Val Sesia

 Vallone di Otro ( Im Olter Tol )

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:20-Dicembre-2011                                                      

 Partenza da: Alagna m. 1191
 Dislivello totale: m. 535
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 3,30

Come arrivarci: Percorrere la A 26, da cui si esce al casello di Romagnano Sesia /Ghemme. Da qui si prosegue lungo la Statale 229 della Valsesia seguendo per Varallo e  Alagna Valsesia.                      
 

Dopo un lungo anomalo autunno, ecco che finalmente ha fatto la sua comparsa la neve e quindi è ora di calzare le ciaspole per fare la prima uscita e calpestare la bianca coltre. In previsione delle festività natalizie, ci dovevamo recare in Valsesia per fare provviste di prodotti tipici locali e vista la recente nevicata, cerchiamo di prendere “  due piccioni con una fava ” in modo da unire l’utile al dilettevole, e approfittiamo del viaggio per fare un salto fino ad Otro e visitare per l’ennesima volta, questo antico insediamento Walser che, in un suggestivo scenario montano (a nostro parere uno dei più belli di tutta la Valsesia), è caratterizzato dal suo impianto architettonico e urbanistico. Giunti ad Alagna, la bassa temperatura (-5°) ci fa accelerare i preparativi che ultimiamo in brevissimo tempo e subito ci incamminiamo in direzione del teatro Unione Alagnese, a sinistra dell’ingresso, saliamo la scalinata che immette sul sentiero in pietra che porta alla frazione di Riale. Dalla frazione inizia l’itinerario ( segnavie N° 3 ) che sviluppandosi lungo la salita d’Otro, raggiunge la località “ allo specchio ” (h0,20), da cui si gode di una suggestiva visione di Alagna innevata. Proseguendo entriamo nel bosco di conifere e, come si poteva immaginare, qui si manifesta il dispettoso folletto che altro non aspettava che questa prima occasione; arrivati alla cappelletta (h0,30;0,50) Gian Mario mette in atto misure difensive tendenti a “ raffreddare ” lo spirito, e non solo del folletto che imperterrito filma l’azione. Terminata la disfida proseguiamo lungo Il sentiero che compie numerosi zig-zag al termine dei quali, un chiarore tra gli alberi attrae lo sguardo facendoci intuire di essere oramai prossimi alla meta. Tranne Carlo, che sale ad Otro per la prima volta,  sappiamo già cosa apparirà ai nostri occhi per cui, per far scoprire all’amico l’impagabile spettacolo che offre la vista dello splendido altipiano, lo bendiamo e lo accompagniamo per gli ultimi metri del percorso. Nel frattempo si è intensificata la nevicata che, fine fine, ci ha accompagnati fin dalla partenza e quando togliamo le bende, Carlo rimane letteralmente estasiato dalla vista dello scenario costituito dalla stupenda area di Otro, la neve che continua a cadere, rende ancora più suggestivo lo splendido scenario. Per prima incontriamo la frazione di Follu m. 1664 (h0,20;1,10) con la sua bellissima chiesetta,  edificata nel 1659 e dedicata alla Madonna della Neve, a cui fa da contorno un paesaggio fiabesco mentre, sullo sfondo si intuisce il profilo del Corno Bianco. Seguendo le tracce di una cultura antica proseguiamo il cammino, per raggiungere il villaggio di Dorf, che ci accoglie con la sua bella fontana innevata, e con il suo gruppo di case armonicamente inserite nell’ambiente, tutte posizionate con il fronte principale rivolto a Sud per catturare il sole, quando c’è, e sfruttare al massimo i suoi raggi. Il colore scuro delle costruzioni crea un forte contrasto con il candore della neve che abbondante ricopre tutto il comprensorio, e ne restiamo affascinati. Proseguiamo nella splendida valle di Otro e raggiungiamo  Scarpia m 1726 (h0,20;1,30), con il forno da pane datato 1718, qui ci ripariamo sul loggiato di una delle meravigliose baite che costituiscono la frazione e sostiamo per consumare il nostro spuntino. Ben al riparo, ci gustiamo la favolosa Veneziana che Carlo ha messo di nuovo a disposizione e che, in mancanza di Franco, ci sacrifichiamo a consumare in doppia razione mentre immortaliamo le scure costruzioni che la nevicata rende ancora più belle. Terminate le operazioni di rifornimento, ci incamminiamo sulla via di discesa e ci portiamo sul retro delle baite per fotografare i curiosi spartivalanghe posti a protezione delle case dopodiché continuiamo in direzione di Follu dove ci fermiamo per scattare la consueta foto di gruppo per poi rituffarci nel bosco e ripercorrere il tratto di sentiero che ci riporta ad Alagna. Lungo il percorso, Flavio ( www.cappef.com ) cosciente di essere stato un folletto birichino si autopunisce e, approfittando di uno scosceso pendio, si lascia rotolare nella  soffice coltre da cui riemerge imbiancato. Mentre continua a nevicare, raggiungiamo di nuovo la macchina e, indossati abiti asciutti, ci dirigiamo verso casa che raggiungiamo dopo la sosta a Campertogno dove, in previsione delle imminenti festività, abbiamo fatto rifornimento di squisite prelibatezze.