Valle Divedro

Trasquera m.1100

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:17-Aprile-2012                                                      

 Partenza da: Ponte Boldrini m.581
 Dislivello totale: m. 519
 Difficoltà: T
 Effettivo cammino h: 2,30

Come arrivarci:  Si percorre l’autostrada A26 sino a Domodossola, quindi si procede lungo la SS 33 del Sempione. Giunti a Varzo si oltrepassa il ponte sul Cairasca, si superata la località Ponte Boldrini, si segue la strada del Sempione che scende verso Balmanolesca e si parcheggia sopra la centrale Enel, in un piccolo slargo sulla destra .

Transitando sulla strada del Sempione, all’uscita della galleria di San Giovanni, ed introducendosi nella conca di Varzo si è subito colpiti dalla vista della rupe su cui svetta il campanile della parrocchiale di Trasquera che, arroccata su uno strapiombo all’apparenza inaccessibile, sorveglia tutta la valle da una avvantaggiata posizione panoramica. Da tempo ci eravamo ripromessi di percorrere l’antica e storica mulattiera che fino al 1961, prima che fosse costruita l’attuale rotabile, fu il percorso principale che collegava l’abitato di Varzo con il paese di Trasquera: questa mulattiera, conosciuta come “ la vèia d’Brộcc ″ o “ Via della Fede ″ in quanto intesa anche come percorso meditativo per la presenza di alcune cappelle  è una vera opera d’arte, di straordinaria bellezza, dove ancora sono leggibili le tracce della storia. Alcune foto dell’amico Valerio, hanno sollecitato il nostro interesse facendo nascere in noi il desiderio di percorrere questa storica “ via di pietra ″ e per rendere più interessante la breve gita, pensiamo di effettuare un giro ad anello che prevede l’ascesa a Trasquera  risalendo la scalinata che costeggia la nuova condotta forzata che porta le acque dalla vasca di carico alla centrale di Varzo per poi scendere di nuovo al punto di partenza percorrendo la mulattiera. Data la brevità del percorso ce la prendiamo comoda e, contrariamente alle nostre abitudini, ci ritroviamo a Vergiate, dove ci riuniamo con Flavio www.cappef.com e Alex alle 8,00  e proseguiamo poi per Varzo dove ci aspettano Franco e Mario, strada facendo veniamo raggiunti anche da Nick che si è unito alla compagnia. Sono circa le 9,30 quando,  parcheggiata l’auto nei pressi di Ponte Boldrini, ci indirizziamo verso le nuove tubature, che scendono dalla Vasca e iniziamo a risalire la lunga scalinata metallica. Al termine del lunghissimo rosario di scalini ( Valerio che ha avuto la pazienza di contarli dice che sono più di 2000 ) ci ritroviamo all’estremità della condotta che corre parallela al vecchio piano inclinato, realizzato più di cento anni fa, dove ancora è visibile il vecchio carrello che durante la costruzione della condotta servì per il trasporto del materiale e a volte anche delle persone, la casa dei guardiani dell’Enel e il locale che custodiva i macchinari per al trazione a fune del carrello. Percorriamo ancora un breve tratto e sbuchiamo sulla strada che porta alla bellissima chiesa di Trasquera da cui si gode di uno splendido colpo d’occhio sul fondovalle e sull’abitato di Varzo posto a perpendicolo sotto di noi. Sul piazzale antistante la chiesa svetta lo slanciato obelisco, le cui origini risalgono probabilmente al 1600, eretto a ricordo della pestilenza che imperversò nei luoghi mentre sul retro, trova posto il piccolo e ordinato cimitero. La bellissima giornata soleggiata, l’aria tersa e il panorama che si gode da quassù, rendono quasi roventi le nostre fotocamere e dopo una considerevole “ scorpacciata ″ di fotografie, ci incamminiamo verso il centro del paese per poi seguire le indicazioni per Sotta e, raggiunta la parte alta del borgo, ci fermiamo in un magnifico prato, già vestito dei colori primaverili, dove consumiamo i nostri panini, farciti da una vista a dir poco fantastica su tutte le montagne della valle. Terminato lo spuntino ritorniamo verso la chiesa e, percorso un breve tratto sulla strada asfaltata, prendiamo a destra il sentiero che scende in direzione di Varzo. Il vecchio tracciato, altro non è che l’antico percorso degli alpigiani, conosciuto come “ Sentiero del Brocc ″ con il suo caratteristico selciato, si presenta ancora in ottimo stato di conservazione con canalette di scolo delle acque, ripari di sostegno per evitare le frane e numerosi tornanti che risalgono gradatamente la pendenza per rendere meno faticosa la salita: una straordinaria opera di ingegneria alpina che si snoda sotto un fitto bosco. Giunti alla Cappella del Pianzolo, volgiamo a destra ed in breve perveniamo alle discoste baite che costituiscono il nucleo di  “ Crubél ″ da cui si gode di una stupenda visione sull’abitato di Varzo e sulla Colma di Crevola. Proseguendo nella piacevole discesa incontriamo la Cappella del Sasso e, come per molti altri sentieri, lungo il percorso ci imbattiamo in testimonianze che ricordano al passante fatti accaduti nel passato. Ridendo e scherzando arriviamo al ponte sul torrente Cairasca, nel punto in cui la linea ferroviaria del Sempione termina il tratto elicoidale ed il treno esce dal tunnel. Sottopassiamo la linea ferroviaria e ci ritroviamo in località Ponte Boldrini da dove, voltando a destra, raggiungiamo in breve lo spiazzo, nei pressi della condotta forzata, dove avevamo lasciato le auto. Soddisfatti per aver compiuto questa nuova particolare escursione, ci salutiamo dandoci appuntamento alla prossima avventura.