Come arrivarci:
Dal centro di Lugano proseguire in direzione di Brè, che
si raggiunge seguendo una tortuosa strada che: superati
abitati di Castagnola, Ruvigliana e Aldesago giunge in
centro paese dove si lascia l’auto nell’ampio piazzale
adiacente alla chiesa.
Ultimati i preparativi, ci incamminiamo verso il lato
opposta del parcheggio dove,
chiari cartelli segnavie ci indicano la direzione
da seguire. Percorriamo le ben tenute vie del bel
paesino nel quale troviamo: il suo
lindo lavatoio, le sue ben curate abitazioni
arricchite da
pregevoli affreschi,
diverse
sculture,
meridiane. Tutto appare
ordinato e ben curato, attraversato il paese, iniziamo a
risalire la bella mulattiera lastricata ed in ripida
salita arriviamo nei pressi di una bacheca da cui,
svoltando a destra, perveniamo ad un piazzale da cui
prende avvio il sentiero denominato “ Via Pineta ”.
Lungo il percorso, in prossimità di un riccio che ancora
contiene delle castagne, notiamo delle
primule fiorite che quasi
stanno a simboleggiare il passaggio del testimone dalla
stagione autunnale a quella primaverile, la totale
assenza di neve in questo periodo, quasi conferma che
l’inverno è altrove. Percorriamo il sentiero che si apre
la strada in un bosco di noccioli
selvatici che formano una sorta di galleria e
raggiungiamo un punto panoramico di primordine dove una
comoda panchina ci permette
di rilassarci, mentre ci godiamo il paesaggio (h1,00).
Lo stupendo panorama che si gode da questo privilegiato
punto di osservazione, di per sé sarebbe già sufficiente
a ripagarci della giornata, ma se tanto ci dà tanto,
chissà di che spettacolo si potrà beneficiare
dalla cima per cui, testa bassa e “ scarpinare ”.
Superiamo alcuni bivi, e risaliamo il sentiero che,
facendosi più ripido, ci permette di giungere nei
pressi del
Sasso Rosso m.
1295. Da questo punto il sentiero aumenta ulteriormente
la pendenza e, portandosi sulla cresta, inizia a
compiere una serie infinita di tornanti al termine dei
quali ci ritroviamo in prossimità dell’anticima su cui
un cippo delimita il confine
(h1,00;2,00). Al mio arrivo, Flavio
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e Gian Mario sono già quasi in
vetta e Claudio e Nick seguono a breve distanza.
Essendo il mio “ Spread motorio ” di gran lunga
superiore agli XX, e ancora X minuti, io continuo con il
mio passo da bradipo a percorrere la panoramica dorsale,
e finalmente mi riunisco al gruppo che da parecchio ha
già raggiunto
la vetta del Monte
Boglia m. 1516 (h0,10;2,10). Il Monte
Boglia è posto a nord-est di Lugano, il suo crinale per
un buon tratto segna il confine di stato tra la Svizzera
e la confinante Italia. Seppur ad una quota modesta,
gode di una posizione
decisamente
interessante da un punto di vista panoramico e con
condizioni di bel tempo e cielo terso,
la vista spazia dalle colline del piacentino, al Monte
Rosa ed anche le prime vette dell' Appennino Ligure.
Oggi purtroppo le condizioni di visibilità non sono
ottimali,
una densa foschia
preclude la vista delle acque del lago mentre i
rilievi montuosi sono
circondati
da un alone che rende difficoltoso identificarne
i contorni; solo
l’onnipresente
Monte Rosa emerge in tutta la sua grandezza e
sovrasta tutto ciò che gli sta intorno. Sulla cima ci
ritroviamo in una giornata molto mite e quasi
primaverile che rende molto piacevole la sosta pranzo
che, come fanno i pensionati, consumiamo
comodamente
seduti su di una
panchina. Da questo stupendo punto di
osservazione, le foto si sprecano e tutto il territorio
circostante viene passato al setaccio, identifichiamo
parecchie montagne già salite e altre che ci
ripromettiamo di salire,
molti
paesi abitati e una serie infinita di piccoli
agglomerati urbani, dopo un’ultima foto alla
statuetta della madonnina,
iniziamo a scendere lungo il versante opposto a quello
di salita. Il primo tratto è abbastanza ripido e
ricoperto da un insidioso strato di paglione che
richiede attenzione fino a che, si entra in un
bellissimo bosco di faggi e dopo una ulteriore ripida
discesa, il sentiero percorre un lungo diagonale che ci
porta a raggiungere la località Carbonera m. 1033 (h0,50;3,00)
dove sorge un grosso
riservante
per l’acqua con tanto di fontana. Seguendo le
indicazioni per Brè, scendiamo lungo quella che è
diventata un’ampia pista ciclabile che, continuando nel
bel bosco di faggi, ci conduce nuovamente in paese che
raggiungiamo sbucando nei pressi della zona di svago.
L’area è dotata di una numerosa serie di
attrezzature delle più disparate, l’occasione è troppo
stuzzicante per essere trascurata per cui, a turno, ci
cimentiamo con i vari attrezzi dove:
Claudio al cavallo,
Gian Mario al ponte tibetano,
Nick alla trave dimostrano
le proprie doti acrobatiche. Dicono che in vecchiaia si
ritorna bambini, noi non ci sentiamo ancora vecchi ma
bambini sì. In breve ritorniamo al piazzale del
parcheggio dove termina questa escursione che ci ha
permesso di raggiungere una cima, all’apparenza non
molto elevata, ma di grande remunerazione paesaggistica
che offre la possibilità di godere di un panorama a 360°
(h0,30;3,30). Gita molto consigliata in una
giornata limpida e con cielo terso.
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