Valle Strona

Monte Capio m. 2172

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:6-Luglio-2011                                                      

 Partenza da: Campello Monti m. 1305
 Dislivello totale: m. 867
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,30

Come arrivarci: Percorrere la A26 sino all’uscita di Gravellona Toce. Seguire le indicazioni per il centro di Omega da dove si prende la strada per la Valle Strona che si segue fino al termine della valle.

Dopo lungo tempo ritorniamo a visitare la Valle Strona, famosa per la lavorazione del legno e, fino a qualche decennio fa, soprannominata "val di cazzuji" ovvero valle dei cucchiai perché la produzione principale, insieme ad altra oggettistica di legno, erano i cucchiai e i mestoli, negli ultimi decenni gli artigiani del legno (localmente chiamati gratagamul, ovvero "gratta tarli") si sono dedicati alla produzione di statuine di Pinocchio tanto che oggi la valle è conosciuta come la valle di Pinocchio. Percorsa, con qualche apprensione, la stretta e tortuosa strada della valle, raggiungiamo l’antico borgo di Campello Monti; ultimo luogo abitato della valle Strona, un vero gioiello architettonico di origine walser fondato circa seicento anni fa da un esiguo gruppo di contadini-pastori vallesani, provenienti da Rimella, in Valsesia. Parcheggiata l’auto, scendiamo verso lo Strona che attraversiamo a guado, e ci incamminiamo lungo la trattorabile che si indirizza a sinistra. Percorsa una lunga diagonale ci ritroviamo a guadare una valletta e giungiamo al punto in cui la strada termina per diventare un sentiero che continua verso Est e,  scavalcata la pronunciata dorsale, giungiamo sui pascoli dell’Alpe Pennino Grande m. 1498 (h0,30). All’alpe solo una casera si presenta ristrutturata, continuiamo a seguire il sentiero che, salendo leggermente, scorre alto lungo il vallone percorso dal Rio dei Dannati per pervenire dopo una lunga marcia a La Balma m. 1671 (h0,25;0,55), poche baite dirute addossate alle rocce per ripararsi dalle valanghe al centro di un inselvatichito pascolo e solo una casera si presenta ristrutturata ed in condizioni accettabili. Dall’alpe, tenendoci sulla destra, seguiamo le tracce di sentiero che inizialmente si alzano dolcemente lungo il pendio erboso per inerpicarsi poi molto più decisamente lungo un canale per andare ad intersecare il sentiero che proviene dalla bocchetta del Crak, volgiamo a sinistra e avvicinandoci alla barriera rocciosa del Monte Capio, perveniamo al Passo dei Rossi m. 2056 (h1,05;2,00) ben visibile da  La Balma. Al Passo ci concediamo una breve sosta per ristorarci e studiare il percorso successivo. Dal Passo, risaliamo il detritico e franoso terreno che scende dalla cresta S.E. per poi spostarci a percorrere orizzontalmente il tratto che ci conduce a raggiungere il pendio erboso che risaliamo per giungere in breve alla vetta m. 2172 (h0,15,2,15). Purtroppo la giornata si presenta nuvolosa e solo alcuni sprazzi di sole illuminano le baite dell’Alpe Pianello e gli incantevoli alpeggi del versante valsesiano, la situazione non ci demoralizza per nulla tanto che decidiamo di rientrare su Campello Monti transitando dalla omonima bocchetta compiendo in tal modo un interessante giro ad anello. Scattata la foto ricordo, ritorniamo all’attacco del pendio erboso da dove, scendendo a destra, si percorre il tratto della Via delle Creste che ci porterà alla Bocchetta di Campello. All’inizio del tratto, un evidente cartello informa sulle caratteristiche del percorso che scende in un canalone attrezzato con catene che si presentano poco affidabili in quanto diversi punti di ancoraggio hanno ceduto e di conseguenza gli appigli lasciano molto a desiderare ed è meglio considerarli non completamente di sicurezza. Ponendo attenzione, scendiamo lungo il pietroso canalone e, giunti al suo termine, ritroviamo il sentiero segnato che continuiamo a seguire sulla destra mantenendoci alti sul sottostante vallone. Dopo un lungo traverso, giungiamo finalmente alla Bocchetta di Campello m. 1924 (h1,15;3,30) dove sono presenti altri escursionisti. Qui la mia gloriosa Nikon L16 esala la sua ultima foto e, per proseguire nell’illustrazione del testo, mi viene in soccorso il mio socio con le immagini scattate con i suoi potenti mezzi. Anche oggi dense nuvole nere e minacciose ci inducono ad affrettare il passo e, mangiato un boccone di corsa, altrettanto di corsa ci rimettiamo in cammino.. Molto velocemente scendiamo lungo il pendio che transitando prima per l’Alpe Scarpia e successivamente per l’Alpe del Vecchio, passa vicino il Rio Colma e raggiunge il bellissimo paese di Campello con le sue case ben disposte ad ascoltare il sole (h1,00;4,30). Nonostante le condizioni meteo che ci hanno impedito di gustarci il panorama, siamo soddisfatti per aver compiuto un magnifico itinerario ad anello che abbiamo trovato divertente anche se impegnativo e da percorrere con la debita prudenza ed attenzione. Il tratto in discesa dal canalone non è da sottovalutare ed è da percorrere solo con terreno asciutto. Ripresa l’auto, ci concediamo una sosta al Museo del Legno dove conosciamo il simpaticissimo “ Barba Guéra ” che, oltre a farci visitare il museo, ci illustra gli antichi attrezzi usati per la lavorazione del legno, mostrandoci dal vivo anche alcune fasi della lavorazione e molta parte della sua artigianale produzione. Un personaggio davvero caratteristico, affezionato alla sua valle ed orgoglioso delle proprie origini, che si adopera per mantenere vive le tradizioni della Valle Strona.