Come arrivare:
Da Verbania, superato l’abitato
di Intra, proseguire sulla SS34 “ del Lago Maggiore ″ in
direzione del Confine di Stato sino a raggiunge
l’abitato di Cannobio ed in seguito la frazione di
Traffiume.
Sembrava
così lontana ed invece in un attimo è arrivata la neve
che, cambiando le carte in tavola, ci ha trasportato
nell’inverno costringendoci ad adeguarci alla
situazione. Trattandosi di neve molto pesante, non
abbiamo voglia di ricorrere alle ciaspole e pertanto
continuiamo nei nostri itinerari terrestri. In questa
situazione, il Lago Maggiore è il luogo ideale per
intraprendere un’escursione camminando di nuovo lungo i
sentieri della fascia costiera che conducono alle
frazioni settentrionali di Cannobio permettono di
prender contatto con la natura e la semplicità di un
antico modo di vivere. Oggi
la
compagnia è particolarmente numerosa
e dopo esserci ritrovati a Intra, raggiungiamo Cannobio,
l’ultimo paese che si incontra lungo la litoranea del
Lago Maggiore prima del confine con la Svizzera e
parcheggiamo le auto nella zona industriale di Traffiume,
terminati i preparativi, ci incamminiamo lasciando il
paese per raggiungere la
chiesa parrocchiale
da dove prende avvio il sentiero che sale a S. Agata.
Dopo un breve tratto di strada sterrata il sentiero
riacquista il suo aspetto tradizionale e
si
snoda fra boschi e terrazzamenti
fino a sbucare sui prati alle spalle della
Parrocchiale di Sant’Agata
(h0,45) da cui si gode un bel panorama su
Cannobio e dintorni. Da qui scendiamo a sinistra lungo
la strada asfaltata che seguiamo per circa un chilometro
prima di raggiungere
Socragno
m. 472 (h0,15;1,00) e successivamente Cinzago m.
501 (h0,10;1,10). Il piccolo borgo è
caratterizzato dal
campanile a forma
triangolare,
dall’antistante
Piazza del Rì
e da una
meridiana datata 1839
recante una scritta ammonitrice. Completano l’arredo
urbano: una
minuscola fontana
ed una
piccola edicola votiva,
donate dagli abitanti, ed una chiara scritta
indica la via da seguire per raggiungere Formine.
Percorsi gli
angusti vicoli
che caratterizzano la frazione, rientriamo nel bosco e
continuando a percorrere la bella mulattiera,
incontriamo una croce che ricorda la morte di un
partigiano, e di seguito una cappelletta che anticipa
l’attraversamento del
ponte sul rio di Cinzago.
Il sentiero prosegue nel bosco sino a pervenire
all’antico alpeggio in cui sorge la
chiesa di S. Bartolomeo in Montibus
m. 523 (h0,20;1,30) con ancora vicino il piccolo
ed ordinato cimitero. La chiesa, in stile romanico
presenta un
portico con due pilastri centrali in pietra
e copertura in piode a tre falde, risale al XII secolo
ma è stata consacrata solo nel 1574. Sbirciando dalle
piccola feritoia del portale si intravede
l'interno decorato
con affreschi cinquecenteschi, realizzati nel 1540. Per
la sua posizione isolata, vicino a pascoli e alpeggi, la
chiesa accoglieva la devozione dei pastori e qui
anticamente si celebrava la benedizione del bestiame che
scendeva dal sovrastante alpeggio di Prati d’Agro.
Oltrepassiamo la valle e raggiungiamo un’edicola
votiva
da cui, volgendo a sinistra, si sale verso l’alpeggio di
“ in Lagher ″; noi ci abbassiamo per raggiungere Formine
m. 441 (h0,20;2,00). Scendiamo fra le case dove
ancora si notano:
sbiadite scritte
toponomastiche,
antiche insegne e
targhe di riconoscenza.
Lasciamo il borgo e seguiamo di nuovo il sentiero che
entra nel bosco e, seguendo a lungo tutte le pieghe
della montagna, supera diverse suggestive vallette per
giungere a
Ronco
m. 326 (h.0,50;2,50). Effettuiamo una visita al
paese in cui sono esposte una considerevole quantità di
sculture
e, raggiunta
Piazza S. Sebastiano,
effettuiamo una breve sosta per consumare un rapido
spuntino. Lasciamo il simpatico e curioso paese e ci
dirigiamo lungo la mulattiera, in cui sono in corso
nuove realizzazioni
artistiche,
per raggiungere Campeglio. Il toponimo non necessita di
particolare fantasia per decifrarne la natura, essendo
il luogo dedicato alla coltivazione di piccoli campi che
aiutavano il sostentamento della popolazione. Da
Campeglio riprendiamo la mulattiera che scende a
raggiungere Cannobio (h0,40;3,30) dove,
raggiunta la strada asfaltata,
scendiamo sulla pista ciclabile che ci conduce al
Ponte Ballerino
che, emulo del più famoso Ponte Milvio,
si
presenta incatenato
da amorose promesse. Superato il ponte ci rechiamo al
Centro Sportivo dove la locale Sezione della CRI ha
organizzato la castagnata che, in conclusione di
giornata, ci godiamo
comodamente seduti
e al
calduccio all’interno del bar. Al termine, salutiamo e
ringraziamo per la bella giornata trascorsa insieme
la simpatica compagnia,
e ci apprestiamo ad affrontare il rientro verso casa.
La compagnia era composta da:Angela, Attilio, Daniela,
Beppe, Enzo, Ermanno, Elvina, Germano, Gianfranca,
Lucia, Lucia1, Peppo, Rosanna e Ferruccio (
www.in-montagna.it
)
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