Valle Devero

Punta d'Orogna m. 2426

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:2-Febbraio-2011                                                      

 Partenza da: Devero. m 1631
 Dislivello totale: m. 795
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,20

Come arrivarci: L’Alpe Devero si raggiunge seguendo l’autostrada A26 sino a Gravellona Toce. Quindi si procede seguendo la statale del Sempione, passando Domodossola, sino all’uscita per Crodo. Usciti dalla statale seguire le indicazioni per Baceno/Val Formazza , raggiunto Baceno  si prende a sinistra la strada comunale raggiungendo il parcheggio di Devero.

                                                                                                                    Visto che: il sciür Binaghi da meteosvizzera, ha annunciato giornate soleggiate e con temperature in rialzo, decidiamo di effettuare questa uscita ritornando a calzare le ciaspole. Purtroppo in questo particolare inverno, avaro di neve, scegliere un luogo dove andare non è cosa facile, a tale proposito ci rivolgiamo a Flavio ( www.cappef.com ), nostro personale Tour Operator di fiducia, che dopo aver attentamente analizzato la situazione nelle varie località, e avvalendosi della collaborazione di Avio, decide che la cosa migliore per andare sul sicuro è di andare al Devero. Raggiunto il parcheggio, dove già ci aspettano Massimo, Franco e Clelia, ci rendiamo subito conto delle ottime condizioni di innevamento e, visto il tempo, riteniamo che possa uscirne una giornata di quelle da incorniciare. Subito lo scenario che ci si presenta ci rende euforici e ci mette allegria, ci incamminiamo verso la località Ai Ponti da cui ci dirigiamo verso l’estremità occidentale della piana arrivando in breve alla simpatica frazione di Piedimonte; superiamo il ponte sul Rio Buscagna e ci alziamo gradatamente nel bosco seguendo le belle e ben marcate tracce definite da precedenti passaggi. Continuiamo sul sentiero, che praticamente costituisce un binario, costeggiamo un torrentello che superiamo transitando su di un piccolo ponte e dopo una ulteriore breve salita, i numerosi larici si diradano e siamo in vista dell’Alpe Misanco m. 1907 (h0,45). Qui, mentre effettuiamo una breve sosta per riunire il gruppo, conosciamo Paolo e Giordano diretti al Cazzola. Arriva anche Massimo seguito a breve distanza da Franco e Clelia e subito ci rimettiamo in moto risalendo, sulla destra il pendio che ci porta a superare il ripido canalino (h0,15;1,00) che ci immette nella lunga e pianeggiante valletta che, percorsa in tutta la sua lunghezza, ci porta a raggiungere Curt du Vel m. 2061 (h0,20;1,20). Continuiamo a risalire nel silenzio della natura i pendii imbiancati e, lasciando la conca riparata, usciamo allo scoperto dove iniziano a soffiare gelide folate di vento che salendo di quota si trasformano in un forte vento burrascoso. Resistiamo alle forti raffiche e raggiungiamo la meta (h1,10;2,30) che ci eravamo prefissati, senza neanche scattare una foto, scendiamo veloci e salutiamo gli amici che si dirigono verso il Cazzola per scendere lungo la pista da sci. Tormentati dal vento, scendiamo a grandi passi per raggiungere di nuovo le fiabesche baite di Curt du Vel (h0,45;3,15) dove il vento pone fine ai suoi gelidi effetti. Al calore di un tiepido sole sostiamo per la pausa pranzo, al cui termine, Claudio festeggia l’ingresso nei suoi “ mitici anni sessanta ” offrendo torta e spumante, scattata la foto di rito e brindato alla salute del festeggiato, ci rimettiamo in cammino in direzione dei Piani di Buscagna. Entriamo a sinistra nel bosco ed effettuiamo una brevissima deviazione per raggiungere il bacino del Lago Nero m. 1974 (h0,10;3,25) di cui intuiamo la presenza sotto una spessa coltre di ghiaccio. Lasciamo il lago e dirigendoci di nuovo verso sinistra, scendiamo per raggiungere la stupenda piana di Buscagna che percorriamo in un paesaggio da grande nord, la vasta pianura completamente avvolta dalla neve ci offre mille spunti per ammirare, contemplare, riflettere e stupirsi. Scattate una quantità industriale di fotografie, superiamo una passerella e ci incamminiamo raggiungendo lAlpe Buscagna m. 1941 (h0,20;3,45); da questo punto, volgendo lo sguardo a ritroso, la sensazione dell’immenso è reale. L’alpe, immerso in un paesaggio tipicamente invernale, rammenta quello delle fiabe nordiche e le cime che in lontananza gli fanno da corona, sembrano irraggiungibili. All’alpe incontriamo e facciamo conoscenza con Suzanne, Marta e Maurizio del CAI di Intra che: invogliati dal sole splendente, da una gradevole temperatura e dal cielo terso, sono  saliti fin quassù per godersi in tutta tranquillità questa favolosa giornata. Scambiate quattro piacevoli chiacchiere, salutiamo gli amici e ci apprestiamo a compiere l’ultimo tratto del percorso che ci riporterà a Devero scendendo lungo il sentiero estivo che ben battuto dai numerosi passaggi, discende velocemente  transitando in mezzo ad una folta macchia di nocciolo selvatico che, nella sua parte terminale,  viene sostituito dal lariceto in prossimità dell’abitato di Piedimonte. Raggiunta nuovamente la piana del Devero, non ci resta che ritornare alla macchina dove si conclude questa nostra sssstupenda ( stupenda con la esse lunga ) escursione (h0,35;4,20).

Un particolare ringraziamento al capogita di giornata ( Flavio ed al coadiutore Avio ) per la scelta dell’itinerario e la magistrale conduzione dell’escursione.