Valle Antrona

“ Incontro delle genti 2012 ”

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:17-Giugno-2012                                                      

 Partenza da: Cheggio m.1470
 Dislivello totale: +m. 884/-m. 1300
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 6,00

Come arrivarci: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la statale del Sempione , sino all’uscita per Villadossola. Usciti dalla statale, si svolta a sinistra, si percorre tutta la provinciale di fondovalle e in km. 16 si raggiunge Antrona. Da qui si percorre la strada asfaltata che in 8 km porta a Cheggio. All’ingresso del paese si trova il Rifugio Città di Novara, poco dopo, si trova una piccola area di parcheggio da cui parte il nostro itinerario.

Per questa lunga escursione, ci uniamo agli amici del CAI di Villadossola che hanno organizzato: “ l’incontro delle genti ″ la tradizionale processione della Valle Antrona che partendo da Cheggio, raggiunge il Passo del Fornalino per poi scendere in Val Bognanco e arrivare a San Lorenzo. La manifestazione si svolge ogni due anni allo scopo di perpetuare l’antico tradizionale incontro fra le popolazioni delle due valli accomunate dallo stesso patrono San lorenzo. Sembra infatti che dei pastori di Bognanco, valicando il passo del Fornalino, arrivarono ad insediarsi per primi stabilmente ad Antrona dove sorgeva la vecchia chiesa dedicata a San Lorenzo, loro stesso patrono. Per onorare il santo e rinsaldare i legami di amicizia fra le popolazioni delle due valli, nacque l’usanza di recarsi in processione da Bognanco ad Antrona  alternativamente per ricambiare la visita di cortesia. Come da programma, ci ritroviamo alle ore 7,00 nella piazza di Antrona dove incontriamo gli amici del CAI che provvedono ad organizzare la logistica in modo da raggiungere Cheggio con il minor numero di auto possibile. Alle ore 7,30 siamo sul pendio su cui sorgono le costruzioni dell’Alpe Cheggio  che ci accoglie con la sua bella chiesetta dedicata a S. Bernardo da Mentone, protettore degli alpigiani e degli alpinisti ed un tempo, luogo di sosta dei pellegrini diretti a S. Lorenzo di Bognanco. Lasciata l’auto incontriamo Manuela, fino a questo momento amica virtuale, e dopo i convenevoli di rito ci incamminiamo in direzione del centro del vallone, transitiamo dalla solitaria baita dell’alpe Meri Inferiore, in dialetto “ Crip di Nis” m. 1630 e continuiamo in direzione del grande masso su cui sorge una croce metallica. Continuando a risalire il ripido pendio, procediamo lungo il percorso che in linea di massima si svolge al centro dell’ampio e ripido fornale e raggiungiamo l’Alpe Meri Superiore m. 1851, miseramente in avanzato stato di decadenza, lo superiamo e, tenendoci sempre al centro della valle, saliamo fino a poco sotto il passo dove il sentiero entra in una pietraia, in parte ancora ricoperta di neve, e percorriamo l’ultimo ripido tratto del tracciato che ci permette di raggiungere il valico m. 2345 (h2,00) dove ci aspettano gli amici di Bognanco saliti da Pizzanco. Il panorama che si gode da questo punto privilegiato è semplicemente eccezionale, la valle Loranco si mostra in tutta la sua bellezza con al centro il bacino “Alpe dei Cavalli” (secondo la leggenda locale il toponimo deriva dal fatto che, in tempi lontani, l’alpe si popolava di cavalli che venivano portati all’alpe per ottenere il massimo rendimento dal rigoglioso pascolo...non esistevano ancora gli anabolizzanti!). Il lago si è formato costruendo, nel punto in cui il torrente aveva inciso profondamente il cordone morenico che in precedenza formava un argine naturale, la diga in muratura. La vista sul Bacino dei Cavalli, a cui fanno da sfondo il  Pizzo Andolla e la Weissmies, è semplicemente mozzafiato, siamo di fronte ad un panorama a 360° e siamo tutti intenti a non perdere la benché minima inquadratura, da un lato le stupende montagne che chiudono la valle, dall’altro la sottostante Val Bognanco con tutti i suoi centri abitati, in lontananza il Monte Rosa, e tutto intorno una infinita corona di monti. Al passo avviene l’incontro, che si ripete da ben 800 anni, con la  “ Gente di Bognanco ” e il Corpo Musicale allieta l’incontro eseguendo alcuni brani del loro repertorio bandistico. Dopo il consueto scambio dei saluti tutti insieme ci incamminiamo lungo il sentiero che, per evitare i pericoli del residuo nevaio che ricopre il centro del vallone, si dipana nell’estesa pietraia e scende sul versante di Bognanco. Superata la base della consistente discarica di blocchi, raggiungiamo la verdeggiante conca erbosa su cui si ergono le baite dell’Alpe Fornalino m. 2030 (h0,45;2,45) e il bivacco intitolato ad Ambrogio Fogar. Dopo una breve sosta, la foto di gruppo ed una cantatina, riprendiamo il cammino che ci porta a percorrere un lungo tratto a mezzacosta per poi calare ripidamente nel fitto bosco fino a raggiungere le baite dell’Alpe Pezza Lunga m. 1174 (h1.15;4,00) dove sostiamo per consumare un veloce spuntino. Ricaricati gli zaini, si parte per compiere l’ultimo tratto di discesa che: superata la presa idroelettrica, dopo ben 1300 metri di dislivello, raggiunge la bella forra del Torrente Bogna che si supera traversando sul ponte. Il sentiero prosegue e, risalito il versante opposto, perveniamo a Pizzanco dove letteralmente viene preso d’assalto il fontanone con la sua freschissima acqua. Placata la grande calura, ci incamminiamo per un breve tratto sulla strada asfaltata fino a che, sulla sinistra, incontriamo la deviazione che ci porta a compiere l’ultimo tratto di salita della giornata e giungiamo a Granica dove veniamo accolti dagli applausi dei residenti e dal saluto delle Donne in costume bognanchese che ci intrattengono con un graditissimo rinfresco a base di pasticcini e bevande varie. Al termine della usuale cantata, procediamo per compiere l’ultimo tratto del percorso che ci porta a raggiungere la chiesa parrocchiale di San Lorenzo di Bognanco dove alle ore 16,30 è in programma la Santa Messa. Il nostro ingresso in paese è accolto dalla banda del Corpo Musicale Santa Cecilia, al gran completo, che ci delizia con ulteriori brani del loro vasto repertorio. Terminata la funzione religiosa ci spostiamo tutti presso il centro polifunzionale “ Guido Prada ” dove assistiamo alla proiezioni di alcune bellissime diapositive, a cura del fotografo Roberto Bianchetti, ed alla presentazione degli opuscoli che descrivono gli itinerari per scoprire le bellezze delle due valli percorse. Segue un ricco e generoso “ saluto ” enogastronomico che la Proloco di Bognanco ha generosamente offerto ai numerosi intervenuti alla suggestiva processione: alle donne in costume e allo chef Lino vanno i nostri ringraziamenti oltre ai complimenti per l’ottimo menù e l’impeccabile servizio. Come in tutti i momenti conviviali, nei minuti di attesa, si fanno nuove conoscenze e nel nostro caso abbiamo così avuto l’opportunità di conoscere Laura e Claudio Simona, il simpatico e cordiale Sindaco di Antrona, la neo patentata accompagnatrice escursionistica, Stefania con l’amica Chiara ed i novelli sposi Mattia e Jessica, con i quali abbiamo conversato affabilmente. Comodamente seduti a tavola, non ci accorgiamo dell’inesorabile trascorrere del tempo, ma Renato ci avvisa che il pullman per il rientro ad Antrona è pronto alla partenza ed all’ora, nostro malgrado, salutiamo la piacevole compagnia, i vecchi ed i nuovi amici e saliamo sul mezzo che ci riporta al capolinea dove recuperiamo l’auto e ci dirigiamo: stanchi ma felici e soddisfatti verso casa dove rientriamo  a tarda ora.

NB. Un sentito ringraziamento al CAI di Villadossola per la perfetta organizzazione,  alla Banda Musicale di Bognanco, alle Donne in Costume, alle rispettive amministrazioni comunali per la gradevole ospitalità, ed a tutti gli enti che hanno contribuito alla perfetta riuscita della bella manifestazione e, non da ultimo, a tutti gli intervenuti.