Come arrivarci:
da Varese seguire per
Induno Olona, Arcisate, Bisuschio, percorrere dalla
chiesa di Bisuschio circa 300 mt. e imboccare la prima
deviazione a sinistra per Cuasso al Monte. La prima
frazione del Comune che si incontra è Cuasso al Piano, a
seguire, salendo verso l’Alpe Tedesco si supera Borgnana,
e si raggiunge Cuasso al Monte dove parcheggiamo presso
il locale cimitero.
Dalla
piazza della chiesa
imbocchiamo via Roma e attraversando alcune viuzze ci
portiamo in via della Croce che, inizia a salire
gradatamente sino a diventare una larga strada che si
inoltra i tra i boschi. Oltrepassata una
cappelletta continuiamo sino a raggiungere
una biforcazione, tralasciamo la deviazione che piega
verso destra e continuiamo sulla mulattiera dove
diversi cartelli indicano la direzione da seguire. Poche
decine di metri più avanti, sopra la sponda sinistra, in
posizione poco visibile osserviamo un
masso scavato che si presume sia di epoca
romana e utilizzato per la molitura del grano.
Continuiamo a percorrere la mulattiera che alternando
tratti in acciottolato, entra in un bosco di latifoglie
e scorre tra lunghi muriccioli a secco. Superiamo alcune
baite e giungiamo poi all’Alpe
della Croce m.760 (h0,45) dove, alla
biforcazione, sorge una cappelletta ed un pannello
didattico illustra
le caratteristiche del percorso. Circa una
trentina di metri prima della cappelletta, un piccolo
sentiero si diparte sulla destra e porta a visitare
interessanti
camminamenti e fortificazioni della Linea
Cadorna e l’eccezionale belvedere denominato
Sasso Paradiso da cui si gode di uno
spettacolare panorama che spazia dalle
Prealpi ticinesi e comasche al Lago di Lugano (h0,10;0,55).
Ritornati alla cappelletta, ci dirigiamo a sinistra e
procedendo in direzione sud-ovest, raggiungiamo la
località Prà all’Alpe Boscaccio m. 800 (h0,30;1,25)
caratterizzato da secolari faggi. Continuiamo a seguire
la mulattiera che ci porta a raggiungere la
Bocchetta di Stivione
m. 865 (h0,5;1,30). Prima della palina
segnavie, prendiamo a destra lungo il sentiero e
proseguiamo in una bella e luminosa faggeta. Giunti
approssimativamente a quota m. 900, tralasciamo la
strada sterrata che dirige verso il paese di Marzio e
procediamo in direzione nord-ovest ed in moderata ascesa
percorriamo le pendici orientali del Monte Pianbello
sino a che raggiungiamo il pianoro cosparso da diversi
massi di porfido, il più grosso lo si può risalire
grazie ai numerosi gradini scavati nella roccia e prende
il nome di
Sasso di Bol m. 925 (h0,45;2,15) e
costituisce un ottimo punto panoramico. Saliamo con
attenzione, essendo umido e scivoloso, e al momento di
scendere
Flavio
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attende paziente di poter riprendere una nostra caduta,
ma la nostra abilità vanifica la sua attesa. Ritornando
sui nostri passi, nel bosco notiamo ancora le
colorate Amanite Muscarie spuntate grazie
alle piogge ed alla temperatura mite di questi giorni.
Seguendo i cartelli della Linea Cadorna, proseguiamo
nella nostra salita al Monte Pianbello, compiamo un
ultimo sforzo per raggiungere la vetta del monte m. 1129
(h0,25;2,40): sul pianoro sommitale sorge
il fortino con le postazioni di artiglieria.
Sostiamo per goderci il panorama, purtroppo disturbato
dall’alta vegetazione che ne impedisce a tratti la
vista, e ci concediamo, comodamente seduti su di una
panchina un'altra foto in cui, da sinistra a destra,
appaiono:
Claudio, Carlo, Flavio e il Gabibbo.
Lasciando sulla destra i ruderi di una casermetta,
scendiamo in direzione sud-ovest percorrendo una
sterrata che, raggiunta quota 1095, si innesta sulla ex
strada militare proveniente da Boarezzo ( segnavie E/1
). Raggiungiamo la
Bocchetta dei Frati m. 925 (h0,30;3,10),
che prende il nome dai Cenobiti del Carmelo, che nel
1619 si insediarono nella valle sottostante costruendovi
il “ Deserto ʺ,
luogo in cui si ritiravano per meditazione. Continuiamo
in leggera discesa e giunti in prossimità delle grosse
rocce di porfido rosso, denominate
Rocce Rosse,
saliamo a visitare le
fortificazioni militari che lì erano state
ricavate e che ancora si trovano in buono stato di
conservazione (h0,10:3,20). Ritornati sulla
direttrice principale, giungiamo al bivio in località
Prà Pittur m. 820 da cui in breve raggiungiamo le belle
radure prative dell’Alpe
Stivione (h0,25;3,45)). Seguendo
sempre le indicazioni segnavia E/1, arriviamo in
località Lott m. 730 (h0,15;4,00) che
abbandoniamo per dirigerci in discesa lungo un sentiero
acciottolato sino a raggiungere la zona periferica di
Cuasso al Monte. A conclusione di questa bella cavalcata
sui boscosi sentieri delle Prealpi varesine, seguiamo la
ripida stradina asfaltata di via delle Ville che ci
riporta di nuovo nel centro del paese (h0,30;4,30).
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