Come arrivarci:
Percorrere l’autostrada A 26, ed uscire al casello di
Romagnano Sesia/Gemme; proseguire sulla SS 299 della
Valsesia per circa 29 Km. sino a che, superata
Borgosesia ed il ponte sul Sesia, raggiungere Varallo e
seguire le indicazioni per Crevola e Parone. Costeggiare
la destra orografica del fiume sino a Crevola per poi
salire seguendo le indicazioni per Parone. Superata la
località Le Piane deviando a destra si raggiunge l'Alpe
Casavei dove si parcheggia l’auto.
Terminati velocemente i preparativi ci incamminiamo
lungo la pista che si inerpica nel bosco, e che
inizialmente fiancheggia il
Croso di Campiano, che attraversiamo poco
dopo, per sbucare sulla strada sterrata nei pressi dei
ruderi dell’Alpe Sella di Taglione m.986 (h0,25).
Proseguiamo nella faggeta giungendo in breve all’Alpe
Campo m.1070 ( h 0,40 ). Qui termina
la strada sterrata, il sentiero ( N° 605 ) continua
rientrando nel bosco, supera un tratto in cui i gradini
scavati nella roccia, sono completamenti ricoperti dal
ghiaccio. Fortunatamente i frequentatori del rifugio
hanno attrezzato con una corda, a mò di corrimano, il
passaggio che superiamo con qualche acrobazia.
Qui ci rendiamo conto che anziché le ciaspole, che
rimarranno appese ai nostri zaini per l’intera giornata,
sono di gran lunga più utili i ramponcini e provvediamo
ad applicarli senza ulteriori indugi. Il nostro cammino
prosegue molto più agevolmente e proseguiamo sul
sentiero ghiacciato arrivando alla
cappelletta dell’Alpe Pastore ( h 0,20;1,00)
con il suo bel tavolo in rustica pietra. Continuando
nella nostra ascesa, incontriamo il
segnavie 604 che segnala la possibilita' di
scendere al punto di partenza seguendo un sentiero
alternativo a quello di salita. Proseguiamo e, la
temperatura, che nel frattempo si è fatta quasi
primaverile ( 13 gradi ), contribuisce ad allentare la
crosta ghiacciata per cui il nostro progredire si fa
sempre meno faticoso.
Camminando lungo la bella traccia, marcata
dai precedenti passaggi, ci
avviciniamo al rifugio che ci appare sempre
più distintamente, percorriamo l’ultimo tratto di
sentiero che, a zig-zag, risale il ripido pendio e ci
ritroviamo in prossimità della
cappelletta posta all’ingresso del piano su
cui sorge il
Rifugio Spanna-Osella della sezione
A.N.A. di Varallo ( h 0,50;1,50 ), Flavio (www.cappef.com
) come al solito ci ha preceduti e ci accoglie a pallate
di neve. Depositato il fardello, risaliamo i pochi metri
che ci separano dalla cima su cui si innalza la grande
croce. Effettuiamo una sosta per ammirare lo spettacolo
che si gode da questo privilegiato punto di osservazione
e per scattare l’immancabile
foto di gruppo. Dalla cima si gode uno
splendido panorama su tutta la Valsesia, dalla pianura
fino all'ampia catena delle Alpi dominata dal Monte
Rosa. In lontananza si riconoscono i luccicanti laghi
d'Orta, Maggiore e Varese oltre al Monte Leone e ad
una interminabile teoria di monti.
Scattata la classica foto ricordo, scendiamo di nuovo al
rifugio dove, approfittando della splendida giornata,
rinnoviamo l’abbronzatura e consumiamo la nostra “
colazione di lavoro ″. A malincuore abbandoniamo questo
panoramico osservatorio e
ci avviamo in discesa, ripercorrendo il
sentiero fatto in salita, fino a raggiungere il bivio
per l’itinerario 604 (h0,25;2,15), sentiero che
percorriamo per effettuare il rientro all’Alpe Casavei.
La pista scorre tra una mista vegetazione che ben presto
si trasforma in una
faggeta molto ampia e luminosa, percorre una
lunga diagonale verso sinistra, supera le rovine
dell’Alpe Fajel e raggiunge successivamente la Sella
Fajel m. 1175 (h0,15;2,30). Alla sella convergono
diversi itinerari, noi seguiamo le indicazioni del
segnavie 604 che ci porta a discendere lungamente
lo splendido bosco di faggi. Camminando in
un “
torrente ” di foglie, superiamo l’Alpe La
Bora m. 1050 (h0,20;2,50) e continuiamo fino a
che, sulla nostra destra, appaiono
i pratoni dell’Alpe Casavei
(h0,10;3,00). Praticamente siamo sul lato
opposto a quello da cui abbiamo iniziato la salita.
Visitiamo la graziosa cappella della
“ Madonna dei poveri ”, attraversiamo
l’alpeggio, superiamo l’agriturismo e siamo di nuovo
alla macchina al termine di un’escursione molto
soddisfacente dal punto di vista paesaggistico.
Escursione da effettuarsi nelle stagioni intermedie,
quando in altri luoghi la neve è troppo alta o non in
buone condizioni. La vetta, nonostante la quota modesta,
costituisce un ottimo punto panoramico che offre
suggestive visioni sulla catena delle Alpi e sulla
pianura Valsesiana.
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