Val Divedro

Alpe Agro 1797

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:27-Maggio-2012                                                      

 Partenza da: La Sotta m.1270
 Dislivello totale: m. 527
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 2,00

Come arrivarci: Si percorre l’autostrada A26 sino a Domodossola, quindi si procede lungo la SS 33 del Sempione sino a Varzo, si segue la strada che risale la Val Cairasca, direzione Ciamporino, arrivando dopo aver superato numerose frazioni e oratori a Trasquera. Entrati in paese, si prende a destra seguendo le indicazioni per La Sotta.

Anche questo anno ritorniamo con piacere all’Alpe Agro per partecipare all’annuale festa e dove contiamo di ritrovare gli amici di Trasquera. La giornata si presenta incerta e nuvole basse impediscono la visuale per cui decidiamo di andare e tornare per la stessa via tralasciando di compiere il giro ad anello come fatto negli anni precedenti. Saliamo quindi in auto fino alla Sotta e parcheggiamo nei pressi della cappelletta da cui prende avvio il sentiero che: in ripida salita raggiunge il pianoro del 'Lavazzan' m. 1450, poco oltre incontriamo il  “Balm dla cola” e Claudio prova a prenderne le misure. Il sentiero si innalza sempre più ripido e ardite scalinate scavate nella viva roccia, permettono di risalire agevolmente il forte dislivello. Purtroppo le condizioni di visibilità non migliorano e una densa foschia impedisce di gustare appieno il panorama che, in condizioni ottimali, offre uno spettacolo di primordine. Percorso questo tratto, leggermente esposto ed a picco sulla valle, conosciuto in loco come "al s-cial " (le scale), sbuchiamo sul pianoro in cui sorgono le baite dell’Alpe Agro Fuori “Ayar da tfo” m. 1797 (h1,15).  L’alpeggio è situato su di un bellissimo terrazzo panoramico sulla Val Divedro, al cospetto del famoso “ trittico del Sempione” che fa da sfondo alla bella cappella, dedicata  alla Madonna di Lourdes, purtroppo oggi questo stupendo scenario ci è negato. La cappella, posta a protezione dell’alpe, fu fatta costruire da Rigoni Antonio e  venne inaugurata il 7 giugno 1931  e da allora è meta annuale per trasqueresi e non della “Festa d'Agro” che si celebra ogni ultima domenica di Maggio. Con il tempo può succedere che la festa perda il suo originale significato e che vada vuotandosi dei contenuti principali, ciò non toglie che, ciclicamente, continui ad essere un’occasione per ritrovarsi e in cui ognuno ha la sua personale riserva di memoria collegata alla festa che ha vissuto e desideri partecipare in gruppo per celebrare, condividere e rinsaldare i legami comunitari. Anche noi vogliamo prendere parte a questa tradizionale celebrazione ed è per questo che ritorniamo volentieri a salire di nuovo all’Alpe Agro. L’alpe, caricato con vacche e capre fino agli anni cinquanta, si presenta con le sue baite, ancora in buono stato di conservazione, fra cui si aggirano le persone, salite fin quassù per festeggiare in compagnia. Al nostro arrivo, veniamo invitati al bar dove Carlin ci offre un corroborante ed ottimo caffè caldo, poi ci uniamo ai numerosi amici presenti. Alle ore 11, Valerio suona la campanella che chiama a raccolta per la messa, celebrata da Don Davide e frate Alfonso Maria ( Canonici Regolari Premostratensi ). Al termine della funzione religiosa, Valerio, da provetto banditore, dà il via allincanto delle offerte e, successivamente, raduna tutti i presenti per l’immancabile foto di gruppo a ricordo della giornata. Dopo il “ rompete le righe ″, ci ritroviamo intorno al fuoco per consumare il nostro pranzo. Arrivano anche Marcello,Paola e Raffaella che, sorpresi dalla numerose presenze, pensano di ritrovarsi nel bel mezzo di una gita del CAI. Le condizioni meteo non accennano a migliorare per cui decidiamo di affrettare i tempi e, salutati gli amici ci congediamo da loro ed iniziamo a scendere lungo lo stesso itinerario percorso di salita ed in breve giungiamo al punto da cui siamo partiti (h0,45;2,00).