Come arrivarci:
Percorrere
la A 26, da cui si esce al casello di Romagnano
Sesia-Ghemme. Proseguire sulla SS 299 della Valsesia
oltrepassando Varallo, Scopello e, poco prima di Alagna,
si giunge a Riva Valdobbia.
Da
Riva Valdobbia si raggiunge la frazione Ca’ di Janzo, e
superando i piccoli villaggi di Ca’ Piacentino, Ca’
Morca e Ca’ Verno si giunge in località S.Antonio.
La Val Vogna
è una valle stretta e selvaggia che si incunea fra le
montagne ed è attraversata dall’antica strada che
per secoli ha collegato Riva Valdobbia con Gressoney
attraverso il valico del Colle Valdobbia. La valle è
disseminata di splendidi borghi dalla caratteristica
architettura Walser e da numerosi piccoli oratori
che ricordano quanto fosse presente il pensiero
religioso nella realtà passata di queste terre. Lasciata
l’auto ci incamminiamo lungo il percorso che si snoda
quasi pianeggiante fino alla
frazione Peccia m. 1529 (h0,45), il primo
nucleo colonizzato dai Walser provenienti da Verdobi,
contraddistinto dalla
chiesetta di
San Grato che,
voltando le spalle alla valle, ha
la facciata rivolta verso il Colle Valdobbia per
accogliere i viandanti che in passato giungevano da lì.
Oltrepassato l’oratorio valichiamo il torrente Solivo,
passando sul
ponte costruito dai
soldati di Napoleone di passaggio nella valle nel
1800. Proseguiamo seguendo il
segnavia N° 5 che porta al Passo del Maccagno e,
attraversato il torrente omonimo su di un ponte in
legno, continuiamo in un rado lariceto sino ad
incontrare il rio Tillio nei cui pressi è indicato con
il N° 6 il sentiero che sale all’Alpe Tillio.
Continuiamo nel nostro cammino e lasciamo sulla destra
l’Alpe Buzzo Inferiore m.
1698 per raggiungere la casera dell’Alpe Buzzo Superiore
m. 1718 e successivamente gli alpeggi di Pioda di
Sotto m. 1830 e
di Sopra m.
1877 (h1,15;2,00), dove troviamo
il bivio per la Bocchetta del
Cortese, segnavia N° 5a. Abbandoniamo il sentiero
fin qui percorso, e che continua nel fondovalle, per
risalire il ripido sentiero che, compiendo numerose
giravolte fra una vegetazione invadente, ci porta a
raggiungere
l’Alpe Cortese
m. 2060 (h0,30;2,30) e, proseguendo,
l’omonimo laghetto m. 2185
(h0,15;2,45) che ci appare in tutta la sua
bellezza con le sue acque nobilitate da una copiosa
fioritura di ranuncoli acquatici
i cui bianchi fiori, sostenuti dai fusti che emergono
dal fondo, galleggiano sulla superficie. Prima di
raggiungere il lago il sentiero si divide: a destra
prosegue in direzione della Bocchetta del Cortese m.
2562, mentre a sinistra costeggia il lago per poi
risalire
il ripido pendio erboso
ed indirizzarsi verso la depressione della cresta
che scende dalla Punta del Cortese che chiude il
vallone, segnavie N°6. Salendo, il nostro sguardo è
continuamente attratto dal
meraviglioso specchio d’acqua che con il cambiare
della prospettiva si colora sempre più di un intenso blu
cobalto. In faticosa salita raggiungiamo l’intaglio a
quota m. 2420 (h0,45;3,30) dove sostiamo per
gustarci la meravigliosa visione: del Monte Rosa che ci
appare sullo sfondo, mentre
sulla
nostra sinistra vediamo lo specchio d’acqua del
lago Cortese e
a destra il Lago
del Tillio a cui fa da sentinella l’omonima alpe,
in lontananza riusciamo a scorgere l’imponente struttura
del
Rifugio Ospizio Sottile
e di fronte a noi si fa vedere anche il Rifugio Carestia
per non trascurare l’innumerevole catena di monti che
racchiudono la lunghissima valle; al cospetto di cotanta
meraviglia scattiamo la
foto
ricordo e ci concediamo un veloce spuntino.
Esauriti gli aggettivi per definire questo spettacolo,
di cui abbiamo la fortuna di essere gli unici
spettatori, passiamo ora nel
vallone del Tillio e raggiungiamo il suo laghetto
che occhieggia poco più in basso e che raggiungiamo m.
2192 (h0,30;4,00). Dall’alpe Tillio seguiamo le
indicazioni del segnavie N° 6a e pieghiamo a sinistra
per risalire il pendio e raggiungere la dorsale a quota
2357 da cui scendiamo nel vallone del Fornale per
raggiungere
l’Alpe Bosa m. 2024 ed
il suo grazioso laghetto (h0,45;4,45) e da
qui ci immettiamo nell’itinerario N°7 che passando
attraverso le Alpi Fornale di Mezzo e di Sotto (h0,45;5,30)
, percorre il faticoso e malagevole sentiero che si
snoda fra i due ruscelli che solcano il vallone
per pervenire, in località Peccia,
al ponticello che valica il
torrente Vogna
e ci riporta sul percorso del
mattino da cui non ci resta che far ritorno a
Sant’Antonio (h1,00;6,30) al termine di una
bellissima escursione che ci ha portato a visitare
alcuni degli stupendi laghetti adagiati nelle conche di
ex bacini o circhi glaciali. Accaldati, stanchi ma molto
soddisfatti ci avviamo verso casa con ancora negli occhi
le visioni di tre magnifici laghetti che con le loro
limpide acque, ingentiliscono le pietraie in cui sono
incastonati.
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