Come arrivare:
Da Verbania, superato l’abitato di Intra, proseguire
sulla SS34 “ del Lago Maggiore ″ in direzione di
Cannobio sino a raggiunge l’abitato di Cannero Riviera.
Parcheggio nei pressi del cimitero.
Lasciato
il parcheggio ci incamminiamo lungo le
vie
interne
dove scopriamo
angoli molto caratteristici,
che offrono
panorami
che nulla hanno da invidiare alla più blasonata Riviera
Ligure. Raggiunta la statale (h0,30) la
attraversiamo per iniziare a risalire lungo
la
mulattiera
che entra nel bosco, attraversa piccoli appezzamenti di
terreno e risale panoramiche roccette da cui si gode di
una spettacolare visione sul sottostante lago da cui,
come se stessero galleggiando, emergono i
Castelli di Cannero
in fase di ristrutturazione, qui sostiamo brevemente per
scattare la
foto di gruppo.
Proseguendo nel cammino giungiamo al Bivio Cappuccino m.
315, così chiamato in quanto guardando alla nostra
sinistra si può osservare una grossa roccia che sporge
dalla montagna e che ricorda l’immagine di un monaco di
pietra e denominato dalle genti del luogo
“
il Frà ”.
Continuando la piacevole camminata attraversiamo il
bosco che si alterna a zone prative oramai
inselvatichite ed invase dai rovi, una di queste, nei
periodi di grosse precipitazioni, raccoglie le
acque piovane creando un piccolo laghetto che dà il nome
alla zone denominata:
“
il laghitt ”
(h0,45;1,15), nell’occasione completamente
asciutto. Da questo punto, Vanni la nostra guida di
giornata, vuole che si scenda a Carmine Inferiore per
mostrarci la sua casa paterna ed offrirci un caffè
(h0,15;1,30). Alla ripresa del cammino ritorniamo
per un breve tratto sui nostri passi e dalla cappella
iniziamo a risalire in direzione di Carmine Superiore
che già vediamo alto sopra di noi. Percorriamo la
splendida mulattiera e ci ritroviamo a
Carmine Superiore
m. 295 (h0,25;2,00). Il villaggio, arroccato su
di uno sperone roccioso in
posizione dominante
sul Lago Maggiore proprio di fronte a Maccagno, è un
capolavoro di urbanistica medioevale con l’unica strada,
a cui fanno ala rustici edifici in pietra, che conduce
alla piazzetta su cui sorge la
chiesa di S. Gottardo,
dedicata a Dio e alla Vergine ma intitolata al vescovo
sassone che la tradizione vuole si trovasse a ristorarsi
in questi luoghi nel suo viaggio verso Roma.
La costruzione della struttura primitiva ebbe inizio nel
1332 e si concluse settant’anni più tardi, come è
rilevabile dalla scritta posta sulla sommità della porta
maggiore. Sulla parete esterna sono visibili gli
affreschi
che raffigurano S. Gottardo e S. Cristoforo e al suo
interno conserva dipinti ed affreschi risalenti al XV e
XVI secolo. Visitato il caratteristico borgo, in cui
regna un silenzio quasi surreale, proseguiamo giungendo
al
bivio in località “ La Traversa ”
m.305 (h0,10;2,10), e proseguiamo seguendo il
tortuoso percorso che ci porta a superare il
bivio per Viggiona
quotato m. 490 da cui scendiamo a destra per raggiungere
Molineggi
m. 454 (h0,40;2,50). Il toponimo lascia
facilmente intuire che in zona dovevano sorgere diversi
mulini funzionanti ad acqua dove venivano macinate le
granaglie. Là dove c’erano i mulini oggi è in atto una
ristrutturazione degli edifici a scopo turistico.
L’edificio con le macine che si trova sulla destra del
rio Molinett, è diventato un’abitazione privata di un
artista che ha utilizzato molte delle
parti del mulino
per creare delle opere d’arte che si trovano dislocate
lungo il sentiero del paese. Da Molineggi incominciamo a
scendere verso
Solivo (h0,20;3,10) dove
abbandoniamo la strada per visitare le rovine di
quello che un tempo era il grandioso complesso del
Preventorio,
ora completamente abbandonato e tristemente in rovina.
Qui Vanni mette tutti alla prova, e ci conduce in
discesa lungo l’antico sentiero di collegamento con la
statale, ora invaso da rovi ed erbacce, che ci riporta
sulla strada asfaltata che percorriamo per circa un
chilometro in direzione di Cannero sino ad incontrare la
strada privata che saliamo giungendo di nuovo al bivio
della Traversa (h0,30;3,40) da cui ci
ricolleghiamo al sentiero percorso all’andata.
Ritorniamo a Carmine Superiore e mantenendoci alti,
percorriamo il sentiero che ci riporta alla deviazione
per Carmine Inferiore da dove,
ricalcando i passi fatti al mattino,
ripercorriamo in senso contrario il percorso di salita.
Ritornati sulla Statale, scendiamo a Cannero (h1,00;4,40)
e percorriamo tutto il bellissimo ed ordinato
lungolago,
oramai deserto data la stagione e, visitato il Parco
degli Agrumi, facciamo ritorno alle auto (h0,20;5,00)
al termine di una bellissima giornata trascorsa in
piacevole compagnia. Bella escursione che percorre la
rete degli antichi sentieri che si sviluppa fra i paesi
della zona costiera e gli alpeggi di media quota.
N.B. Da Solivo per raggiungere la Statale è
preferibile continuare a scendere lungo la strada
asfaltata.
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