Valsesia

Laghi Cortese, Tillio e Bosa

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:21-Settembre-2011                                                      

 Partenza da: S.Antonio m. 1381
 Dislivello totale: m. 1160
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 6,30

Come arrivarci:  Percorrere la A 26, da cui si esce al casello di Romagnano Sesia-Ghemme. Proseguire sulla SS 299 della Valsesia oltrepassando Varallo, Scopello e, poco prima di Alagna, si giunge a Riva Valdobbia. Da Riva Valdobbia si raggiunge la frazione Ca’ di Janzo, e superando i piccoli villaggi di Ca’ Piacentino, Ca’ Morca e Ca’ Verno si giunge in località S.Antonio.

La Val Vogna è una valle stretta e selvaggia che si incunea fra le montagne ed è attraversata  dall’antica strada che per secoli ha collegato Riva Valdobbia con Gressoney attraverso il valico del Colle Valdobbia. La valle è disseminata di splendidi borghi dalla caratteristica architettura Walser e da numerosi piccoli oratori che ricordano quanto fosse presente il pensiero religioso nella realtà passata di queste terre. Lasciata l’auto ci incamminiamo lungo il percorso che si snoda quasi pianeggiante fino alla frazione Peccia m. 1529 (h0,45), il primo nucleo colonizzato dai Walser provenienti da Verdobi,  contraddistinto dalla chiesetta di San Grato che, voltando le spalle alla valle, ha la facciata rivolta verso il Colle Valdobbia per accogliere i viandanti che in passato giungevano da lì. Oltrepassato l’oratorio valichiamo il torrente Solivo, passando sul ponte costruito dai soldati di Napoleone di passaggio nella valle nel 1800. Proseguiamo seguendo il segnavia N° 5 che porta al Passo del Maccagno e, attraversato il torrente omonimo su di un ponte in legno, continuiamo in un rado lariceto sino ad incontrare il rio Tillio nei cui pressi è indicato con il N° 6  il sentiero che sale all’Alpe Tillio. Continuiamo nel nostro cammino e lasciamo sulla destra l’Alpe Buzzo Inferiore m. 1698 per raggiungere la casera dell’Alpe Buzzo Superiore m. 1718  e successivamente gli alpeggi di Pioda di Sotto m. 1830 e di Sopra m. 1877 (h1,15;2,00),  dove troviamo il bivio per la Bocchetta del Cortese, segnavia N° 5a. Abbandoniamo il sentiero fin qui percorso, e che continua nel fondovalle, per risalire il ripido sentiero che, compiendo numerose giravolte fra una vegetazione invadente, ci porta a raggiungere  l’Alpe Cortese m. 2060 (h0,30;2,30) e, proseguendo, l’omonimo laghetto m. 2185 (h0,15;2,45) che ci appare in tutta la sua bellezza con le sue acque nobilitate da una copiosa fioritura di ranuncoli acquatici i cui bianchi fiori, sostenuti dai fusti che emergono dal fondo, galleggiano sulla superficie. Prima di raggiungere il lago il sentiero si divide: a destra prosegue in direzione della Bocchetta del Cortese m. 2562, mentre a sinistra costeggia il lago per poi risalire il ripido pendio erboso ed indirizzarsi verso la depressione della cresta che scende dalla Punta del Cortese che chiude il vallone, segnavie N°6. Salendo, il nostro sguardo è continuamente attratto dal meraviglioso specchio d’acqua che con il cambiare della prospettiva si colora sempre più di un intenso blu cobalto. In faticosa salita raggiungiamo l’intaglio a quota m. 2420 (h0,45;3,30) dove sostiamo per gustarci la meravigliosa visione: del Monte Rosa che ci appare sullo sfondo, mentre sulla nostra sinistra vediamo lo specchio d’acqua del lago Cortese e a destra il Lago del Tillio a cui fa da sentinella l’omonima alpe, in lontananza riusciamo a scorgere l’imponente struttura del Rifugio Ospizio Sottile e di fronte a noi si fa vedere anche il Rifugio Carestia per non trascurare l’innumerevole catena di monti che racchiudono la lunghissima valle; al cospetto di cotanta meraviglia scattiamo la foto ricordo e ci concediamo un veloce spuntino. Esauriti gli aggettivi per definire questo spettacolo, di cui abbiamo la fortuna di essere gli unici spettatori, passiamo ora nel vallone del Tillio e raggiungiamo il suo laghetto che occhieggia poco più in basso e che raggiungiamo m. 2192 (h0,30;4,00). Dall’alpe Tillio seguiamo le indicazioni del segnavie N° 6a e pieghiamo a sinistra per risalire il pendio e raggiungere la dorsale a quota 2357 da cui scendiamo nel vallone del Fornale per raggiungere l’Alpe Bosa m. 2024 ed il suo grazioso laghetto (h0,45;4,45) e da qui ci immettiamo nell’itinerario N°7 che passando attraverso le Alpi Fornale di Mezzo e di Sotto (h0,45;5,30) , percorre il faticoso e malagevole sentiero che si snoda fra i due ruscelli  che solcano il vallone per pervenire, in località Peccia,  al ponticello che valica il torrente Vogna e ci riporta sul percorso del mattino da cui non ci resta che far ritorno a Sant’Antonio (h1,00;6,30) al termine di una bellissima escursione che ci ha portato a visitare alcuni degli stupendi laghetti adagiati nelle conche di ex bacini o circhi glaciali. Accaldati, stanchi ma molto soddisfatti ci avviamo verso casa con ancora negli occhi le visioni di tre magnifici laghetti che con le loro limpide acque, ingentiliscono le pietraie in cui sono incastonati.