Valceresio

Anello di Cuasso al Monte

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:10-Novembre-2011                                                      

 Partenza da: Cuasso al Monte m. 520
 Dislivello totale: m. 663
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,30

Come arrivarci: da Varese seguire per Induno Olona, Arcisate, Bisuschio, percorrere dalla chiesa di Bisuschio circa 300 mt. e imboccare la prima deviazione a sinistra per Cuasso al Monte. La prima frazione del Comune che si incontra è Cuasso al Piano, a seguire, salendo verso l’Alpe Tedesco si supera Borgnana, e si raggiunge Cuasso al Monte dove parcheggiamo presso il locale cimitero.

                                                                                                     
Dalla piazza della chiesa imbocchiamo via Roma e attraversando alcune viuzze ci portiamo in via della Croce che, inizia a salire gradatamente sino a diventare una larga strada che si inoltra i tra i boschi. Oltrepassata una cappelletta continuiamo sino a raggiungere una biforcazione, tralasciamo la deviazione che piega verso destra e continuiamo  sulla mulattiera dove diversi cartelli indicano la direzione da seguire. Poche decine di metri più avanti, sopra la sponda sinistra, in posizione poco visibile osserviamo un masso scavato che si presume sia di epoca romana e utilizzato per la molitura del grano. Continuiamo a percorrere la mulattiera che alternando tratti in acciottolato, entra in un bosco di latifoglie e scorre tra lunghi muriccioli a secco. Superiamo alcune baite e giungiamo poi all’Alpe della Croce m.760 (h0,45) dove, alla biforcazione, sorge una cappelletta ed un pannello didattico illustra   le caratteristiche del percorso. Circa una trentina di metri prima della cappelletta, un piccolo sentiero si diparte sulla destra e porta a visitare interessanti camminamenti e fortificazioni della Linea Cadorna  e l’eccezionale belvedere denominato Sasso Paradiso da cui si gode di uno spettacolare panorama che spazia dalle Prealpi ticinesi e comasche al Lago di Lugano (h0,10;0,55). Ritornati alla cappelletta, ci dirigiamo a sinistra e procedendo in direzione sud-ovest, raggiungiamo la località Prà all’Alpe Boscaccio m. 800 (h0,30;1,25) caratterizzato da secolari faggi. Continuiamo a seguire la mulattiera che ci porta a raggiungere la Bocchetta di Stivione m. 865 (h0,5;1,30). Prima della palina segnavie, prendiamo a destra lungo il sentiero e proseguiamo in una bella e luminosa faggeta. Giunti approssimativamente a quota m. 900, tralasciamo la strada sterrata che dirige verso il paese di Marzio e procediamo in direzione nord-ovest ed in moderata ascesa percorriamo le pendici orientali del Monte Pianbello sino a che raggiungiamo il pianoro cosparso da diversi massi di porfido, il più grosso lo si può risalire grazie ai numerosi gradini scavati nella roccia e prende il nome di Sasso di Bol m. 925 (h0,45;2,15) e costituisce un ottimo punto panoramico. Saliamo con attenzione, essendo umido e scivoloso, e al momento di scendere Flavio www.cappef.com attende paziente di poter riprendere una nostra caduta, ma la nostra abilità vanifica la sua attesa. Ritornando sui nostri passi, nel bosco notiamo ancora le colorate Amanite Muscarie spuntate grazie alle piogge ed alla temperatura mite di questi giorni.  Seguendo i cartelli della Linea Cadorna, proseguiamo nella nostra salita al Monte Pianbello, compiamo un ultimo sforzo per raggiungere la vetta del monte m. 1129 (h0,25;2,40): sul pianoro sommitale sorge il fortino con le postazioni di artiglieria. Sostiamo per goderci il panorama, purtroppo disturbato dall’alta vegetazione che ne impedisce a tratti la vista, e ci concediamo, comodamente seduti su di una panchina un'altra foto in cui, da sinistra a destra, appaiono: Claudio, Carlo, Flavio e il Gabibbo. Lasciando sulla destra i ruderi di una casermetta, scendiamo in direzione sud-ovest percorrendo una sterrata che, raggiunta quota 1095, si innesta sulla ex strada militare proveniente da Boarezzo ( segnavie E/1 ). Raggiungiamo la Bocchetta dei Frati m. 925 (h0,30;3,10), che prende il nome dai Cenobiti del Carmelo, che nel 1619 si insediarono nella valle sottostante costruendovi il “ Deserto
ʺ, luogo in cui si ritiravano per meditazione. Continuiamo in leggera discesa e giunti in prossimità delle grosse rocce di porfido rosso, denominate Rocce Rosse, saliamo a visitare le fortificazioni militari che lì erano state ricavate e che ancora si trovano in buono stato di conservazione (h0,10:3,20). Ritornati sulla direttrice principale, giungiamo al bivio in località Prà Pittur m. 820 da cui in breve raggiungiamo le belle radure prative dell’Alpe Stivione (h0,25;3,45)). Seguendo sempre le indicazioni segnavia E/1, arriviamo in località Lott m. 730 (h0,15;4,00) che abbandoniamo per dirigerci in discesa lungo un sentiero acciottolato sino a raggiungere la zona periferica di Cuasso al Monte. A conclusione di questa bella cavalcata sui boscosi sentieri delle Prealpi varesine, seguiamo la ripida stradina asfaltata di via delle Ville che ci riporta di nuovo nel centro del paese (h0,30;4,30).