Valle Cannobina

L'Alpone m. 1539

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:26 Ottobre-2013                                                    

 Partenza da: Gurro m. 818
 Dislivello totale: m. 721
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,30

Come arrivare: Da Verbania, superato l’abitato di Intra, proseguire sulla SS34 “ del Lago Maggiore ″ fino a Cannobio dove svoltando a sinistra si prende la SP75 “ della Val Cannobina ″. Risalire la valle per circa 16 Km. sino alla deviazione per Gurro. Dal bivio la strada, molto tortuosa ed in ripida salita, porta in circa tre Km. a raggiungere il paese. Parcheggio nella piazzetta della chiesa.

Il piccolo parcheggio si trova proprio nel centro del borgo dove ha sede il Museo Etnografico della Valle Cannobina, istituito nel 1975 per iniziativa di Don Cirillo Bergamaschi, originario di Gurro,  studioso e ricercatore del Centro Studi Rosminiano di Stresa che unitamente ad altri abitanti di Gurro e della valle, si fece promotore di iniziative e pubblicazioni tendenti a conservare la memoria degli usi e dei costumi della popolazione locale. Nel museo, che visiteremo al ritorno, sono conservate le testimonianze della vita quotidiana, della religiosità e della storia della Valle Cannobina che raccontano la vita di un tempo. Lasciata l’auto ci incamminiamo, a destra della chiesa, seguendo il viottolo ( Via Falmenta ) che conduce ad una valletta, usciamo dal paese ed intersechiamo il sentiero che proviene dall’Alpe Piazza. Continuiamo a seguire  la stradina che, raggiunta una cappella della via Crucis, lascia le ultime case e incomincia ad innalzarsi per giungere alla Sella della Mergugna m. 1026 (h0,30). La Mergugna è il passo che i pellegrini di Falmenta diretti al santuario di Re valicavano dopo aver sostato in preghiera presso la Cappella e rappresenta anche il punto in cui si uniscono i confini comunali di Falmenta e Gurro. Da questo punto iniziamo a risalire la dorsale che si innalza sulla valle di Falmenta e, tenendosi sotto il Mater, raggiungiamo i pascoli di Vanzone m. 1172 e Brana (h 0,45;1,15). Sono questi gli unici alpeggi di Gurro dai quali si puo’ intravedere in lontananza il Lago Maggiore. Attraversato l’alpeggio, proseguiamo verso il vertice del monte seguendo il sentiero che, in salita, prima entra in un bel bosco di faggi per poi spianare e raggiungere la Cappella ricovero della Fulka m. 1432 (h0,45;1,45). L’originale Cappella della Fulka, dedicata al “ Miracolo di Cannobio ″, fu costruita nel 1857; andata in rovina, negli anni 80 un gruppo di volontari ha riedificato un bivacco-rifugio. Dalla cappella continuiamo nel faggeto e, deviando a destra, ( cartello indicatore ) abbandoniamo lo spartiacque per seguire il sentiero che ci conduce all’Alpone (Dalp ) m. 1539 (h0,45;2,30). Questo antico alpeggio dei gurresi è il più elevato della Valle Cannobina e sorge su di una terrazza che si affaccia sulla val Calagno, molte baite sono state ristrutturate e sono ancora frequentate. Qui effettuiamo la sosta pranzo e facciamo conoscenza con Umberto che ci intrattiene piacevolmente raccontandoci i molti lavori eseguiti all’alpe. Discutendo veniamo a sapere, fra tante altre cose, che Umberto è il fratello di Don Cirillo, lo storico locale che si è manualmente adoperato per realizzare il sentiero da noi appena percorso e a lui dedicato. Veniamo raggiunti anche da Sergio e Antonio e tutti insieme scattiamo la foto a ricordo della simpatica ed affabile compagnia. La compagnia è bella ma ci resta ancora da compiere un lungo cammino per cui, nostro malgrado, salutiamo  gli amici e iniziamo a scendere lungo il ripido sentiero, alquanto scivoloso, che infilandosi in un bellissimo bosco di faggi, raggiunge l’alpeggio di Pra del Rù (h0,50;3,20). Da questo punto non ci resta che percorrere la pista agro-silvo-forestale che superate le baite di Terrabona, ci conduce a raggiungere la località Piazza  m.1000 (h0,40;4,00). Seguiamo per un breve tratto la strada asfaltata ed in corrispondenza della Edicola di Ponte Raska, scendiamo a destra e, superato l’omonimo ponte, percorriamo il sentiero che ci conduce nuovamente a Gurro ( 0,30;4,30). Data l’occasione, ci rechiamo a visitare il museo ricavato in una vecchia casa che ripresenta l’ambiente di un tempo con le varie stanze che vanno dalla cucina al solaio. In ogni locale  sono ordinatamente esposti suppellettili, indumenti, oggetti d’arredamento per la casa, attrezzi ed utensili per lo più realizzati in legno utilizzati per diversi lavori e svariate attività. In luminose vetrine diversi manichini indossano i costumi tradizionali della valle che variano da villaggio a villaggio e  per finire non manca un meraviglioso strumento utilizzato nei momenti di festa. Ultimata la visita al museo, ci rimane la curiosità di vedere la Casa di San Carlo che ospitò l’arcivescovo della Diocesi di Milano nel lontano 1574 durante la sua visita pastorale in Val Cannobina. Le condizioni in cui si trova attualmente la struttura dimostrano, tristemente, l’età che ha. Lasciamo il caratteristico paese e ci rimettiamo in auto per far ritorno a casa dopo aver trascorso una bellissima giornata visitando un alpeggio molto bello e ben tenuto, situato in una valle a noi ancora per lo più sconosciuta.