Come arrivarci:
Si
percorre l’autostrada A26 sino a Domodossola, quindi si
procede lungo la SS 33 del Sempione. Giunti a Varzo si
oltrepassa il ponte sul Cairasca, si superata la
località Ponte Boldrini, si segue la strada del Sempione
che scende verso Balmanolesca e si parcheggia sopra la
centrale Enel, in un piccolo slargo sulla destra .
Transitando sulla strada del Sempione, all’uscita della
galleria di San Giovanni, ed introducendosi nella conca
di Varzo si è subito colpiti dalla vista della rupe su
cui svetta il campanile della parrocchiale di Trasquera
che, arroccata su uno strapiombo all’apparenza
inaccessibile, sorveglia tutta la valle da una
avvantaggiata posizione panoramica. Da tempo ci eravamo
ripromessi di percorrere l’antica e storica mulattiera
che fino al 1961, prima che fosse costruita l’attuale
rotabile, fu il percorso principale che collegava
l’abitato di Varzo con il paese di Trasquera: questa
mulattiera, conosciuta come
“ la vèia d’Brộcc ″ o “ Via della Fede ″ in
quanto intesa anche come percorso meditativo per la
presenza di alcune cappelle è una vera opera
d’arte, di straordinaria bellezza, dove ancora sono
leggibili le tracce della storia. Alcune foto dell’amico
Valerio, hanno sollecitato il nostro interesse facendo
nascere in noi il desiderio di percorrere questa storica
“ via di pietra ″ e per rendere più interessante la
breve gita, pensiamo di effettuare un giro ad anello che
prevede l’ascesa a Trasquera risalendo la
scalinata che costeggia la nuova condotta forzata che
porta le acque dalla vasca di carico alla centrale di
Varzo per poi scendere di nuovo al punto di partenza
percorrendo la mulattiera. Data la brevità del percorso
ce la prendiamo comoda e, contrariamente alle nostre
abitudini, ci ritroviamo a Vergiate, dove ci riuniamo
con Flavio
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e Alex alle 8,00
e proseguiamo poi per Varzo dove ci aspettano Franco e
Mario, strada facendo veniamo raggiunti anche da Nick
che si è unito alla compagnia. Sono circa le 9,30
quando, parcheggiata l’auto nei pressi di
Ponte Boldrini, ci indirizziamo verso le
nuove tubature, che scendono dalla Vasca e
iniziamo a risalire la lunga scalinata metallica.
Al termine del lunghissimo rosario di scalini ( Valerio
che ha avuto la pazienza di contarli dice che sono più
di 2000 ) ci ritroviamo all’estremità della condotta che
corre parallela al vecchio piano inclinato,
realizzato più di cento anni fa, dove ancora è visibile
il vecchio carrello che durante la
costruzione della condotta servì per il trasporto del
materiale e a volte anche delle persone, la casa dei
guardiani dell’Enel e il locale che custodiva i
macchinari per al trazione a fune del carrello.
Percorriamo ancora un breve tratto e sbuchiamo sulla
strada che porta alla
bellissima chiesa di Trasquera da cui si gode
di uno splendido colpo d’occhio sul fondovalle e
sull’abitato di Varzo posto a perpendicolo
sotto di noi. Sul piazzale antistante la chiesa svetta
lo slanciato obelisco, le cui origini risalgono
probabilmente al 1600, eretto a ricordo della pestilenza
che imperversò nei luoghi mentre sul retro, trova posto
il piccolo e ordinato cimitero. La bellissima giornata
soleggiata, l’aria tersa e il panorama che si gode da
quassù, rendono quasi roventi le nostre fotocamere e
dopo una considerevole “ scorpacciata ″ di fotografie,
ci incamminiamo
verso il centro del paese per poi seguire le
indicazioni per Sotta e, raggiunta la parte alta del
borgo, ci fermiamo in un magnifico prato, già vestito
dei colori primaverili, dove
consumiamo i nostri panini,
farciti da una vista a dir poco fantastica su tutte le
montagne della valle. Terminato lo spuntino ritorniamo
verso la chiesa e, percorso un breve tratto sulla strada
asfaltata, prendiamo a destra il sentiero che scende in
direzione di Varzo. Il vecchio tracciato, altro non è
che l’antico percorso degli alpigiani, conosciuto come “
Sentiero del Brocc ″ con il suo
caratteristico selciato, si presenta ancora
in ottimo stato di conservazione con
canalette di scolo delle acque, ripari di
sostegno per evitare le frane e
numerosi tornanti che risalgono gradatamente
la pendenza per rendere meno faticosa la salita: una
straordinaria opera di ingegneria alpina che si snoda
sotto un fitto bosco. Giunti alla
Cappella del Pianzolo, volgiamo a destra ed
in breve perveniamo alle discoste baite che
costituiscono
il nucleo di “ Crubél ″ da cui si gode
di una stupenda
visione sull’abitato di Varzo e sulla Colma di Crevola.
Proseguendo nella piacevole discesa incontriamo la
Cappella del Sasso e, come per molti altri
sentieri, lungo il percorso ci imbattiamo in
testimonianze che ricordano al
passante fatti accaduti nel passato. Ridendo
e scherzando arriviamo al ponte sul torrente Cairasca,
nel punto in cui la linea ferroviaria del Sempione
termina il tratto elicoidale ed
il treno esce dal tunnel. Sottopassiamo la
linea ferroviaria e ci ritroviamo in località Ponte
Boldrini da dove, voltando a destra, raggiungiamo in
breve lo spiazzo, nei pressi della condotta forzata,
dove avevamo lasciato le auto. Soddisfatti per aver
compiuto questa nuova particolare escursione, ci
salutiamo dandoci appuntamento alla prossima avventura.
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