Alto Verbano

Cannobio-Cinzago-Ronco

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:24-Novembre-2013                                                    

 Partenza da: Traffiume m. 245
 Dislivello totale: m. 325
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 3,30

Come arrivare: Da Verbania, superato l’abitato di Intra, proseguire sulla SS34 “ del Lago Maggiore ″ in direzione del Confine di Stato sino a raggiunge l’abitato di Cannobio ed in seguito la frazione di Traffiume.

                                   

Sembrava così lontana ed invece in un attimo è arrivata la neve che, cambiando le carte in tavola, ci ha trasportato nell’inverno costringendoci ad adeguarci alla situazione. Trattandosi di neve molto pesante, non abbiamo voglia di ricorrere alle ciaspole e pertanto continuiamo nei nostri itinerari terrestri. In questa situazione, il Lago Maggiore è il luogo ideale per intraprendere un’escursione camminando di nuovo lungo i sentieri della fascia costiera che conducono alle frazioni settentrionali di Cannobio permettono di prender contatto con la natura e la semplicità di un antico modo di vivere. Oggi la compagnia è particolarmente numerosa e dopo esserci ritrovati a Intra, raggiungiamo Cannobio, l’ultimo paese che si incontra lungo la litoranea del Lago Maggiore prima del confine con la Svizzera e parcheggiamo le auto nella zona industriale di Traffiume, terminati i preparativi, ci incamminiamo lasciando il paese per raggiungere la chiesa parrocchiale da dove prende avvio il sentiero che sale a S. Agata. Dopo un breve tratto di strada sterrata il sentiero riacquista il suo aspetto tradizionale e si snoda fra boschi e terrazzamenti fino a sbucare sui prati alle spalle della Parrocchiale di Sant’Agata (h0,45) da cui si gode un bel panorama su Cannobio e dintorni. Da qui scendiamo a sinistra lungo la strada asfaltata che seguiamo per circa un chilometro prima di raggiungere Socragno m. 472 (h0,15;1,00) e successivamente Cinzago m. 501 (h0,10;1,10). Il piccolo borgo è caratterizzato dal campanile a forma triangolare, dall’antistante Piazza del Rì e da una meridiana datata 1839 recante una scritta ammonitrice. Completano l’arredo urbano: una minuscola fontana ed una piccola edicola votiva, donate dagli abitanti,  ed una chiara scritta indica la via da seguire per raggiungere Formine. Percorsi gli angusti vicoli che caratterizzano la frazione, rientriamo nel bosco e continuando a percorrere la bella mulattiera, incontriamo una croce che ricorda la morte di un partigiano, e di seguito una cappelletta che anticipa l’attraversamento del ponte sul rio di Cinzago. Il sentiero prosegue nel bosco sino a pervenire all’antico alpeggio in cui sorge la chiesa di S. Bartolomeo in Montibus m. 523 (h0,20;1,30) con ancora vicino il piccolo ed ordinato cimitero. La chiesa, in stile romanico presenta un portico con due pilastri centrali in pietra e copertura in piode a tre falde, risale al XII secolo ma è stata consacrata solo nel 1574. Sbirciando dalle piccola feritoia del portale si intravede l'interno decorato  con affreschi cinquecenteschi, realizzati nel 1540. Per la sua posizione isolata, vicino a pascoli e alpeggi, la chiesa accoglieva la devozione dei pastori e qui anticamente si celebrava la benedizione del bestiame che scendeva dal sovrastante alpeggio di Prati d’Agro. Oltrepassiamo la valle e raggiungiamo un’edicola votiva da cui, volgendo a sinistra, si sale verso l’alpeggio di “ in Lagher ″; noi ci abbassiamo per raggiungere Formine m. 441 (h0,20;2,00). Scendiamo fra le case dove ancora si notano: sbiadite scritte toponomastiche, antiche insegne e targhe di riconoscenza. Lasciamo il borgo e seguiamo di nuovo il sentiero che entra nel bosco e, seguendo a lungo tutte le pieghe della montagna, supera diverse suggestive vallette per giungere a Ronco m. 326 (h.0,50;2,50). Effettuiamo una visita al paese in cui sono esposte una considerevole quantità di sculture e, raggiunta Piazza S. Sebastiano, effettuiamo una breve sosta per consumare un rapido spuntino. Lasciamo il simpatico e curioso paese e ci dirigiamo lungo la mulattiera, in cui sono in corso nuove realizzazioni artistiche, per raggiungere Campeglio. Il toponimo non necessita di particolare fantasia per decifrarne la natura, essendo il luogo dedicato alla coltivazione di piccoli campi che aiutavano il sostentamento della popolazione. Da Campeglio riprendiamo la mulattiera che scende a raggiungere Cannobio (h0,40;3,30) dove, raggiunta la strada asfaltata, scendiamo sulla pista ciclabile che ci conduce al Ponte Ballerino che, emulo del più famoso Ponte Milvio,  si presenta incatenato da amorose promesse. Superato il ponte ci rechiamo al Centro Sportivo dove la locale Sezione della CRI ha organizzato la castagnata che, in conclusione di giornata, ci godiamo comodamente seduti e al calduccio all’interno del bar. Al termine, salutiamo e ringraziamo per la bella giornata trascorsa insieme la simpatica compagnia, e ci apprestiamo ad affrontare il rientro verso casa.

La compagnia era composta da:Angela, Attilio, Daniela, Beppe, Enzo, Ermanno, Elvina, Germano, Gianfranca, Lucia, Lucia1, Peppo, Rosanna e Ferruccio (
www.in-montagna.it )