Valle Anzasca

Belvedere m. 1914
Deposizione dei lumini sul ghiacciaio

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:1-Novembre-2011                                                      

 Partenza da: Pecetto m. 1326
 Dislivello totale: m. 588
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 2,45

Come arrivarci: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la Statale del Sempione, sino all’uscita di Piedimulera, da dove si imbocca la SS549 della Val Anzasca che si percorre in tutta la sua lunghezza, raggiungendo prima Macugnaga ed in seguito la frazione Pecetto.
 

Il 1° Novembre di ogni anno, in occasione della ricorrenza di Ognissanti, il CAI di Macugnaga, a ricordo dei caduti scomparsi sul Monte Rosa, invita tutti gli interessati a partecipare alla deposizione di lumini sul ghiacciaio del Belvedere. A questa manifestazione partecipano gli appassionati di montagna che vogliono rendere omaggio a tutti gli alpinisti che sono morti sul massiccio e che ora riposano, all’ombra della grande parete est del Monte Rosa, nel piccolo e ordinato cimitero di Chiesa Vecchia. Anche noi vogliamo ricordare tutti coloro che richiamati dalla stessa nostra passione, sono stati più sfortunati e sulla montagna hanno perso la vita;  con piacere raccogliamo l’invito e ci rechiamo nel luogo convenuto per il ritrovo dei partecipanti alla commemorazione. Come da programma, ci troviamo alle ore 9,30 presso la partenza della seggiovia di Pecetto dove troviamo ad accoglierci Teresio Valsesia ed altri amici incontrati nel corso di nostre precedenti escursioni. Arriva anche Liborio www.liboriorinaldi.com di cui da tempo seguiamo le gesta e, finalmente abbiamo il piacere di fare la sua conoscenza. A ricordo dell’incontro scattiamo una foto in cui entra di diritto anche la mitica Brigida Combi, sorella di Luigi; tragicamente scomparso, unitamente al compagno Lanza Piero, nel lontano 1970 durante l’ascensione alla Punta Dufour. All’ora stabilita prende avvio la camminata commemorativa, in una ventina ci incamminiamo lungo la strada sterrata che sale al Belvedere, lo scenario è l’immenso anfiteatro della parete Est del Monte Rosa in cui spiccano il ghiacciaio ed i fitti boschi di conifere nella loro abbagliante veste autunnale. Raggiungiamo la stazione terminale del primo tratto della seggiovia; proseguiamo seguendo la strada che sale sulla destra, la salita si fa più ripida e la neve ricopre per buona parte il percorso rendendo faticosa la progressione, ma oramai siamo in vista del Rifugio CAI Saronno da dove in breve raggiungiamo il Belvedere m. 1914 (h1,30). Seguendo le indicazioni per il Rifugio Zamboni, ci portiamo ai margini inferiori del ghiacciaio e a ridosso di una roccia, parzialmente libera dalla neve, sostiamo per depositare i lumini e raccoglierci in un momento di preghiera e di riflessione. Teresio, quale presidente della locale sezione del CAI, dà corso alla piccola cerimonia per ricordare la dozzina di alpinisti scomparsi ed ancora imprigionati nei ghiacci e tutti gli altri che sul Rosa hanno perso la vita. Al termine della breve ma toccante celebrazione, ci descrive lo stato e le caratteristiche della enorme massa  glaciale che ci sovrasta. Scattata la consueta foto ricordo, lasciamo il ghiacciaio e ritorniamo sui nostri passi per raggiungere nuovamente Pecetto, da qui ci rechiamo a visitare il Dorf, il nucleo più antico di Macugnaga, dove ancora sopravvive il Vecchio Tiglio che rappresenta, pur con qualche acciacco, il simbolo della comunità e nelle cui vicinanze sorge l’antica chiesa di Santa Maria, conosciuta come Chiesa Vecchia. Qui troviamo anche il piccolo cimitero, dove ci rechiamo per un momento di raccoglimento, ( ancora oggi a Macugnaga, riferendosi alla morte, è uso comune dire che è giunto il momento di “ andare sotto al Tiglio " ). Visitiamo il monumento ai caduti sul Rosa e ci soffermiamo a leggere i nomi incisi sulle numerose targhe che ricordano gli scomparsi e il luogo in cui è avvenuta la disgrazia. La prossima notte il cimitero, con le sue tombe ornate da un gran numero di fiori multicolori, sarà rischiarato dalla tenue luce dei lumini accesi che terrà compagnia alle anime dei defunti.

Termina così il nostro “ pellegrinaggio " nel ricordo di chi la montagna ha voluto trattenere a sé e con un leggero velo di mestizia torniamo verso casa.