Come arrivarci:
Trontano è raggiungibile in auto da Domodossola (6 km) o
dall'uscita Masera/Valle Vigezzo della superstrada della
Val d'Ossola. Ci si arriva anche con il suggestivo
trenino della Ferrovia Vigezzina che collega Domodossola
a Locarno attraverso la Valle Vigezzo. Raggiunto il
paese, si parcheggia nei comodi spazi all’inizio di via
Tignolino.
Escursione
dopo escursione, passo dopo passo, convinti assertori
del
nostro motto,
siamo arrivati all’ultima uscita dell’anno e chiudiamo,
in una giornata che si presenta fredda ma limpida, con
questa bella camminata che ha come scopo principale lo
smaltimento delle eccessive libagioni natalizie per far
posto ad un’altra tentazione gastronomica: il cotechino.
Raggiunto il caratteristico abitato di Trontano,
parcheggiata l’auto, ci dirigiamo lungo Via Tignolino
che percorriamo fino a raggiungere
la cappella che sorge all’incrocio
con Via Martinella.
Dalla cappella prendiamo a sinistra e poco dopo, un
cartello riporta le
indicazioni per il Rifugio
Parpinasca. Lungo
il percorso, indicato come Sentiero natura del Parco, si
incontrano
numerosi tabelloni
che, con immagini e brevi testi, spiegano come
individuare le tracce e i segni lasciati dagli animali
della zona: per tale motivo il sentiero è denominato
"Lungo il filo di una traccia". Entrati nel bosco, il
terreno si presenta, libero dalla neve fino a Faievo e
successivamente con neve compatta e portante tanto che
riusciamo a salire senza l’utilizzo delle ciaspole
che ci faranno da zavorra per tutta la giornata. Il
sentiero risale una bellissima faggeta ed interseca ogni
tanto la strada consortile che seguiamo per brevi tratti
per ritornare poi di nuovo
sul sentiero.
In questo periodo la zona rimane in ombra e respirando
l’aria frizzante del mattino, raggiungiamo
le baite dell’Alpe Faievo
(h1,20) da
cui identifichiamo
la nostra meta
che si presenta alla sommità della bastionata sullo
sfondo del Tignolino, mentre sulla sinistra inondata dal
sole identifichiamo la splendida
radura dell’alpe Roi.
Proseguiamo fino ad incrociare di nuovo la strada che
percorriamo per un breve tratto, prendendo poi a
sinistra, cartello segnaletico, un comodo sentiero che
porta alle
prime baite di Parpinasca
ed al sovrastante omonimo
Rifugio
m. 1210 (h 0,40;2,00). Il rifugio, una bella
struttura collocata nell’ampia vallata del Rio Graglia,
al cospetto del Pizzo Tignolino, è di proprietà del
comune di Trontano, che lo ha concesso in comodato al
Parco Nazionale Val Grande, ed è gestito dalla
Cooperativa sociale “ La Coccinella “ del gruppo scout
Agesci Verbania 1. Con nostra grande sorpresa lo
troviamo aperto ed entriamo per far conoscenza con i
responsabili, ci accolgono
Anita ed Elia
i simpatici e cordiali gestori che sono intenti a
preparare il pranzo per una comitiva che qui ha
trascorso le feste natalizie e sono in attesa del gruppo
di persone che ha prenotato per la notte di fine anno.
Vista l’ora e per solidarietà fra gestori, ci
accomodiamo per gustarci un
succulento piatto di garganelli
al sugo di tonno, che ci vengono serviti in un
battibaleno. Terminato di pranzare, usciamo per
approfittare della breve durata della luce del sole
che in questo periodo arriva in zona per una durata
molto limitata. Giusto il tempo di scattare alcune foto
panoramiche al
piano Ossolano,
al rifugio, alle
baite circostanti
ai
miei compagni di viaggio
ed il sole già ci abbandona facendo ritornare la
temperatura ad un livello piuttosto bassino. Salutiamo
Anita ed Elia, a cui facciamo i nostri auguri di Buon
Anno e ci avviamo in discesa decidendo di allungare il
giro percorrendo tutta la strada forestale che, nei
tratti più umidi presenta
rocce modellate dal gelo
e zone da percorrere con molta cautela. Nonostante il
freddo,
la strada scorre veloce sotto i nostri scarponi
e ci ritroviamo di
nuovo presso l’area di parcheggio per i veicoli
autorizzati e da qui ritorniamo sui nostri passi
ricalcando il percorso fatto in salita e giungendo
nuovamente a Trontano (h1,45;3,45), centro noto e
rinomato, oltre che per le sue bellezze architettoniche,
anche per l’affermata
Sagra del Fungo.
Riscaldati dal sole che splende alto sopra l’abitato, ci
aggiriamo volentieri tra le vie del borgo, visitiamo
dall’esterno
il complesso della Chiesa di Santa Maria
con la sua bella
facciata romanica,
lo svettante campanile, ed i suoi,
magnifici portoni.
Su di un poggio in posizione più isolata, con uno sfondo
incomparabile, sorge
la chiesa di Trontano,
una foto ai
treni della Vigezzina
e la visita alla suggestiva linda e
ben curata stazioncina,
e ritorniamo alla macchina a conclusione di una sempre
bella escursione priva di pericoli ed effettuabile in
qualsiasi stagione. Soddisfatti per la bellissima
giornata trascorsa rientriamo felici e contenti verso
casa consapevoli di aver assolto al compito che ci
eravamo prefisso e quindi…avanti con il cotechino.
A tutti i nostri più cordiali
Auguri
per un prospero e sereno Anno Nuovo.
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