Come arrivarci:
L’Alpe Devero si raggiunge seguendo l’autostrada A26
sino a Gravellona Toce. Quindi si procede seguendo la
statale del Sempione, passando Domodossola, sino
all’uscita per Crodo. Usciti dalla statale seguire le
indicazioni per Baceno/Val Formazza, raggiunto Baceno
si prende a sinistra la deviazione per l’Alpe Devero.
Superata la frazione di Goglio, svoltando a destra, si
attraversa il ponte e si risalgono i tornanti che
portano ad una prima galleria, raggiunto l’ingresso
della seconda, si lascia l’auto nel comodo parcheggio.
Raggiunto
il
parcheggio di Cologno e terminati i
preparativi,
ci incamminiamo lungo il ripido sentiero che,
risalita l’omonima valletta, raggiunge
l’Alpe di Cologno m. 1684 (h0,25) non
ancora illuminato dal sole. Superate le baite ci
ritroviamo ai piedi del canale che scende dalla
Forcoletta, dove sono già
scese alcune slavine, per evitarle saliamo decisamente a
destra risalendo
il ripido bosco di larici.
In settimana sono caduti circa 40 centimetri di neve
fresca che hanno completamente cancellato eventuali
tracce precedenti per cui è
necessario battere di nuovo la pista.
Flavio
www.cappef.com e Gian Mario se ne incaricano e
quando arrivo io, altro non devo fare che calpestare
gli ormoni di chi mi è stato davanti, è
proprio vero che gli ultimi sono beati quando i primo
sono onesti ( cosa assai rara di questi tempi ).
Risalito il ripidissimo tratto, sbuchiamo sul falsopiano
dove sorgono
le baite dell’Alpe Fontane m. 1990 (h 0,45;1,10)
che ancora sono abbondantemente ricoperte dalla neve. Lo
spettacolo che si gode da questo privilegiato punto di
osservazione è a dir poco fantastico, un gran numero di
montagne si parano davanti a noi. Superiamo
l’alpe e mantenendoci sulla sinistra, imbocchiamo il
largo canale che salendo con una pendenza quasi costante
ci porta a raggiungere il piano da cui la vista si apre
concedendoci di intravedere la nostra meta odierna. Gli
amici, come sempre, sono avanti e mi appaiono come
tanti puntini neri che avanzano verso il
punto in cui Flavio ritiene che sia meglio fermarsi m.
2233 (h0,50;2,00) in quanto non riusciamo a
calcolare la dimensione di eventuali pericolose cornici
di neve riportata dal vento.
Al mio arrivo ci spostiamo sulla destra e
guadagniamo un punto in cui
la neve ha lasciato posto all’erba e ci
possiamo permettere la visione del sottostante
Lago di Agaro, ancora abbondantemente gelato,
e della parte terminale della Valle Ossola. Il cielo si
va pian piano coprendo e rade nuvole si parano davanti
al sole nascondendolo e raffreddando l’aria per
cui decidiamo di scendere all’Alpe Fontane per consumare
il nostro pasto in un luogo più riparato. Per sicurezza,
scendiamo ripercorrendo il percorso fatto in salita
e dove le nostre tracce sono oramai profonde e
ben evidenti, ed in breve ci ritroviamo di nuovo
all’Alpe Fontane dove, ricavatoci uno spazio libero
dalla neve,
addentiamo golosamente i nostri panini.
Terminato il lauto pranzo, sorseggiato vin brulè e
grappino riprendiamo il cammino e per evitare il ripido
tratto nel bosco,
scendiamo ai margini della massa nevosa che
oramai non desta più preoccupazioni e ripassando per
l’Alpe di Cologno, rientriamo nella valletta che ci
porta di nuovo al parcheggio (h1,30;3,30) al
termine di un’altra bella giornata passata in compagnia
degli irriducibili soci della SPA:
Alex Carlo, Gian Mario,
Flavio,Mario e logicamente Claudio e buon ultimo ( come sempre ) io che
mi sono autonominato “ Piede Lento ″.
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