ValGrande

Pizzo Proman m. 2098

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:18-Luglio-2012                                                      

 Partenza da: La Piana m.980
 Dislivello totale: m. 1099
 Difficoltà: E/EE
 Effettivo cammino h: 6,00

Come arrivarci: Da Gravellona Toce si procede sulla Statale del Sempione fino all’uscita di Premosello. Usciti dalla Statale, si attraversa il ponte sul Fiume Toce e si raggiunge dapprima Cuzzago e successivamente il capoluogo da cui, seguendo le indicazioni, si sale fino al caratteristico paesino di Colloro (Km. 4). Raggiunta la piazza della chiesa, si prosegue sino a pervenire alla diramazione per Capraga dove si parcheggia nei pressi della piccola diga posta a sbarramento del Rio del Ponte.

Da questo punto: sulla destra inizia il tratto di strada il cui transito è interdetto ai veicoli non autorizzati, che in circa 5 Km. giunge al parcheggio nei pressi delle baite dell’alpe La Piana m. 980.  Come convenuto, troviamo ad attenderci Mario 2 che, autorizzato a transitare, provvidenzialmente ci autotrasporta fino a la Piana evitandoci così di percorrere il noiosissimo oltre che lungo tratto di strada asfaltata che avrebbe richiesto ben più di un’ora di cammino. Al termine del trasferimento ci riuniamo e ci incamminiamo, su di un buon sentiero, raggiungendo in breve il nucleo di case che costituisce lAlpe La Motta m. 1139 (h0,20). L’alpe, molto ben tenuto, è incorniciato dalle frastagliate creste dei monti valgrandini e due fresche fontane offrono un gradito refrigerio a chi transita. Il sentiero prosegue e scende ad attraversare il Rio Motto che proviene dal Pizzo della Rossola, per poi risalire lo scosceso versante opposto ed attraversare il Rio Crott che scorre al centro dell’anfiteatro alla cui sommità si trova la Colma di Premosello. Poco oltre, sulla sinistra, ha inizio il sentiero che con una ripida ascesa conduce all’alpe Stavelli mt. 1493 (h0,30;0,50). Saliamo sino a raggiungere l’alpe (h0,35;1,25), dove Antonietta e Mario dispongono di una baita, e qui Antonietta si ferma in attesa del nostro ritorno. Scaricati tutti i pesi superflui, seguiamo l’esile traccia di sentiero che con un traverso ci porta a congiungerci con il sentiero principale che sale alla Colma (h0,15;1,40). Proseguiamo lungo il percorso che risale lungamente il vallone guadagnando quota e, facendosi via via più aperto e panoramico, raggiunge l’ampia sella della Colma di Premosello m. 1728 (h 0,30:2,10), porta orientale di accesso agli antichi pascoli dell’alta Valgrande. Alla Colma l’Ente Parco ha realizzato un confortevole bivacco, dotato di tavolo, stufa a legna, luce elettrica e acqua corrente che costituisce un ottimo punto d’appoggio per i numerosi escursionisti che effettuano la classica traversata della Valgrande. Prima di continuare nel nostro cammino, sostiamo brevemente nei pressi del bivacco per gustarci l’eccezionale panorama che spazia dalle valli Ossolane alla profonda ed incassata Valgrande. Ripreso un attimo di fiato, riprendiamo il cammino indirizzandoci lungo il sentiero, che partendo alle spalle del bivacco, si inoltra lungo il fianco del Moncucco, percorre a mezza costa l’antico tracciato che fu parte integrante della Linea Cadorna, realizzata a scopi difensivi durante la prima guerra mondiale. Il sentiero corre alto e, alternando tratti esposti ad altri più facilmente percorribili, supera i numerosi canaloni che solcano il vallone a picco sulla Val Serena. Raggiungiamo e superiamo due bocchette rivolte verso la piana ossolana e ci inseriamo in uno sfasciume morenico in cui occhieggiano i laghetti del Proman.  Ci resta ora da affrontare l’ultima ripida rampa che risale il contrafforte giungendo ad una serie di pizzetti sommitali, che anticipano la vetta vera e propria identificata da una luccicante croce in acciaio m. 2099 (h1,35;3,45). Nei pressi sono ancora visibili le costruzioni delle postazioni di osservazione facenti parte della linea di difesa Lago Maggiore-Zeda-Proman-Massone. Dalla vetta il panorama è semplicemente fantastico e lo sguardo spazia dai laghi ai monti. Scattiamo la consueta foto ricordo e ci avviamo in discesa ripercorrendo, con molta attenzione, il sentiero di salita e ritorniamo alla Colma (h1,00;4,45) da dove avvisiamo Antonietta del nostro ritorno. Scendiamo ancora lungo il sentiero principale sino al bivio da cui ritorniamo all’Alpe Stavelli (h0,15;5,00) dove ci aspetta una succulenta pastasciutta che nel frattempo Antonietta ha preparato. Si dice che: “ a tavola non si invecchia ” e noi, se ci fermiamo ancora un po rischiamo di ritornare fanciulli, purtroppo la strada che ci aspetta è ancora lunga per cui dobbiamo, molto a malincuore, lasciare questo incantevole luogo per compiere l’ultimo tratto di percorso che ci riporta di nuovo all’Alpe La Motta (h0,45;5,45) e successivamente al parcheggio di La piana il luogo in cui termina questa faticosa, in tutti i sensi, giornata (h0,15;6,00). Una gita che ricorderemo a lungo: per il panorama, per la fatica fatta per raggiungere la meta, per la compagnia e per l’accoglienza riservataci da Mario 2 ed Antonietta che ringraziamo per la loro simpatia e disponibilità, se non fosse stato per loro il Proman sarebbe ancora una meta da raggiungere.