Come arrivarci:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire
sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Crodo, si
prosegue sulla SS 659 delle valli Antigorio e Formazza,
dirigendo verso Baceno. Giunti a Baceno, al bivio in
centro paese, si tralascia la deviazione a sinistra che
porta al Devero e si prosegue a destra verso Premia e la
Val Formazza sino a raggiungere la frazione di
Fondovalle, situata subito dopo l’uscita della nuova
galleria.
Raggiunto il parcheggio nei pressi del Campeggio Pineta,
un veloce
sguardo ai prati
circostanti, subito ci fà capire che la mattinata
si presenta sul freddino, pertanto acceleriamo i
preparativi e subito ci dirigiamo verso il centro
dell’abitato di Fondovalle seguendo le
indicazioni per Bosco Gurin,
la nostra meta non è menzionata. Usciti dalle case,
attraversiamo i prati e prendiamo la mulattiera che
supera una presa dell’acquedotto e comincia a salire
inerpicandosi in un bel bosco di conifere. Il sentiero
si sviluppa sul versante orientale della valle ed in
questa stagione, purtroppo, il sole non riesce a
superare le imponenti bastionate che ci sovrastano e
pertanto la nostra salita avviene completamente in
ombra. Percorso un buon tratto di sentiero, raggiungiamo
quel che resta dell’Alpe Stavello
m. 1594 (h0,45), e continuiamo sempre in ripida
salita; agli abeti si sostituiscono i larici e la
visuale si allarga sulle
montagne
circostanti che, illuminate dal sole, assistono
beffarde alla nostra progressione. Nonostante la scarsa
luce, il paesaggio che ci circonda è comunque di tutto
rispetto ed i larici, in un caleidoscopio di colori,
stanno completando la loro metamorfosi. Risalito
completamente il bosco, sbuchiamo sul pianoro m. 1986 (h0,55;1,40)
da cui, sulla destra, si stacca
il sentiero che attraversa il Rio Ribo per dirigersi
verso Bosco Gurin attraverso la Guriner Furka o
Passo di Bosco e l’Alpe Foglia. Tralasciamo la
deviazione e continuiamo a salire in direzione dell’evidente
canalone che si para davanti a noi e alla cui
sommità si trova il lago da cui scende
la cascata visibile sulla
nostra destra. Oltrepassati i magri pascoli, ci
ritroviamo
alla base del
ripidissimo canale (h0,20;2,00) composto
da numerosi ed infidi sfasciumi che richiedono molta
attenzione nel posare il piede. Giunti quasi al vertice
del canalone il sentiero piega decisamente a destra e,
sfiorando le rocce in un tratto leggermente esposto,
risaliamo l’ultimo breve tratto che ci porta a
raggiungere la conca in cui è adagiato il
Lago Superiore (h0,30;2,30).
Nonostante il sole non sia ancora arrivato ad illuminare
il bacino, il lago ci appare in tutta la sua
straordinaria bellezza, circondato da una corona di
monti in cui spiccano per il loro aspetto imponente il
Pizzo Biela,
il Monte Giove, l’Arbola
e via via fino al
Leone. Ci
portiamo in posizione rialzata, andando ad incontrare il
sole e, nell’attesa che arrivi ad illuminare le acque
dello
splendido specchio d'acqua,
ci accomodiamo per gustarci lo spettacolo ed anche
qualche panino. Verso mezzogiorno, il sole inizia ad
illuminare la zona e, molto lentamente, come se si
aprisse un sipario, ci mostra la meraviglia fino ad ora
tenuta gelosamente nascosta. La soddisfazione è grande e
le nostre fotocamere si surriscaldano per poter
immortalare un così magico momento;
Claudio e Flavio (www.cappef.com
) fanno man bassa di immagini mentre
Carlo ed Avio si rilassano
al sole. Giriamo intorno al lago per riprenderlo da ogni
angolazione e
per cogliere ogni
sua sfumatura, poi scattiamo la
foto di gruppo a ricordo di
questa super giornata e ci avviamo in discesa a
ripercorrere il cammino fatto all’andata. La discesa nel
canalino, si presenta molto più difficoltosa della
salita e il traverso va percorso con particolare cautela
facendo attenzione al terreno molto ripido e gelato,
superato il punto più difficoltoso, discendiamo gli
ultimi sfasciumi e siamo di nuovo sul pianoro che nel
frattempo si è illuminato. Il bosco, che in salita
ci era apparso in penombra, è ora
luminoso ed il sole ha acceso i
numerosi larici presenti che hanno assunto una
straordinaria
colorazione ambrata,
lo spettacolo offertoci dalla natura è a dir poco
entusiasmante e non finiamo di manifestare la nostra
ammirazione. Foto dopo foto, scendiamo allegramente e,
quasi senza accorgercene, siamo oramai di nuovo in vista
del
paese di Fondovalle (h1,30;4,00)
dove, recuperata l’auto, iniziamo il ritorno verso casa
al termine di una giornata splendida che ci ha portato a
visitare uno dei più bei laghi naturali della Val
Formazza. Sulla via del rientro, con ancora negli occhi
la favolosa visione del Lago Superiore, già si fanno i
programmi per la prossima uscita che, se verranno
confermate le negative previsioni meteo, potrebbe anche
essere mangereccia.
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