Val Sesia

Res o Bec d'Ovaga m. 1630

Partecipanti:
 Gita effettuata in data: 13-Gennaio-2011                                                      

 Partenza da: Alpe Casavei m 809
 Dislivello totale: m. 821
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 3,00

Come arrivarci: Percorrere l’autostrada  A 26, ed uscire al casello di Romagnano Sesia/Gemme; proseguire sulla SS 299 della Valsesia per circa 29 Km. sino a che, superata Borgosesia ed il ponte sul Sesia, raggiungere Varallo e seguire le indicazioni per Crevola e Parone. Costeggiare la destra orografica del fiume sino a Crevola per poi salire seguendo le indicazioni per Parone. Superata la località Le Piane deviando a destra si raggiunge l'Alpe Casavei dove si parcheggia l’auto.

Terminati velocemente i preparativi ci incamminiamo lungo la pista che si inerpica nel bosco, e che inizialmente fiancheggia il Croso di Campiano, che attraversiamo poco dopo, per sbucare sulla strada sterrata nei pressi dei ruderi dell’Alpe Sella di Taglione m.986 (h0,25). Proseguiamo nella faggeta giungendo in breve all’Alpe Campo m.1070 ( h 0,40 ). Qui termina la strada sterrata, il sentiero ( N° 605 ) continua rientrando nel bosco, supera un tratto in cui i gradini scavati nella roccia, sono completamenti ricoperti dal ghiaccio. Fortunatamente i frequentatori del rifugio hanno attrezzato con una corda, a mò di corrimano, il passaggio che superiamo con qualche acrobazia. Qui ci rendiamo conto che anziché le ciaspole, che rimarranno appese ai nostri zaini per l’intera giornata, sono di gran lunga più utili i ramponcini e provvediamo ad applicarli senza ulteriori indugi. Il nostro cammino prosegue molto più agevolmente e proseguiamo sul sentiero ghiacciato arrivando alla cappelletta dell’Alpe Pastore ( h 0,20;1,00) con il suo bel tavolo in rustica pietra. Continuando nella nostra ascesa, incontriamo il segnavie 604 che segnala la possibilita' di scendere al punto di partenza seguendo un sentiero alternativo a quello di salita. Proseguiamo e, la temperatura, che nel frattempo si è fatta quasi primaverile ( 13 gradi ), contribuisce ad allentare la crosta ghiacciata per cui il nostro progredire si fa sempre meno faticoso. Camminando lungo la bella traccia, marcata dai precedenti passaggi, ci avviciniamo al rifugio  che ci appare sempre più distintamente, percorriamo l’ultimo tratto di sentiero che, a zig-zag, risale il ripido pendio e ci ritroviamo in prossimità della cappelletta posta all’ingresso del piano su cui sorge il Rifugio Spanna-Osella  della sezione A.N.A. di Varallo  ( h 0,50;1,50 ), Flavio (www.cappef.com ) come al solito ci ha preceduti e ci accoglie a pallate di neve. Depositato il fardello, risaliamo i pochi metri che ci separano dalla cima su cui si innalza la grande croce. Effettuiamo una sosta per ammirare lo spettacolo che si gode da questo privilegiato punto di osservazione e per scattare l’immancabile foto di gruppo. Dalla cima si gode uno splendido panorama su tutta la Valsesia, dalla pianura fino all'ampia catena delle Alpi dominata dal Monte Rosa. In lontananza si riconoscono i luccicanti laghi d'Orta, Maggiore e Varese oltre al Monte Leone e ad una interminabile teoria di monti. Scattata la classica foto ricordo, scendiamo di nuovo al rifugio dove, approfittando della splendida giornata, rinnoviamo l’abbronzatura e consumiamo la nostra “ colazione di lavoro ″. A malincuore abbandoniamo questo panoramico osservatorio e ci avviamo in discesa, ripercorrendo il sentiero fatto in salita, fino a raggiungere il bivio per l’itinerario 604 (h0,25;2,15), sentiero che percorriamo per effettuare il rientro all’Alpe Casavei. La pista scorre tra una mista vegetazione che ben presto si trasforma in una faggeta molto ampia e luminosa, percorre una lunga diagonale verso sinistra, supera le rovine dell’Alpe Fajel e raggiunge successivamente la Sella Fajel m. 1175 (h0,15;2,30). Alla sella convergono diversi itinerari, noi seguiamo le indicazioni del segnavie 604 che ci porta a discendere lungamente lo splendido bosco di faggi. Camminando in un “ torrente ” di foglie, superiamo l’Alpe La Bora m. 1050 (h0,20;2,50) e continuiamo fino a che, sulla nostra destra, appaiono i pratoni dell’Alpe Casavei (h0,10;3,00). Praticamente siamo sul lato opposto a quello da cui abbiamo iniziato la salita. Visitiamo la graziosa cappella della “ Madonna dei poveri ”, attraversiamo l’alpeggio, superiamo l’agriturismo e siamo di nuovo alla macchina al termine di un’escursione molto soddisfacente dal punto di vista paesaggistico.

Escursione da effettuarsi nelle stagioni intermedie, quando in altri luoghi la neve è troppo alta o non in buone condizioni. La vetta, nonostante la quota modesta, costituisce un ottimo punto panoramico che offre  suggestive visioni sulla catena delle Alpi e sulla pianura  Valsesiana.