Valle Antigorio

Circuito di Brumei m. 2126

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:12-Ottobre-2011                                                      

 Partenza da: Goglio m. 980
 Dislivello totale: m. 1192
 Difficoltà: E/EE
 Effettivo cammino h: 6,30

Come arrivarci: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la statale del Sempione, passando Domodossola, sino all’uscita per Crodo. Usciti dalla statale seguire le indicazioni per Baceno/Val Formazza, raggiunto Baceno  si prende a sinistra la strada comunale per il Devero. Dopo circa sette Km., poco prima di raggiungere Goglio, si supera il particolare ponte ad arco e si parcheggia nei pressi della sbarra posta all’inizio della strada consortile per Esigo.

Oggi siamo stati invitati da Flavio (www.cappef.com) ad una gita in compagnia di Paolo (http://www.paoletto.net) che, vuole festeggiare il suo compleanno, compiendo il circuito di Brumei, luogo da lui non ancora visitato. Dato che anche noi, da tempo avevamo in programma questo giro, accettiamo di buon grado e ci ritroviamo al solito posto convenuto per il raduno e in compagnia raggiungiamo la località di partenza. Parcheggiata l’auto nei pressi del ponte a valle di Goglio, dopo le rituali presentazioni, e terminati i preparativi; superiamo la sbarra e ci incamminiamo lungo la strada consortile che, in ripida salita, attraversa un fitto bosco di abeti  e sale verso Esigo. Dopo un breve cammino, abbandoniamo la strada per entrare nel bosco e, risalito il vecchio sentiero raggiungiamo le prime case di Esigo m. 1115 (h0,20) che ci accoglie con la sua bella e linda chiesetta posta in posizione isolata rispetto all’abitato. Attraversiamo il caratteristico nucleo di baite, tutte sapientemente ristrutturate, e proseguiamo lungo la pista per Bondolero fino a raggiungere Pontigei e Agarù m. 1368 (h0,50;1,10). Qui abbandoniamo la pista sterrata e proseguiamo, seguendo le indicazioni poste su di una pianta, iniziando a risalire il ripido sentiero che si inerpica nel bosco, in cui risplendono i magnifici colori dell’autunno, e raggiungiamo ciò che resta del Corte Brumei (h1,05;2,25). Lasciamo l’alpe e, risaliti  il centinaio di metri di quota che ci permettono di uscire dal bosco, ci ritroviamo sul piano.  Dirigendoci a sinistra, percorriamo tutto l’anfiteatro posto alla base delle ripide  bastionate rocciose che scendono dal Cistella, e in breve raggiungiamo il Lago di Brumei m. 1978 (h0,45;3,10). Il bacino del lago è alimentato dalle acque di fusione della neve e in questo particolare periodo di persistente siccità e temperature ancora estive, lo ritroviamo senza  la minima presenza di acqua e tristemente asciutto. Il nostro entusiasmo, coglie comunque il lato  positivo della cosa e subito lo soprannominiamo “ il lago che non c’è ² e ci congratuliamo pensando di essere fra i pochi escursionisti che transitano da queste parti ad aver potuto godere di questo spettacolo naturale. Sopra di noi, alla nostra sinistra, sulla cresta che scende dal Corno Cistella, si individua distintamente l’intaglio del Passo di Brumei o di Deccia verso il quale ci indirizziamo. Sempre in ripida salita, guadagniamo la sommità m. 2126 (h0,35;3,45) e da questo privilegiato punto di osservazione, ci gustiamo la visione dei monti che, come in uno scrigno, racchiudono l’Alpe Devero. Finalmente abbiamo terminato di salire e ora non ci resta che calarci lungo l’evidente sentiero che tagliando il costone del Pizzo Brumei, ci porta a raggiungere l’Alpe Deccia. Ci caliamo nell’ampio e ripido canale costellato da grossi blocchi, sui quali sostiamo per concederci la sosta pranzo e festeggiare con una ristoratrice bevuta il compleanno di Paolo. Terminato il banchetto, ci rimettiamo in cammino e,  percorso il lungo traverso sul costone, raggiungiamo l’Alpe Deccia m. 1610 (h1,00;4,45) uno degli alpeggi più grandi della Valle Antigorio e dove solitamente saliamo con le ciaspole quando il terreno è innevato. Lo spettacolo autunnale è in ogni caso altrettanto bello e suggestivo, in questo periodo abbiamo modo di apprezzare i toni del rosso e del giallo che avvolgono la natura circostante per accompagnarla verso l’inverno. La toponomastica di una particolare via, ci invita ad effettuare una nuova sosta per un ulteriore brindisi alla salute dell’amico Paolo dopodiché, scattata l’immancabile foto ricordo, ci dirigiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Esigo/Pontigei. Il sentiero entra in un bel bosco e con un lungo traverso, percorse tutte le pieghe della montagna, si va ad innestare nella famosa “ veia di squetar ², l’antica strada alta percorsa dalle mandrie che da Mozzio e Crodo, passando per Cravegna, venivano condotte al pascolo nelle praterie di Devero. Percorriamo il sentiero che, pianeggiante, percorre il versante meridionale del Pizzo Brumei e attraversa grandi ed ombrosi boschi di abete  che sono il regno dei numerosi scoiattoli che danno il nome alla via. Superato il Rio Brumei su di un ponte di legno, in breve raggiungiamo di nuovo le baite di Agarù e da qui la strada asfaltata che ripercorriamo in senso opposto a quello di salita, per ritornare di nuovo in quello splendido paesino di Esigo (h1,30;6,15) da cui riguadagniamo in breve l’auto (h0,15;6,30).

Bellissima escursione in luoghi dimenticati e non più frequentati, su sentieri oramai ridotti ad esili tracce che, percorsi con attenzione, conferiscono alla gita un fascino particolare in un ambiente di grande soddisfazione.