Come arrivarci:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire
sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Masera da
dove si sale per la SS 337 della Valle Vigezzo;
superate Santa Maria Maggiore e Malesco, si
attraversa il torrente Melezzo proseguendo in direzione
di Re che si oltrepassa, scendendo in direzione di
Locarno si raggiunge il confine di Stato in località
Camedo.
Dopo aver percorso la “ Stra Granda
²
e la “Strada Antronesca
²,
eccoci a percorrere un’altra delle vie storiche di
collegamento delle valli ossolane con la vicina
Svizzera: la cosiddetta
"Via del Mercato", l’antica strada che, fino
alla seconda metà dell’ottocento, periodo di costruzione
della strada carrozzabile, ha rappresentato l’unica via
che metteva in comunicazione,
attraverso la Val Vigezzo e le Centovalli,
Domodossola con Locarno. Era la strada percorsa da
viandanti, pellegrini, commercianti che
dall’Ossola si recavano in Ticino. Oggi vogliamo
percorrere il tragitto che si sviluppa completamente in
territorio Svizzero e che va da Camedo a Intragna.
Raggiunta Santa Maria Maggiore ci rechiamo a casa
di Franco, che oggi fa parte della compagnia, e
decidiamo di portare una macchina ad Intragna per poi
risalire a Camedo da dove intendiamo partire. Arrivati a
Camedo, percorriamo la strada di fronte all’ufficio
postale e, seguendo i segnavie bianco-rossi,
attraversiamo il paese, superiamo un piccolo ponte in
pietra ed arriviamo alla “ piazza del nuseet
²
dove di fianco alla fontana è collocato un
mortaio che serviva per la frantumazione
delle noci da cui si ricavava il prezioso olio. Il masso
è caratterizzato da una serie di piccole coppelle che,
probabilmente servivano per mantenere le noci in
posizione durante la frantumazione del guscio, oggi è
ridotto all’inglorioso compito di supporto per vasi da
fiori. Seguendo la strada cantonale raggiungiamo
Borgnone m. 710 (h0,20) dove incontriamo
Elena e Mauro con i quali scambiamo quattro
affabili chiacchiere. Salutati i nuovi amici, procediamo
lungo la strada asfaltata e perveniamo alla
cappella di Salèe, posta all’inizio della
valle in cui è istituito il Parco dei Mulini e che segna
l’inizio dell’antica via del mercato. Visitiamo il parco
in cui sono ancora visibili i
resti dell’antico maglio ed un lavatoio con
una magnifica
vasca in pietra. Lasciato il parco ritorniamo
sulla strada e ci dirigiamo verso Lionza dove sorge la
Casa Tondù “ il Palazz
²
(h0,25;0,45). Visitato il caratteristico borgo,
scendiamo a raggiungere la
Cappella di Tesa che ancora riporta le
notevoli opere realizzate per conto dei Tondù,
e attraversiamo il bosco del Gaggio indirizzandoci verso
Verdasio m. 711. Superate diverse vallette, perveniamo
ad un
particolare ponte (h0,45;1,30), e
superatolo, il sentiero ora comincia a salire,
sorpassa diverse cappellette e giunge a
Verdasio che ci appare ordinato e con le sue
caratteristiche case patrizie. Tralasciamo i sentieri
che scendono verso il fondovalle e mantenendoci in quota
proseguiamo in
direzione di Slögna/Intragna, seguendo il
vecchio sentiero che continua nel bosco misto di
latifoglie per arrivare ai bei prati di Slögna dove
effettuiamo la
sosta pranzo (h1,30;3,00). Al termine
del nostro frugale pranzo, Carlo estrae dal cilindro,
volevo dire zaino,
una spettacolare e gustosissima Veneziana di
produzione artigianale alla quale tutti noi, ma
in particolare Franco, dimostriamo tutto il
nostro “ attaccamento ″. A stomaco pieno riprendiamo
lentamente il cammino e risaliamo il sentiero,
ripristinato durante l’ultima guerra, continuando in
direzione di Intragna. Il sentiero corre alto e ci
permette di vedere
uno dei tanti viadotti che consentono il
transito della ferrovia nota come “ centovallina ″ che,
con la sua linea a scartamento ridotto, attraversa
suggestivi paesaggi montani valicando ben 83 ponti e 34
gallerie trasportando, dal 1923, ogni anno migliaia di
turisti lungo i 52 chilometri che separano Domodossola
da Locarno. Continuiamo lungo il ben tenuto sentiero e
raggiungiamo il nucleo di Costa da cui intravediamo uno
scorcio di Lago Maggiore e il
paese di Intragna in cui spicca il campanile
che con i suoi 65 metri di altezza, risulta essere il
più elevato del Canton Ticino. Dalla partenza della
teleferica il sentiero inizia a scendere in direzione di
Intragna che ci appare con il suo
svettante campanile ancora illuminato dal
sole. Con uno sfondo di tutto rispetto, scattiamo
l’abituale
foto di gruppo per poi compiere l’ultimo
breve tratto di percorso che ci porta alla macchina (h1,30;4,30).
Ritorniamo a Santa Maria dove
Franco e Teresa ci hanno preparato un
rinfresco a base di spumante, bibite e
dolce personalizzato dedicato alla sempre più
fantastica SPA ed a tutti i suoi componenti. Le giornate
si sono tremendamente accorciate, a malincuore salutiamo
i gentili amici, ed è oramai notte quando ci
indirizziamo definitivamente verso casa al termine di
una giornata che ci ha visto percorre in allegria
un’altra via storica.
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