Valsesia

Rifugio Ferioli m. 2264

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:1-4 Settembre-2011                                                      

 Partenza da: Rima m. 1411
 Dislivello totale: m. 913
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 5,30

Come arrivarci: Percorrere la A 26, fino al casello di Romagnano/Gemme, quindi SS299 per Alagna; arrivati a Balmuccia, si abbandona la statale, si piega a destra e si risale la strada provinciale della Val Sermenza arrivando dopo 10 Km. a Rimasco. A ridosso della chiesa parrocchiale troviamo il bivio per Rima sulla sinistra, si percorrono altri 7,5 Km. e si arriva all’ingresso del paese dove si parcheggia l’auto.
 

Anche quest’anno è arrivato il momento del nostro turno di gestione al rifugio; era il 1993 quando salimmo per la prima volta al Rifugio Ferioli da semplici escursionisti, allora non avremmo certo immaginato che dall’anno successivo ne saremmo anche diventati gestori per un fine settimana all’anno. Come al solito, ci dirigiamo verso Rima nostra base di partenza per arrivare al rifugio che raggiungeremo dopo aver valicato il  Colle del Mud. Nonostante siano oramai diciotto anni che effettuiamo la conduzione, la salita per il turno di gestione, è sempre una cosa eccitante e per alcuni aspetti anche angosciante;...come saranno le condizioni atmosferiche?...ci sarà affluenza?...avremo dimenticato qualcosa? Mentre ci roteano in testa tutti questi pensieri, siamo giunti in quel di Rima da dove prende avvio la vera e propria avventura. Distribuiti, quasi equamente, i carichi nei diversi zaini, ultimati i preparativi ci incamminiamo lungo l’oramai mitico sentiero N°96 che attraverso il valico del Colle del Mud ci porterà a raggiungere il rifugio. Non stiamo a descrivere i dettagli della salita, per altro già raccontata nei resoconti delle precedenti gestioni e passiamo subito a raccontare la nostra avventura; sono le ore 12 quando raggiungiamo la struttura del rifugio dove, oltre a Paolo salito per salutarci, ci attendono Rinaldo e Piero che, al termine del loro turno di gestione  ci stanno aspettando per il passaggio delle consegne. In compagnia ci gustiamo un piatto di pasta e poi salutiamo gli amici che si apprestano a scendere mentre noi diamo corso alle usuali operazioni che ci permetteranno di essere operativi per i giorni successivi. In attesa dell’ora di cena, ci accomodiamo in terrazza da dove lasciamo correre il nostro sguardo ad ammirare il sottostante vallone del Mud, la lontana Alagna e le più lontane valli d’Otro e d’Olen a cui fanno da corona le imponenti cime che le delimitano. Purtroppo la meteo prevede che a partire da oggi la grande bolla calda africana cederà il passo ad una perturbazione che, a seguito di un intervallo piovoso, riporterà a condizioni di normalità anche se ciò non dovrebbe comportare la rottura definitiva dell'estate. Se così fosse, non sarebbe la rottura dell’estate, ma di sicuro la nostra sì; considerato che la meteo non è una scienza esatta, speriamo solo che si sbaglino, anche se ci crediamo poco. All’arrivo della luce serale ci attardiamo sulla terrazza da cui ci godiamo tutto l’incanto del tramonto mentre le luci di Alagna cominciano a pulsare il loro luccicare notturno, le cime si spengono, la notte sale e la pace si impossessa del rifugio. Ci corichiamo in attesa di verificare le condizioni della giornata successiva. Sfortunatamente in questo caso la “scienza² si è dimostrata esatta e la mattina del venerdì si presenta con cielo coperto e basse nuvole che disturbano la visuale e che ci fanno pensare che in questo caso le previsioni meteo siano veramente attendibili. Con queste condizioni sale al rifugio solo Paolo, con il quale scambiamo quattro piacevoli chiacchiere mentre assistiamo al passaggio di alcune comitive di tedeschi. Trascorsa alla meglio la giornata, ci mettiamo a letto con la speranza che il sabato ci riservi una miglior condizione meteo, purtroppo le avverse condizioni persistono e diversi amici che ci avevano annunciato la loro presenza desistono dal salire. Non tutti però, con nostra grande sorpresa e soddisfazione, arrivano Stefano e figlio, arriva poi Paolo, un amico ed ex collega di lavoro, che non vediamo da anni e che ci aveva preannunciato la sua venuta in compagnia dell’amico Luigi, arriva anche Ivano, con Enrica ed Alessio che come oramai fanno da anni non mancano all’appuntamento, ci viene a far visita anche Alessandro in compagnia del suo bellissimo Leonberger, suo inseparabile compagno di escursioni. Il peggioramento delle condizioni atmosferiche, previsto per il pomeriggio, fortunatamente ritarda dando a noi modo di trascorrere in piacevole compagnia parte della giornata concedendo agli amici di ritornare alle auto senza bagnarsi. Quanto annunciato si manifesta sulla serata con violenti scrosci di pioggia che in breve tempo generano suggestive cascate che, solcando le rocciose pareti del Monte Tagliaferro precipitano nel vallone andando ad ingrossare le acque del Rio Mud. L’annunciata perturbazione si manifesta in tutta la sua attendibilità e la giornata di Domenica si presenta con nuvole basse e una pioggia battente cade su tutta la zona. Con simili condizioni sarà molto improbabile che qualcuno si presenti al rifugio, in ogni caso contiamo su qualche temerario ma la nostra si rivela una pia illusione e non ci resta altro da fare che effettuare le pulizie, riordinare il rifugio, chiudere e “ incanalarci " lungo il sentiero di discesa. Giunti all’Alpe Valmontasca, per scrollarci un po’ d’acqua di dosso, effettuiamo una sosta presso Roberto, il pastore che molto gentilmente ci offre anche un corroborante caffè. Salutato Roberto, riprendiamo il cammino e ci apprestiamo a percorrere con molta prudenza l’ultimo tratto dello scivoloso sentiero che ci riporta in quel di Rima dove finalmente possiamo indossare abiti asciutti e considerare conclusa questa avventura. Al termine di una gestione, bagnata, ringraziamo tutti gli amici che sono saliti al rifugio per stare in nostra compagnia e tutti coloro che avevano dichiarato l’intenzione di farlo, frenati poi dalle avverse condizioni meteo, e rimandiamo l’appuntamento all’anno prossimo.