Valle Antigorio

Passo della Fria m. 2499

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:18-Agosto-2012                                                      

 Partenza da: La Colla m.1600
 Dislivello totale: m.921
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 5,00

Come arrivarci: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la statale del Sempione sino all’uscita per Crodo.  Arrivati a Crodo, superata la Latteria Antigoriana, si prende a destra la strada che porta a Maglioggio che si raggiunge dopo  circa 2 Km. Da Maglioggio si percorre la ripidissima e tortuosa strada, solitamente vietata al traffico privato, e si raggiungono i Piani di Aleccio.   

Come ogni anno, il primo fine settimana dopo Ferragosto, si tiene la festa all’Alpe Aleccio e la strada consortile che lo raggiunge, viene lasciata aperta alla libera circolazione delle auto. Decidiamo di sfruttare questa occasione che ci permette: di accorciare notevolmente il percorso di avvicinamento risparmiando circa due ore di cammino, di affacciarci finalmente sulla tanto decantata Val Cravairola. Raggiunto il termine della strada asfaltata, lasciamo l’auto e ci incamminiamo lungo il sentiero ben segnalato che un tempo era la bella mulattiera percorsa dai pastori di Crodo che salivano a caricare la Valle Cravaiola. Superiamo l’Alpe La Colla m. 1653 (h0,10) e seguiamo il percorso che si sviluppa fra larici ed abeti e, dopo una interminabile serie di tornanti  perveniamo al Passo della Forcoletta m. 2359 (h1,50;2,00) che si apre tra il Pizzo di Bronzo ed il Pizzo Cortefreddo. Poco prima di raggiungere il passo, si incontra l’enorme masso forato comunemente indicato come “ il Sasso del Diavolo ″, momentaneamente occupato ed ingentilito dalla presenza di due graziose figure femminili. Dal passo proseguiamo a mezza costa percorrendo la larga pista che corre alta sul Lago di Matogno e con un lungo traverso in leggera salita, ci porta a  raggiungere il bivio, a destra si raggiunge l’entrata della galleria del Passo della Fria, mentre a sinistra si prosegue per raggiungere il passo m. 2499 (h0,30;2,30) seguendo il percorso della vecchia mulattiera, utilizzato dai pastori negli anni antecedenti la realizzazione della galleria. La costruzione della galleria risale al 1980 e fu realizzata per permettere il passaggio di mucche e vitelli all’inizio della stagione d’inalpamento quando il passo, ancora intasato dalla neve, obbligava i pastori a scavare lunghe trincee per il transito del bestiame. A causa della calda giornata, a tratti, si alzano dense nubi di vapore che disturbano la visuale per poi dissolversi ripresentandosi un panorama di prim’ordine sulla sottostante Valle Agarina mentre, alla nostra sinistra ci appare l’incredibile tappeto erboso che ci mostra la bellezza della Val Cravariola, “ la valle fiorita ″ con tutti i suoi pascoli. La Val Cravariola è un’enclave italiana in territorio Svizzero e per secoli è stata teatro di cruente dispute fra allevatori antigoriani e ticinesi della Val Rovana per il possesso dei rigogliosi pascoli. La controversia fu poi risolta diplomaticamente nel 1874 grazie all’arbitrato dell’ambasciatore statunitense a Roma che assegnò definitivamente la Cravariola all’Italia. ( Paolo Crosa Lenz-Giulio Frangioni-Escursionismo in Valdossola- Antigorio Formazza-Grossi Domodossola-ISBN 88-85407-03-X ). Soddisfatti dalla vista di quanto ci circonda, cerchiamo un angolino riparato e sostiamo per consumare il meritato pasto. Dopo la lunga sosta riprendiamo il cammino per ritornare al punto da cui eravamo partiti, ma prima di ritornare sul percorso seguito in salita, vogliamo toglierci la curiosità di transitare nella galleria, scendiamo quindi lungo il sentiero che porta a Campo e raggiungiamo l’imbocco della galleria. Claudio provvede ad attivare il temporizzatore che permette l’illuminazione e ci inoltriamo nell’angusto cunicolo fiocamente rischiarato. Percorsi circa trecento metri, in leggera salita, raggiungiamo l’uscita e siamo di nuovo gratificati dalla magnifica vista del Lago di Matogno. Raggiungiamo il bivio in cui confluisce il sentiero proveniente dal sovrastante passo, e ci immettiamo nuovamente sul sentiero percorso in precedenza che ripercorriamo in tutta la sua lunghezza per giungere nuovamente al punto in cui abbiamo parcheggiato l’auto (h2,30;5,00). Termina così una bellissima escursione in ambiente aperto e molto panoramico che ci ha permesso di lanciare uno sguardo sulla mitica Val Cravariola a cui da tempo andava il nostro pensiero.