Val Grande

Monte Todano 1667

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:16-Maggio-2012                                                      

 Partenza da: Cappella Fina m.1065
 Dislivello totale: m. 602
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 3,30

Come arrivarci: da Verbania Trobaso si sale a Miazzina da cui si continua, seguendo le indicazioni per Alpe Pala, sino a raggiunge la Colletta e da qui, con un ultimo strappo, si prosegue sino a pervenire alla Cappella Fina.

L’amico Luciano ha manifestato il desiderio di fare una camminata in nostra compagnia raccomandandosi però di non infierire sulle sue articolazioni che, a riposo da troppo tempo, pensa non siano in grado di affrontare dislivelli importanti. In considerazione di ciò, decidiamo di compiere una facile escursione sulle alture verbanesi con meta il Monte Todano. La giornata si presenta molto ventosa e ciò ci induce a cambiare l’originaria destinazione inizialmente identificata nel Monte Faiè. Raggiungiamo il paese di Cambiasca, dove ci aspetta l’amico Nick, e qui pensiamo di approvvigionarci di alcuni generi alimentari nel caso fosse necessario mettere in pratica il “ piano B ″. Continuiamo nel nostro percorso e arriviamo comodamente alla Cappella Fina dove lasciamo l’auto ed iniziamo a salire lungo il largo e comodo sterrato che sale in direzione del Pian Cavallone. La giornata, particolarmente ventosa, ci permette di beneficiare di una visibilità eccezionale: la vista sui laghi che si dominano da quassù è straordinaria. Continuiamo lungo il sentiero che risalendo la Val Ganna, percorre il fianco orientale del Pizzo Pernice che degradando fino alla Testa di Cremisello, si va a spegnere sul contrafforte su cui sorge l’Alpe Cavallotti. Proseguendo nel nostro cammino, superata la fontana del Zanni (h 0,45) ci ritroviamo in breve ai Crusitt ( h 0,10;0,55) e successivamente arriviamo alla sella che divide la Val Pogallo dalla Valle Intrasca: di fronte spicca la Marona sulla cui sommità risulta ben visibile la Cappelletta Ossario. Usciti allo scoperto, veniamo accolti da violente raffiche di vento che a tratti rallentano il cammino, nonostante tutto, non ci perdiamo d’animo e piegando a destra, iniziamo a risalire la dorsale che costeggiando l’estesa pineta ci porta a raggiungere lo splendido balcone panoramico su cui sorge il “ ricovero invernale del Pian Cavallone″ (h0,25;1,20), sempre aperto, ma in condizioni che poco invogliano ad una sosta. Dopo una breve fermata, proseguiamo sul versante della Valle Intrasca raggiungendo in breve la Cappella del Pian Cavallone da cui intraprendiamo la salita che ci conduce alla vetta del Monte Todano m. 1667 (h 0,30;1,50) contraddistinta dalla imponente croce metallica, eretta nel 2003 a cura della sezione Avis Verbania a ricordo dei donatori di sangue. Ci fermiamo giusto il tempo per scattare alcune foto e firmare il libro di vetta, poi il gelido vento che continua a infuriare, ci induce a scendere velocemente alla ricerca di un posticino riparato. A questo punto decidiamo di rendere operativo l’ipotizzato “ piano B ″ e stabiliamo di raggiungere il Bivacco del Gufo per consumare un piatto caldo e al caldo, velocemente riguadagniamo la sella del Pian Cavallone e volgendo a destra raggiungiamo in breve l’accogliente bivacco. Come è nostra abitudine, senza perdere tempo prezioso, ci adoperiamo nelle varie faccende e mentre Claudio si occupa di accendere il fuoco nella stufa, i “ generi di conforto ″ attendono che l’acqua giunga a bollore. Entro breve tempo si buttano gli spaghetti, si scalda il sugo ed in breve la pasta è pronta da scolare. Luciano da buon rifugista, provvede a servire abbondanti porzioni che vengono consumate golosamente, per poi passare ad occuparsi del  lavaggio stoviglie, operazione in cui viene assistito da Nick che svolge la funzione di osservatore. Terminato di  rigovernare, riordiniamo il locale, lasciamo il nostro contributo per il mantenimento dell’utilissima struttura e, scattata la foto ricordo, ci incamminiamo sulla via del ritorno. Scendendo ripercorriamo il sentiero fatto in salita e abbiamo così modo di lanciare gli ultimi sguardi allo stupendo panorama che la giornata ci ha regalato e soddisfatti dalla bella giornata trascorsa in compagnia, e per non aver sottoposto Luciano ad un’estenuante camminata, torniamo verso casa ripromettendoci di fare insieme altre gratificanti escursioni prima del nostro turno di gestione al Rifugio Ferioli.