Liguria

Traversata Camogli-Portofino

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:10-Febbraio-2011                                                      

 Partenza da: Camogli.
 Dislivello totale: m. 750
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 5,30

Come arrivarci: Camogli non è raggiungibile direttamente tramite autostrada, pertanto il casello autostradale di Recco sull'Autostrada A12 è l'uscita consigliata per raggiungere la destinazione. Usciti dal casello autostradale, si prosegue seguendo la SP 1 “Aurelia” verso Camogli, seguendo le indicazioni per il centro/carabinieri, si raggiunge il parcheggio “giardini Ruggiero Chiesa ” sottostante alla stazione delle FS.

In questo particolare periodo, in cui si ha la sensazione di una precoce primavera, ci è venuta l’idea di andare un po’ controcorrente e fare una escursione in Liguria, per camminare su sentieri sospesi tra il mare e le colline. A tale proposito decidiamo di percorrere la tappa N° 6, da Camogli a Portofino, del famoso SVA ( Sentiero Verde Azzurro ). Camogli, è un tipico borgo marinaro, noto per il suo porticciolo e per i palazzi variopinti che si affacciano sul lungomare, è conosciuta anche come la Città dei Mille Bianchi Velieri o la Gemma del Golfo Paradiso. La nostra escursione ha inizio dal pittoresco porticciolo di Camogli: dal lungomare di Camogli entriamo in uno stretto carruggio che ci immette in una piccola piazza dove, appoggiata al muro di una casa, fa bella mostra di sè l’antenato della colossale padella (diametro 6 metri) in cui viene fritto il pesce durante la festa di S.Fortunato. Procedendo in direzione della Caserma dei Carabinieri, si entra in una strada asfaltata (Via S. Bartolomeo) che costeggia il Rio Gentile. Si valica il rio, passando  in sponda sinistra, e si comincia a salire nella stretta valletta fra gli ulivi, con qualche vista sulla collina di Ruta; si alternano tratti a scalinata con altri a pendenza moderata, il segnavia di riferimento che ci accompagnerà fino a Portofino saranno i due bolli rossi. La salita non è faticosissima ma alquanto monotona, tutta a gradinate e a svolte, tra alte mura o in vicinanza alle case con panorama molto limitato. Incontriamo e facciamo conoscenza con: Giorgio, Antonino e Luciano e con loro ci accompagneremo per un tratto del percorso comune. Entrati fra le case della frazione S.Rocco m. 221 (h0,40) raggiungiamo il piccolo piazzale della chiesa (h0,25)  da dove si gode di un vasto panorama sul golfo Paradiso. Curiosamente, di fianco alla chiesa sorge il monumento al fedele amico dell’uomo, occorre ricordare che S. Rocco è il santo protettore degli animali, e gli abitanti il 16 Agosto conferiscono un premio ai cani che si sono distinti per devozione ed affetto ai loro padroni. La giornata purtroppo non è come ce la aspettavamo, alte velature di nubi ingrigiscono il paesaggio ed il mare non è una tavola blu. In ogni caso non ci scoraggiamo e, dopo una sosta contemplativa per goderci il panorama e riprendere fiato, ci inoltriamo lungo una stradina lastricata che, ben segnalata, prende avvio dalla fontanella di fianco alla chiesa ed entra fra le rade case. Procediamo lungo la stradina che procede quasi pianeggiante per un lungo tratto, tralasciamo la scalinata che scende a Punta Chiappa e proseguiamo raggiungendo Poggio e Mortola. Continuando a camminare fra una cortina di ulivi, lasciamo l’abitato e arriviamo in località Fornelli m. 238 (0,20;0,45)  dove ci separiamo dagli amici che proseguono in altra direzione. Seguendo il sentiero di destra raggiungiamo la località Batterie dove sorgono alcune postazioni militari che sfruttavano la posizione panoramica del luogo per scopi difensivi. Il sentiero prosegue su roccia e con alterni saliscendi perveniamo al  “ Passo del Bacio ” m. 150 (h0,45;1,30): la località è uno strapiombo che si affaccia di lato al sentiero, tra le rocce a picco sul mare, emozionante in tutta la sua selvaggia bellezza, ma da percorrere con molta attenzione. Una leggenda narra che un ragazzo e una ragazza si erano innamorati, ma quel loro tenero amore era così avversato dai parenti che i due giovani avevano preferito morire che separarsi. Giunti sul burrone, si erano baciati e si erano lanciati insieme nel vuoto e da quel giorno questa storia, che sembra una versione locale di Romeo e Giulietta, ha fornito il nome al luogo. I punti più difficoltosi del percorso sono attrezzati con catene che garantiscono la sicurezza di chi transita.  Gli scenari che si presentano ai nostri occhi sono di straordinaria bellezza, siamo nella zona di Cala Dell’Oro, riserva integrale del Parco Marino di Portofino e scorgiamo i ruderi della torre di guardia. Il nostro itinerario prosegue e, raggiunto il punto più basso di questa parte dell’itinerario m. 100, iniziamo a risalire verso il valico di Costa del Termine m. 275 che raggiungiamo dopo una dura risalita (h 1,20; 2,50). Dal valico scendiamo lungo un ripido sentiero che, superati una  serie di tornanti che si dipanano fra arbusti e pini marini,  attraversa vari terrazzamenti coltivati ad ulivi, sottoposti ad un drastico trattamento di potatura, e quando i pini si diradano scorgiamo le prime abitazioni di San Fruttuoso (h0,40;3,30). Il borgo si presenta con il suo delizioso gruppo di case, raccolte alle spalle dell’antica abbazia dei Doria,  uno splendido gioiello architettonico la cui facciata è antistante alla breve spiaggia di ciottoli, di proprietà del FAI che ne ha curato l’integrale restauro. Qui esiste anche una chiesa, ove è conservata una copia del Cristo degli Abissi, l’originale è collocato sul fondo del  mare a 17 m. di profondità nella insenatura di S.Fruttuoso. In questo incantevole luogo, effettuiamo la sosta per: il pediluvio a cui segue il pranzo, e la visita al complesso della storico monastero. Scattata la foto ricordo lasciamo alle spalle l’abbazia e ci incamminiamo in salita,  passando sotto la massiccia torre di guardia realizzata dai Doria nel 1561, quando i monaci, a  causa delle incursioni dei pirati turchi, abbandonarono il convento. Il percorso si sviluppa ora lungo un ampio sentiero che alterna brevi tornanti con tratti più rettilinei. Dopo gli ultimi sguardi alla baia di S. Fruttuoso, percorriamo una nuova serie di tornanti e siamo in vista di Punta Carega da cui raggiungiamo Base 0 m. 220 (h0,30;4,00), che mette in comunicazione con la parte orientale del promontorio. Superata questa zona, il tracciato diventa pianeggiante ed attraversa in quota tutto il versante sud, la visione delle prodigiose balze che si tuffano sotto la superficie dell’acqua, dando vita a fondali dai colori guizzanti, è straordinaria. Il nostro cammino prosegue lungo il sentiero che: prima penetra in una folta  macchia mediterranea per contornare il tratto di Piano del Capo, Punta Carega, attraverso il vallone del Ruffinale sopra a Cala degli Inglesi e Cala del Prato. Al termine di questa zona ombrosa ed umida, siamo in località Case del Prato m. 239 (h0,35;4,35) dove sopravvive ancora l’antica tradizione agricola a coltura promiscua: orti, frutteti e vigneti rivestono le fasce più prossime alle abitazioni, mentre l’oliveto ricopre ampie zone del versante e caratterizza la collina di Portofino. Da questa località si dipartono diversi sentieri che conducono a Portofino, noi seguiamo a destra un lastricato che, sempre contrassegnato dai due rassicuranti bolli rossi, scende in modo graduale verso il paese. Tralasciando la discesa verso Cala degli Inglesi, superiamo le località Vessinaro, Cappelletta, Palara e Fondaco e raggiungiamo velocemente la periferia di Portofino. Attraversata la zona, ad un tornante, ci abbassiamo velocemente alle spalle di Portofino che raggiungiamo (h0,25;5,00) percorrendo una scalinata che termina nei pressi della fermata del bus di linea che utilizziamo per rientrare a Santa Margherita da cui, in treno, raggiungeremo Camogli al termine di questo impegnativo ma stupendo tratto del Sentiero Verde Azzurro che ci ha portato a visitare la celebre località del levante Ligure. Appagati dalla scelta effettuata, dalla giornata, dall’interessante percorso e dai superbi panorami che per una volta non ci ha fatto rimpiangere i nostri prediletti monti, rientriamo tranquilli e soddisfatti verso casa.