattiera che ci sia mai capitato di percorrere.
Facile itinerario ad anello fra boschi ed
alpeggi che consigliamo entusiasticamente
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