Centovalli

 La via del mercato da Camedo a Intragna

Partecipanti:
 Gita effettuata in data:16-Novembre-2011                                                      

 Partenza da: Camedo m. 549
 Dislivello totale: m. 546
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,30

Come arrivarci: Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Masera da dove si sale per la SS 337 della Valle Vigezzo; superate Santa Maria Maggiore e   Malesco, si attraversa il torrente Melezzo proseguendo in direzione di  Re che si oltrepassa, scendendo in direzione di Locarno si raggiunge il confine di Stato in località Camedo.                                                                      
 

Dopo aver percorso la “ Stra Granda ² e la  “Strada Antronesca ², eccoci a percorrere un’altra delle vie storiche di collegamento delle valli ossolane con la vicina Svizzera: la cosiddetta "Via del Mercato", l’antica strada  che, fino alla seconda metà dell’ottocento, periodo di costruzione della strada carrozzabile, ha rappresentato l’unica via che metteva in comunicazione, attraverso  la Val Vigezzo e le Centovalli, Domodossola con Locarno. Era la strada percorsa da viandanti, pellegrini, commercianti che  dall’Ossola si recavano in Ticino. Oggi vogliamo percorrere il tragitto che si sviluppa completamente in territorio Svizzero e che va da Camedo a Intragna. Raggiunta Santa Maria Maggiore  ci rechiamo a casa di Franco, che oggi fa parte della compagnia, e decidiamo di portare una macchina ad Intragna per poi risalire a Camedo da dove intendiamo partire. Arrivati a Camedo, percorriamo la strada di fronte all’ufficio postale e, seguendo i segnavie bianco-rossi, attraversiamo il paese, superiamo un piccolo ponte in pietra ed arriviamo alla “ piazza del nuseet ² dove di fianco alla fontana è collocato un mortaio che serviva per la frantumazione delle noci da cui si ricavava il prezioso olio. Il masso è caratterizzato da una serie di piccole coppelle che, probabilmente servivano per mantenere le noci in posizione durante la frantumazione del guscio, oggi è ridotto all’inglorioso compito di supporto per vasi da fiori. Seguendo la strada cantonale raggiungiamo Borgnone m. 710 (h0,20) dove incontriamo Elena e Mauro con i quali scambiamo quattro affabili chiacchiere. Salutati i nuovi amici, procediamo lungo la strada asfaltata e perveniamo alla cappella di Salèe, posta all’inizio della valle in cui è istituito il Parco dei Mulini e che segna l’inizio dell’antica via del mercato. Visitiamo il parco in cui sono ancora visibili i resti dell’antico maglio ed un lavatoio con una magnifica vasca in pietra. Lasciato il parco ritorniamo sulla strada e ci dirigiamo verso Lionza dove sorge la Casa Tondù  “ il Palazz ² (h0,25;0,45). Visitato il caratteristico borgo, scendiamo  a raggiungere la Cappella di Tesa che ancora riporta le notevoli opere realizzate per conto dei Tondù, e attraversiamo il bosco del Gaggio indirizzandoci verso Verdasio m. 711. Superate diverse vallette, perveniamo ad un particolare ponte (h0,45;1,30), e superatolo, il sentiero ora  comincia a salire, sorpassa diverse cappellette  e giunge a Verdasio che ci appare ordinato e con le sue caratteristiche case patrizie. Tralasciamo i sentieri che scendono verso il fondovalle e mantenendoci in quota proseguiamo in direzione di Slögna/Intragna, seguendo il vecchio sentiero che continua nel bosco misto di latifoglie per arrivare ai bei prati di Slögna dove effettuiamo la sosta pranzo (h1,30;3,00). Al termine del nostro frugale pranzo, Carlo estrae dal cilindro, volevo dire zaino, una spettacolare e gustosissima Veneziana di produzione artigianale alla quale tutti noi, ma in particolare Franco, dimostriamo tutto il nostro “ attaccamento ″. A stomaco pieno riprendiamo lentamente il cammino e risaliamo il sentiero, ripristinato durante l’ultima guerra, continuando in direzione di Intragna. Il sentiero corre alto e ci permette di vedere uno dei tanti viadotti che consentono il transito della ferrovia nota come “ centovallina ″ che, con la sua linea a scartamento ridotto, attraversa suggestivi paesaggi montani valicando ben 83 ponti e 34 gallerie trasportando, dal 1923, ogni anno migliaia di turisti lungo i 52 chilometri che separano Domodossola da Locarno. Continuiamo lungo il ben tenuto sentiero e raggiungiamo il nucleo di Costa da cui intravediamo uno scorcio di Lago Maggiore e il paese di Intragna in cui spicca il campanile che con i suoi 65 metri di altezza, risulta essere il più elevato del Canton Ticino. Dalla partenza della teleferica il sentiero inizia a scendere in direzione di Intragna che ci appare con il suo svettante campanile ancora illuminato dal sole. Con uno sfondo di tutto rispetto, scattiamo l’abituale foto di gruppo per poi compiere l’ultimo breve tratto di percorso che ci porta alla macchina (h1,30;4,30). Ritorniamo a Santa Maria dove Franco e Teresa ci hanno preparato un rinfresco a base di spumante,  bibite e dolce personalizzato dedicato alla sempre più fantastica SPA ed a tutti i suoi componenti. Le giornate si sono tremendamente accorciate, a malincuore salutiamo i gentili amici, ed è oramai notte quando ci indirizziamo definitivamente verso casa al termine di una giornata che ci ha visto percorre in allegria un’altra via storica.