Come arrivarci:
Percorrere la A26
sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la Statale
del Sempione, sino all’uscita di Piedimulera, da dove si
imbocca la SS549 della Val Anzasca che si percorre in
tutta la sua lunghezza, raggiungendo prima Macugnaga ed
in seguito la frazione Pecetto.
Il
1° Novembre di ogni anno, in occasione della ricorrenza
di Ognissanti, il CAI di Macugnaga, a ricordo dei caduti
scomparsi sul Monte Rosa, invita tutti gli interessati a
partecipare alla deposizione di lumini sul ghiacciaio
del Belvedere. A questa
manifestazione partecipano gli appassionati di montagna
che vogliono rendere omaggio a tutti gli alpinisti che
sono morti sul massiccio e che ora riposano, all’ombra
della grande parete est del Monte Rosa, nel piccolo e
ordinato cimitero di Chiesa Vecchia. Anche noi vogliamo
ricordare tutti coloro che richiamati dalla stessa
nostra passione, sono stati più sfortunati e sulla
montagna hanno perso la vita; con piacere
raccogliamo l’invito e ci rechiamo nel luogo convenuto
per il ritrovo dei partecipanti alla commemorazione.
Come da programma, ci troviamo alle ore 9,30 presso la
partenza della seggiovia di Pecetto dove troviamo ad
accoglierci
Teresio Valsesia ed altri amici incontrati
nel corso di nostre precedenti escursioni. Arriva anche
Liborio
www.liboriorinaldi.com di cui da tempo seguiamo le
gesta e, finalmente abbiamo il piacere di fare la sua
conoscenza. A ricordo dell’incontro scattiamo una foto
in cui entra di diritto anche la mitica
Brigida Combi, sorella di Luigi; tragicamente
scomparso, unitamente al compagno Lanza Piero, nel
lontano 1970 durante l’ascensione alla Punta Dufour.
All’ora stabilita prende avvio la camminata
commemorativa, in una ventina
ci incamminiamo lungo la
strada sterrata che sale al Belvedere, lo
scenario è l’immenso anfiteatro della parete Est del
Monte Rosa in cui spiccano il ghiacciaio ed
i fitti boschi di conifere nella
loro abbagliante veste autunnale.
Raggiungiamo la
stazione terminale del primo tratto della seggiovia;
proseguiamo seguendo la strada che sale sulla destra, la
salita si fa più ripida e la neve ricopre per buona
parte il percorso rendendo faticosa la progressione, ma
oramai siamo in vista del
Rifugio CAI Saronno da dove in breve
raggiungiamo il
Belvedere m. 1914 (h1,30). Seguendo le
indicazioni per il Rifugio Zamboni, ci portiamo ai
margini inferiori del ghiacciaio e a
ridosso di una roccia, parzialmente libera
dalla neve, sostiamo per depositare i
lumini e raccoglierci in un
momento di preghiera e di riflessione.
Teresio, quale presidente della locale sezione del CAI,
dà corso alla piccola cerimonia per ricordare la dozzina
di alpinisti scomparsi ed ancora imprigionati nei
ghiacci e tutti gli altri che sul Rosa hanno perso la
vita. Al termine della breve ma toccante celebrazione,
ci
descrive lo stato e le caratteristiche della enorme
massa glaciale che ci sovrasta.
Scattata la consueta
foto ricordo, lasciamo il ghiacciaio e
ritorniamo sui nostri passi per raggiungere nuovamente
Pecetto, da qui ci rechiamo a visitare il Dorf, il
nucleo più antico di Macugnaga, dove ancora sopravvive
il
Vecchio Tiglio che rappresenta, pur con
qualche acciacco, il simbolo della comunità e nelle cui
vicinanze sorge l’antica chiesa di Santa Maria,
conosciuta come
Chiesa Vecchia. Qui troviamo anche il piccolo
cimitero, dove ci rechiamo per un momento di
raccoglimento, ( ancora oggi a Macugnaga, riferendosi
alla morte, è uso comune dire che è giunto il momento di
“ andare sotto al Tiglio
"
). Visitiamo
il monumento ai caduti sul Rosa e ci
soffermiamo a leggere i nomi incisi sulle
numerose targhe che ricordano gli scomparsi e
il luogo in cui è avvenuta la disgrazia. La prossima
notte il cimitero, con le sue
tombe ornate da un gran numero di fiori
multicolori, sarà rischiarato dalla tenue luce dei
lumini accesi che terrà compagnia alle anime dei
defunti.
Termina così il nostro “
pellegrinaggio " nel ricordo di chi la montagna ha
voluto trattenere a sé e con un leggero velo di mestizia
torniamo verso casa.
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