Valle Ossola

Lago di Marzone m. 900

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:25-Gennaio-2011                                                      

 Partenza da: Cuzzego. m 245
 Dislivello totale: m. 695
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 3,20

Come arrivarci: Percorrere la A 26 fino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Villadossola. Usciti dalla statale seguire le indicazioni e raggiungere Cuzzego dove si può  parcheggiare l’auto nei pressi dell’acquedotto comunale o direttamente sulla statale.

Oggi abbiamo deciso di non pestar neve o peggio ancora ghiaccio, e salire a Marzone seguendo un itinerario raramente frequentato che ci porta a percorrere sentieri poco noti ma di straordinaria bellezza, lungo i quali sono ancora evidenti i segni della storia. All'uscita del raccordo per Villadossola, un cartello segnaletico indica il percorso che nel primo tratto fiancheggia il torrente fino a raggiungere un caseggiato. Da questo punto, come ricorda una targa, ha inizio il primo tratto della "Via Romana". La via si sviluppava a mezza costa lungo le pendici dei monti della Piana del Toce ed era la strada che da Mergozzo, raggiungeva Domodossola per poi proseguire verso nord e raggiungere il paese di Binn in Svizzera, dopo aver superato il Passo dell'Arbola (m. 2409), dove peraltro esiste ancora un lungo tratto di mulattiera, per poi dirigersi verso il nord Europa. Seguendo le pieghe della montagna, raggiungiamo e superiamo i ruderi di alcune baite e continuiamo sul percorso della vecchia via che da questo punto si fa più evidente, superiamo la vecchia cava e continuando sulla mulattiera, incontriamo grossi massi sui quali sono raffigurate le immagini di  San Antonio, Patrono di Cardezza e di  San Giorgio patrono di Beura. Procediamo quasi in piano sino ad incrociare la strada asfaltata (h0,40) che sale a Cardezza, seguiamo le segnalazioni che ci permettono di percorrere la vecchia mulattiera, sino a che sbuchiamo sul sagrato della chiesa dedicata a San Antonio (h0,15;1,00). Spostandoci sulla destra, percorriamo la bellissima via delle cappelle per raggiungere l’Oratorio di Sant’Antonio (h 0,05;1,05). Procediamo diritti in direzione di un evidente traliccio, superiamo alcuni vecchi pergolati a vite e raggiungiamo il pilone da cui svoltiamo a sinistra pervenendo in breve alla località Cà Gubit da dove prende avvio il vecchio sentiero segnalato che, inoltrandosi nel bosco, sale all’Alpe Marzone. Seguendo i sempre evidenti segnavie bianco/rossi, incontriamo alpeggi oramai abbandonati ed altri ancora frequentati e in buono stato e perveniamo all’Alpe Marzone (h0,45;1,50). In prossimità di una graziosa fontana, un cartello ci indica la direzione da seguire per raggiungere il lago, pieghiamo a sinistra e superate alcune baite, arriviamo al lago. Carlo per riuscire a vederlo in tutta la sua estensione ?!? sale su  una roccia e poi, resosi conto che tutto il bacino lacustre sia quanto si è presentato alla nostra vista, si accomoda per consumare un veloce spuntino. Scattate le foto che documentano il raggiungimento di questa nuova meta, riprendiamo il cammino e, per lo stesso tracciato di salita, ritorniamo a Cardezza. Raggiunta di nuovo Cà Gubit, transitiamo per l’agriturismo “ Cà dal cios ” ritornando sulla strada asfaltata e, raggiunte le prime case di Cardezza, svoltiamo a sinistra e iniziamo la discesa che ci porta a transitare per Cà Böcc (0,45;2,35) prima di raggiungere il punto in cui si incontra la mulattiera che perviene da Cardezza e dove sorge la “ Capela at la mort ”. Curiosi di vedere anche questo tratto di percorso, pieghiamo a destra e, percorrendo il bellissimo tratto di mulattiera selciata, ci dirigiamo verso Cardezza sino a sbucare sul tornante in prossimità del parco giochi e della Cappella dul preu (h0,10;2,45). Dopo una breve sosta, ritorniamo sui nostri passi per percorrere a ritroso il breve tratto di mulattiera che raggiunge prima la cappella  “ At Sant Isepp ai Scupei ” (h0,05;2,50) e successivamente la “ capela at Giusepina ” da dove si gode di una panoramica su tutta la Piana Ossolana e, visto la presenza di comode panche, ci concediamo una breve sosta mentre scattiamo la foto ricordo. La mulattiera prosegue e raggiunta di nuovo la  “ Capela at la mort ”, in località “ Cà Pinauda ” iniziamo a scendere  lungo una mulattiera che ancora si presenta come una vera opera di alta ingegneria alpina che, superate e tralasciate, alcune deviazioni raggiunge la “ capela di scarp ”, così chiamata in quanto si narra che in questo luogo esercitasse la professione un calzolaio. Dalla cappella si discende ancora per un breve tratto e, attraversato il ponte sul Rio di Cuzzego, ci ritroviamo in località al Motto da cui raggiungiamo la vicina strada statale; ancora una svolta a destra e siamo di nuovo al punto da cui ha preso avvio questa bellissima escursione ( h0,30;3,20).         

Lungo il percorso si incontrano parecchi aspetti ricchi di significato: la strada Romana, le mulattiere, le abitazioni, la bella conca di Cardezza, numerose cappelle che testimoniano la profonda spiritualità che segnava il ritmo della vita quotidiana delle genti che hanno abitato questi luoghi, gli alpeggi ed il lago di Marzone.