Come arrivarci:
Da
Verbania si sale a Cambiasca e si prende a destra in
direzione Valle Intrasca. Prima di raggiungere Ramello,
a sinistra si trova la deviazione per Caprezzo.
Ritorniamo
a Caprezzo: paese dell’entroterra verbanese posto ai
margini del Parco Nazionale della Val Grande, dove
eravamo stati a Marzo, per percorre un altro itinerario,
non molto frequentato, che si sviluppa fra suggestivi
boschi e nella maestosa pineta che si stende sui fianchi
settentrionali della val Ganna, dove si incontrano
alpeggi ristrutturati come residenze per i fine
settimana, accanto ad altri in completa rovina.
Raggiunta Caprezzo, saliamo a Piazza Maddalena dove, tra
le abitazioni modernamente ristrutturate ne è rimasta
una,
Cà Burùss, a ricordare come un tempo le case
fossero prevalentemente a vocazione rurale con tetti in
piode, balconi in legno e ripide scalinate. La casa
risalente al 1600, è considerato il miglior esempio di
architettura che un tempo caratterizzava il panorama dei
borghi montani, si presenta con tre ordini di loggiati
lignei sovrapposti che costituiscono una curiosa
prospettiva e si propone al visitatore nella sua
compatta eleganza. Risaliamo tra le case lungo una
scalinata selciata. seguendo le indicazioni per Ad Vel,
al bivio pieghiamo a sinistra e, superata la
condotta forzata, sfianchiamo una villa di
recente ristrutturazione e ci inoltriamo in Val Ganna.
Entriamo in un
bellissimo castagneto e seguendo tutte le
pieghe della montagna, superiamo diverse vallette, e
sottopassati i
ruderi di Suè m. 754 (h0,15)
proseguiamo nel bosco sino ad arrivare all’Alpe
Ör Rus o Mon Rus m. 841 (h0,30;0,45)
dove troviamo alcune baite ristrutturate e operai al
lavoro. Poco al disopra dell’alpe, scorre il canale che
alimenta la centrale di Ramello,
seguiamo il canale che: entra nella valle,
supera l’Alpe
Cavanna ( che in passato fungeva da colonia
estiva per i dipendenti della Nestlè ) e, percorso un
lungo tratto in piano ci ritroviamo all’Alpe
Agricola m. 840 (h0,25;1,10) dove
anche qui sono in corso lavori di ristrutturazione.
Dall’alpe proseguiamo sempre lungo il canale di gronda
sino a che raggiungiamo il
punto di captazione delle acque con le
relative chiuse per regolarne il flusso (h0,10;1,20).
Scattate le foto di rito, ritorniamo all’Alpe Agricola
dove, dai ruderi delle baite superiori prende avvio la
larga mulattiera che, entrando nella pineta, porta all’Alpe
Premval m. 975 (h0,25;1,45) e
successivamente all’Alpe
Ravaione m. 1073 (h0,15;2,00). Dalle
ultime baite dell’alpe il sentiero percorre a mezza
costa il versante della montagna e raggiunge
alcune baite poste poco più in basso. Il sentiero si fa
ora molto più esile e si intravedono solo vaghe tracce
di passaggio che seguiamo volgendo a sinistra e, in
leggera salita, proseguiamo nel bosco sino a sbucare
sull’ampio piazzale della
Cappella Porta con adiacente area pic nic (h0,40;2,40).
Vista l’ora e la comoda locazione, ci fermiamo per
consumare il nostro pranzo e, comodamente seduti al
tavolo, ci scattiamo pure la
foto ricordo. Rifocillati e riposati Q.B.
riprendiamo il cammino e, per poche decine di metri,
seguiamo la strada asfaltata sino a che, giunti ad
un inutile cartello indicatore, scendiamo a
destra raggiungendo subito la solitaria baita dell’Alpe
Ad Vel Superiore da cui continuiamo ascendere
sino ad arrivare al bellissimo
Alpe Ad Vel Inferiore m. 923 (h0,20;3,00).
L’alpe si presenta molto ben curato, con i prati
regolarmente sfalciati che circondano un cospicuo numero
di rustici restaurati posti in posizione panoramica, con
bella vista sul Lago Maggiore. In posizione discosta, al
margine dei prati, si erge una
curiosa cappella, che presenta nicchie sui
quattro lati e che richiederebbe un urgente intervento
risanatore. Dalle baite inferiori dell’alpe scendiamo
lungo un evidente sentiero che ci riporta alle baite di
Ör Rus da cui, per non ripercorrere il sentiero
mattutino, proseguiamo lungo il canale fino a
raggiungere la strada asfaltata che collega Caprezzo con
la Cappella Porta. Seguiamo la strada in direzione di
Caprezzo sino a che, dopo una curva, incontriamo un
gentile e baffuto signore che ci consiglia di
visitare l’Alpe Pont, tra i più belli della zona, che
avevamo tralasciato scendendo direttamente a Mon Rus.
Seguendo il consiglio, ritorniamo sui nostri passi
e, superato l’invaso
in cui vengono convogliate le acque trasportate
dalla condotta su cui abbiamo camminato a lungo,
risaliamo a visitare il bellissimo poggio su cui sorgono
le numerose
baite dell’Alpe Pont.
Ritornati sulla strada, scendiamo nuovamente e
raggiungiamo di nuovo il baffuto signore intento a
ripulire la strada dal fogliame e a liberare le cunette
per lo scolo delle acque piovane ( il tutto a titolo di
puro volontariato ). Ci fermiamo di nuovo a fare quattro
chiacchiere e parlando scopriamo che il signore è
Renato Bavagnoli, la Guida Escursionistica
Ambientale di Verbania - Guida ufficiale del Parco
Nazionale Val Grande e Istruttore di Nordic Walking
che partito lo scorso 9 giugno da Trieste ha compiuto in
solitaria la traversata integrale delle Alpi, lungo
l'itinerario Rosso della Via Alpina arrivando sino al
Principato di Monaco camminando per ben 93 giorni per
uno sviluppo complessivo di quasi 3.000 km. con un
dislivello di circa 150.000 metri. Non ci lasciamo
scappare l’occasione e ci intratteniamo in una piacevole
e lunghissima chiacchierata, e saremmo ancora lì ad
ascoltare se non avessimo dovuto rientrare su casa.
Salutiamo e ringraziamo l’affabile Renato e affrettando
il passo raggiungiamo Caprezzo dove transitiamo lungo la
“ Via alle Fonti ”; la via in porfido e ciottoli di
fiume che, attraversando il paese, unisce due
caratteristici lavatoi in sasso
fatti edificare dal cavalier Verazzi nel 1885. Vista
l’occasione, visitiamo anche la costruzione della
vecchia Latteria Sociale, attiva fino al 1961 sul
cui fianco è ancora installata la
ruota idraulica in ferro che, sfruttando la
forza dell’acqua del Rio Forignone, faceva ruotare
all’interno dell’edificio la zangola del burro. Termina
così la nostra visita a Caprezzo, in dialetto “ Cavresc
”, che non è il paese delle capre, ma il cui nome sembra
derivi da Capricium, Cavretium, Capretium, veramente “
Un capriccio da scoprire ”.
L’idea di compiere questa escursione ci è venuta
consultando il sito
http://www.in-valgrande.it
di Ferruccio Rossi: grande ed appassionato frequentatore
della Val Grande, a cui vanno i nostri complimenti per
le accurate relazioni illustrate da straordinarie
immagini.
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