Valle Antrona

Anello dell'Alpe Mondelli " I Mondei "

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:25-Gennaio-2012                                                      

 Partenza da: Montescheno m. 710
 Dislivello totale: m. 817
 Difficoltà: E/EE
 Effettivo cammino h: 4,45

Come arrivarci: Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Villadossola. Usciti dalla statale, si svolta a sinistra e si risale la provinciale di fondovalle. Subito dopo la frazione di Cresti seguire la strada che si stacca sulla destra per Montescheno, che si raggiunge poco dopo. 

In Valle Antrona  sono ancora visibili opere che risalgono al periodo di sfruttamento delle risorse minerarie e si possono tuttora ritrovare le tracce di antichi lavori, oggi praticamente dimenticati. Segni e tracce di queste  attività, relative allo sfruttamento delle risorse naturali, si possono riconoscere visitando la cava de  “ I Mondei ″. L’Alpe Mondelli è situata sulle pendici meridionali del Moncucco, e vi si estraeva la pegmatite o “ Mica ” e  la pietra ollare, la “ laugera ″, largamente utilizzata, per le sue proprietà refrattarie, nella costruzione di pentole, olle e recipienti. Il progresso ha poi introdotto l’uso del metallo che ha fatto cadere in disuso l’utilizzo di questi materiali la cui estrazione non era più remunerativa facendo sì che si abbandonassero le attività ad essi collegate; ancora oggi, si ritrovano le tracce  di queste antiche attività estrattive. Nell’escursione odierna indirizziamo a questo argomento la nostra attenzione e, dopo aver lasciato una macchina a Cresti, raggiungiamo Montescheno da dove ha inizio questa nostra scarpinata. Parcheggiata l’auto nella piazza del paese ci incamminiamo lungo il vecchio, e ben conservato sentiero, che supera il mulino per poi scendere al vecchio ponte che valica il Torrente Brevettola. Risaliamo sul lato opposto giungendo alla cappelletta di Vallemiola m. 757 ( h 0,30 ) situata in posizione panoramica che permette una bella visione del paese di Montescheno. Ci inoltriamo nella frazione,  aggirandoci per le sue strette viuzze,  per ammirare le sue caratteristiche costruzioni ed il vecchio torchio, ristrutturato con cura dagli appassionati locali. Torniamo alla cappella per proseguire lungo il sentiero che si inoltra nella valle, risale qualche tornante, piega a sinistra per raggiungere la piccola altura su cui sorgono le baite di Aulamia m. 1057 ( h 0,30;1,00 ) tra le quali spicca  una monumentale vasca datata 1876, ricavata da un unico blocco di pietra. Risaliamo il prato e arriviamo alla cappelletta di Scàrpia da cui pieghiamo a destra seguendo le indicazioni che ci portano a percorrere l’evidente sentiero che si inserisce nella folta vegetazione. Percorso un lungo tratto in diagonale ricominciamo a salire nel rado bosco, superiamo il masso roccioso nel quale sono ben visibili i segni delle asportazioni della pietra ollare e giungiamo ad una baita (h0,30;1,30) che superiamo per risalire lungo tornanti che ci portano a toccare il fabbricato principale della miniera m. 1222 (h0,10;1,40). Dai ruderi, portandoci sulla destra, con una breve risalita raggiungiamo gli ingressi delle cave che individuiamo facilmente anche grazie alla presenza della costruzione adibita ad ufficio tecnico e del materiale di scarico depositato nella parte anteriore. A Mondei terminano i segnavie e, inizia il percorso wilderness: rigorosamente fuori sentiero, guidati da Flavio, www.cappef.com  iniziamo a risalire il fianco sinistro del vallone che ci separa dal costone che discende dalle pendici del Moncucco e, arrivati al suo vertice superiore, traversiamo seguendo le labili tracce di un antico e oramai scomparso sentiero, in direzione della cappelletta che si distingue davanti a noi. Compiendo un ultimo traverso, raggiungiamo la dorsale che definisce la separazione fra Montescheno e Villadossola e la  piccola radura su cui sorge la Cappella di San Bernardo m. 1451 (h1,00;2,40) che rappresenta il punto più elevato dell’escursione. Riscaldati dal sole, che anche oggi rende la giornata quasi primaverile, sostiamo per consumare il pranzo e per festeggiare il compleanno di Claudio. Dopo la sosta iniziamo a scendere lungo la ripida cresta e, seguendo i segni di vernice che indicano il percorso, raggiungiamo i ruderi dell’Alpe La Colma m. 1261 (h0,20;3,00) dove fra le baite scopriamo anche un pozzo. Continuiamo a scendere seguendo il sentiero e, dopo un lungo traverso nel bosco, sfioriamo l’Alpe Baione per poi sbucare sulla Strada Antronesca in località Sogno m. 750 (h1,00;4,00). Da qui scendiamo a Varchignoli, nota per le sue strutture megalitiche legate alla coltura della vite, successivamente raggiungiamo la strada della Valle Antrona che attraversiamo nei pressi del vecchio lavatoio per risalire a Cresti dove termina questa escursione (h0,45;4,45). Non resta altro che recuperare la seconda auto e indirizzarci, stanchi ma soddisfatti verso casa. Da oggi la S.P.A. conta un nuovo socio: Alex a cui diamo il benvenuto e che già dalla sua prima uscita ci ha dimostrato di che pasta è fatto, complimenti e alla prossima.

Escursione, molto impegnativa nella seconda parte, che richiede attenzione nel risalire il pendio coperto da scivoloso paglione; da non percorrere assolutamente in condizioni di terreno umido o innevato o in presenza di vegetazione.