Come arrivarci:
Percorrendo l’autostrada A26 si esce a Baveno e
raggiunta la statale del Sempione, si gira a destra in
direzione di Stresa. In prossimità di Baveno seguire le
indicazioni per il Camping Tranquilla che si raggiunge,
parcheggiare nei pressi del
Ristorante La Griglia.
![](../Cartine%20in%20miniatura/Monte%20Zughero/Cartina%20M.%20Zughero.jpg)
Abbiamo concluso l’anno escursionistico 2010 con una
camminata “ ammazza panettone ” ed iniziamo la stagione
2011 con una escursione “ massacra cotechino ”, la
voglia di pestare neve è poca per cui la scelta cade su
una camminata “terrena” in una zona che sempre si
trascura in quanto è sulla porta casa. In accordo con il
mio socio, raggiungiamo Baveno e da lì la zona del
campeggio da dove prende avvio l’itinerario odierno.
All’inizio della via, un tabellone riporta le
indicazioni per il percorso da seguire, segnavie M3,
lungo il tragitto ritroveremo in più occasioni i
richiami all’itinerario. Ci incamminiamo lungo la
strada, inizialmente asfaltata, che in ripida salita
supera alcune villette per diventare sterrata una volta
superata l’autostrada. Sarà che è il giorno
dell’eclissi, sarà la nuvolosità, sarà che è un poco
prestino, e le condizioni di luce non sono certo le
migliori, sta di fatto che; raggiunto
l’acquedotto comunale, pieghiamo a destra ed
iniziamo a seguire una bella mulattiera che si insinua
fra antichi boschi di castagno fino a che, nei pressi di
un tornante (h0,20),
aeree indicazioni ci suggeriscono di prendere
a destra il sentiero che sale ripido facendoci
guadagnare quota velocemente. Arriviamo ad un secondo
bivio e, continuando a salire, raggiungiamo la
vetta del Monte Camoscio m. 890 (h0,55;1,15)
mentre incomincia a nevischiare. Superiamo un gruppo di
massi affioranti e ci portiamo nel punto in cui è posta
una croce e dal quale, nelle giornate limpide, si ha una
sbalorditiva panoramica sul Golfo Borromeo e su tutte le
montagne che fanno da corona al bacino del lago; a noi
purtroppo
tutto appare grigio ed ovattato
e non ci rimane che figurarcelo con la fantasia.
Nonostante la situazione, non ci lasciamo scoraggiare e
scattiamo comunque la
foto ricordo prima di lasciare la cima e
dirigerci verso
il rifugio “ Papà Amilcare
” del gruppo ANA di Baveno, qui un termometro ci
indica la
temperatura di -2 gradi e lo si riscontra
anche dalla neve che cade in piccoli fiocchi gelati.
Lasciamo il rifugio per continuare verso sinistra e
risalire
alcune rocce per poi percorrere un tratto
erboso prima di ricominciare a salire nuovamente verso
il Monte Crocino che ci si para davanti. Proseguiamo
lungo il sentiero che aggira la vetta, senza
raggiungerla, e si porta sul lato opposto offrendoci
nuove visioni, molto offuscate con nebbia, delle zone
dell’Ossola, del Toce e del Lago Maggiore. Continuiamo a
seguire il sentiero che ora entra in un
bosco di betulle e, percorso un breve tratto
in falsopiano, inizia a scendere verso
l’Alpe Vedabia m. 882 che raggiungiamo
(h0,45;2,15) e che ci si presenta
circondato dal ghiaccio. Oltrepassato
l’alpeggio, svoltiamo a destra e, raggiunta la
deviazione per Stresa/Giardino Alpinia,
saliamo a destra inserendoci sul sentiero di servizio
alla vecchia cava di marmo che attraversa un betulleto
per poi dirigersi verso la
cima del Monte Zughero m. 1230 che
raggiungiamo al termine della dura salita (h0,45;3,15),
lungo il sentiero abbiamo modo di osservare
una strana roccia che, oltre a dar
dimostrazione di equilibrio, ci ricorda vagamente un
cappello da alpino. Claudio, vista la giornata, mi
indica la direzione da seguire per
raggiungere il punto panoramico indicato da una croce
che sovrasta un
altare su cui la neve si va depositando. In
mancanza del panorama, mangiamo un boccone, scattiamo
una
foto alle baite dell’Alpe Nuovo con rifugio
del CAI di Baveno e intraprendiamo la discesa.
Abbandoniamo la vetta e ritorniamo sul sottostante
sentiero che, ripercorriamo per tornare all’Alpe Vedabia
(h0,35;3,50). Dall’alpe, seguiamo le
indicazioni del segnavie M2 e procediamo a
destra discendendo lungo i ripidi prati inselvatichiti
per poi procedere quasi in piano prima di tornare a
scendere lungo il ripido costone che ci porta ad
incrociare la
deviazione per Baveno-Romanico (h0,20;4,10).
Prendiamo il sentiero di sinistra e ci indirizziamo
verso Baveno-Tranquilla M3/A, percorriamo un tratto
pianeggiante che, superati alcuni ruscellamenti, in cui
il gelo di questi giorni si è sbizzarrito a modellare
forme molto originali, ci riporta ad
incontrare il
bivio del percorso fatto in salita (h0,35;4,45)
da cui ritorniamo al punto di partenza (h0,15;5,00)
al termine di una giornata che ci ha permesso, per una
volta, di camminare non sopra ma sotto la neve
conseguendo il risultato utile che ci eravamo prefissi:
“massacrare il cotechino”; certo che, se all’utile
avessimo potuto aggiungere anche il dilettevole, sarebbe
stata una giornata da incorniciare. In ogni caso
l’importante è che noi ci siamo divertiti ugualmente,
inoltre abbiamo ricreato lo spazio per il pranzo
dell’Epifania!
![](../Uso%20sito%202011/home%20005.gif) |