Come arrivarci:
Percorrere la A 26, da cui si esce al casello di
Romagnano Sesia/Ghemme. Da qui si prosegue lungo la
Statale 229 della Valsesia seguendo per Varallo e Alagna
Valsesia.

Ogni escursionista ha un luogo in una valle o una
montagna, non importa se grande o piccola, famosa o
ignota ai più, cui è affezionato e dove ama tornare per
trovare l’atmosfera degli anni della scoperta del
piacere di andare in montagna. Quel luogo dell’anima è
per noi la Valle di Otro e oggi
abbiamo deciso di farlo conoscere anche agli amici
Antonietta e Gildo. Raggiungiamo Alagna e, parcheggiata
l’auto all’inizio del
paese, ci dirigiamo verso la deviazione da cui
inizia l’itinerario che si sviluppa lungo la salita
d’Otro. Risaliamo il sentiero che
si inerpica lungo il pendio di origine glaciale ed in
breve raggiungiamo la località “allo
specchio″ (h0,20) da cui si gode di una
suggestiva visione su Alagna inondata dal sole.
Entrati nel bosco di conifere, raggiungiamo la
deviazione che ci indirizza sulla destra,
superiamo una cappelletta(h0,30;0,50)
e continuiamo a risalire il ripido sentiero.
Dopo numerosi zig zag,
un chiarore tra gli alberi attrae lo sguardo e si
intuisce di essere oramai prossimi alla meta. Percorsa
una diagonale verso sinistra ed in leggera pendenza, il
sentiero raggiunge il pianoro su cui sorge il
villaggio di Follu m 1664 (h0,20;1,10).
Lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è
impagabile e lascia letteralmente senza fiato, un
imponente panorama fa da sfondo alle
eleganti e slanciate baite, circondate dai loggiati
anticamente usati per far seccare il fieno su cui
gravano, con tutto il loro peso, i grandi e pesanti
tetti in pietra. Le baite, armonicamente inserite
nell’ambiente, sono un vero trionfo del legno che
sapientemente
trattato e lavorato, resiste nei secoli a
testimoniare l’origine Walser. Il colore scuro delle
costruzioni è in forte contrasto con il candore della
neve che abbondante ricopre tutto il comprensorio. Una
catena montuosa, ai cui piedi sono disseminate le
innumerevoli frazioni che nel loro insieme costituiscono
la splendida area di Otro. Riportiamo presso la
bellissima chiesetta di Follu, edificata nel
1659 e dedicata alla Madonna della Neve, sullo sfondo si
delinea l’inconfondibile profilo del Corno Bianco.
Completamente avvolti da un magnifico paesaggio
ammantato di neve, proseguiamo il cammino, sino a
raggiungere il Dorf, che conserva ancora
l’antica fontana e
Scarpia m 1726 (h.0,20-1,30)
con il forno del pane datato 1718. La giornata è
semplicemente superba, la neve sui tetti e il silenzio
dominante, accentua il fascino delle scure case che
spiccano contro un cielo cristallino. Per goderci
appieno di questo spettacolo della natura, decidiamo di
non procedere sino a Pianmisura e con tutta calma e
tranquillità,
visitiamo la frazione di Scarpia sul cui sfondo
troneggia la parete nord del Monte Tagliaferro. Ci
accomodiamo su una panchina davanti ad una baita per
consumare il pranzo e, scattata la
foto ricordo, a malinquore ci rimettiamo in cammino.
Ritorniamo a Follu dove, approfittando della giornata
super, scattiamo innumerevoli altre foto per poi dare un
ultimo sguardo al sempre bellissimo panorama prima
di rituffarci nel bosco e percorrendo a ritroso il
percorso fatto all’andata, ci ritroviamo nuovamente al
punto da cui eravamo partiti. Anche oggi termina una
bellissima giornata trascorsa in ottima compagnia e in
un ambiente magnifico.
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