Come arrivarci: L’Alpe
Devero si raggiunge seguendo l’autostrada A26 sino a
Gravellona Toce. Quindi si procede seguendo la statale
del Sempione, passando Domodossola, sino all’uscita per
Crodo. Usciti dalla statale seguire le indicazioni per
Baceno/Val Formazza , raggiunto Baceno si prende a
sinistra la strada comunale e si prosegue fino a
raggiungere il parcheggio di Devero ( € 5 ).

Sono oramai molti anni che saliamo all’Alpe Devero nella
stagione invernale, quando le sue praterie sono
ricoperte da una spessa coltre di neve ed essendo il
Devero definito per antonomasia: “ l’alpe fiorita ” ci
attira l’idea di rivisitarlo anche in questa stagione,
quando le fioriture sono nel pieno del loro splendore.
L’occasione ci viene data dalla richiesta fattaci
dall’amico Luciano che manifesta il suo interesse per
rivedere un ambiente che ha lasciato in lui un ottimo
ricordo, ricordo legato ad una visita avvenuta quasi
trenta anni fa. Accogliendo la sua richiesta, ci
decidiamo a salire nella stagione dei fiori e così ci
ritroviamo di nuovo insieme per questa ulteriore
camminata. Arrivati al parcheggio, già Luciano rimane
stupito dalle opere realizzate e mai avrebbe pensato di
trovare luoghi di sosta al coperto, ma le sorprese non
finiscono qui, raggiungiamo la località Ai Ponti, da cui
si entra nella piana, e siamo accolti da una vera
esplosione di colori che
giustificano ampiamente l’appellativo attribuito
all’alpe. Dopo un primo momento di stupore, ci
incamminiamo verso l’estremità occidentale della piana
arrivando in breve alla simpatica frazione di Piedimonte;
superiamo il
ponte sul Rio
Buscagna e ci alziamo gradatamente nel bosco
seguendo il ben marcato sentiero che risale lentamente
nel bellissimo bosco di larici, dove questi si diradano,
si attraversa un
piccolo ponte
ed in breve raggiungiamo gli aperti
pascoli dell’Alpe Misanco
m. 1907 (h1,00),
grande
alpeggio ben ristrutturato con stalle, cantine
del formaggio e alloggio per il pastore. Superiamo
l’alpe e risaliamo, mantenendoci sulla destra, il
costone che ci immette nella valletta dove a quota m.
1990 ca. incontriamo le
indicazioni per il Lago Nero. La zona, ricoperta
da fitti cespugli di rododendri, si presenta selvaggia e
di particolare bellezza e, quasi nascosto fra larici ed
abeti, ci appare
il piccolo lago
con le sue scure rocce che hanno dato il nome
allo specchio lacuale, nelle cui acque si specchiano i
Picchi del Boccareccio e dell’Helsenhorn e le appuntite
guglie del Cornera (h0,30;1,30). Effettuiamo il
periplo del lago e ci dirigiamo verso la radura erbosa
che caratterizza i
Piani di
Buscagna in cui scorre calmo l’omonimo Rio. Da
questo punto di osservazione, la percezione dell’immenso
è reale e lo sguardo si perde in direzione dell’Alpe
Buscagna Superiore m. 1967 e della Scatta d’Orogna, ci
dirigiamo a sinistra e
risaliamo
lungamente le sponde del rio, gonfio di acqua che
scende dai picchi sovrastanti ancora ricoperti dalla
neve che va lentamente sciogliendosi, fino a che
troviamo un punto in cui ci è data la
possibilità di attraversarlo.
Incontriamo il sentiero che sale in direzione del Passo
di Valtendra e piegando a destra, attraversiamo la zona
di torbiera sino a raggiungere l’isolata baita dell’Alpe
Buscagna Superiore m. 1967 (h0,45;2,15).
La visione dell’immensa distesa di verde ci richiama
alla mente
l’ultima immagine
invernale che riproponiamo per i debiti paragoni.
In questo idilliaco scenario effettuiamo la
sosta pranzo e dopo una
lunga rilassante fermata, prima di rimetterci in cammino
scattiamo la
foto ricordo.
Ricaricati gli zaini, ci immettiamo sul sentiero
contrassegnato dai colori del G.T.A. e volgendo a
sinistra, seguiamo per un lungo tratto la sinistra
idrografica del
Rio Buscagna
che scorre pigramente nella verde distesa prima di
precipitarsi a valle in direzione della Piana del Devero.
Raggiunto l’Alpe Buscagna
Inferiore m. 1950 (h0,15;2,30), ci
indirizziamo in discesa lungo il sentiero, e caliamo al
Devero giungendo in
località
Piedimonte (h1,00;3,30). Ritorniamo verso
l’ingresso all’alpe e, prima di lasciare la piana,
lanciamo un ultimo sguardo alla sempre fantastica piana
sovrastata dalla
punta della Rossa.
Ritornando all’auto incontriamo
Walter e Giovanni del CAI Sesto intenti ad
eseguire opere di manutenzione alla struttura del loro
rifugio, dopo aver visitato i locali e scambiato quattro
chiacchiere, salutiamo gli amici e raggiungiamo di
nuovo il parcheggio. Al termine della escursione, ci
complimentiamo a vicenda soddisfatti ed appagati dalla
bella giornata e dalla scelta dell’itinerario che ci ha
permesso di ritornare al Devero in una stagione per noi
inusuale ma che offre l’opportunità di godere di
panorami e visioni ineguagliabili.
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