Come arrivarci:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire in
direzione di Omegna sino ad incontrare le indicazioni
per la SP 51 delle due Quarne. Raggiunta Quarna Sotto,
dopo il circolo, si prende a sinistra la strada
consortile che conduce all’Alpe Camasca.
Oggi dobbiamo ringraziare Claudio che con il suo potente
mezzo e la sua abilità di pilota, nonostante la
strada abbondantemente innevata,
ci ha condotto in auto fino all’Alpe Camasca
permettendoci di abbreviare notevolmente il cammino in
modo da poter raggiungere due cime. La giornata si
presenta semplicemente favolosa,
ultimati i preparativi ci mettiamo in cammino, il
sole splende fin da subito e riscalda il nostro cammino,
superiamo le baite dell’alpe e ci dirigiamo a sinistra
verso la nostra prima meta che ci appare in lontananza.
Seguiamo la bella
traccia battuta
e raggiungiamo Cò di Stobi m. 1265 (h0,15)
da cui, procedendo in falsopiano ci immettiamo in
una ampia faggeta che ci conduce fino al bivio della
Bocchetta di Foglia m. 1272
(h0,15;0,30) dove prendiamo a destra e seguendo
le indicazioni e la traccia battuta ci indirizziamo
lungo il percorso che conduce al Monte Croce. Il
sentiero
si innalza gradatamente
nel bosco, e raggiunto il suo margine superiore,
si svolge praticamente in linea
verticale per seguire il filo di cresta che
discende dalla sommità del monte. Salendo la visuale si
amplia e a giro d’orizzonte
appaiono tutte le montagne che scorrono a perdita
d’occhio. Flavio (
www.cappef.com ) ha già raggiunto la cima,
gli amici mi precedono ed
io, da buon ultimo, risalgo scortato dalla
mia fedele ombra che mi
rassicura e mi rincuora durante il cammino. Raggiunta
la vetta m. 1643 (h0,55;1,25)
ci concediamo una breve sosta per ammirare lo stupendo
panorama e scattare l’immancabile
foto di gruppo. Al termine della contemplazione
dell’universo di cime che
si vedono da questo privilegiato osservatorio,
iniziamo a scendere
seguendo a ritroso il percorso di salita e, ritornati
di nuovo alla Bocchetta di Foglia
(h0,35;2,00), ripercorriamo la faggeta fino a Cò
di Stobi (h0,10;2,10) da cui ci innalziamo
a sinistra in direzione della cima del Monte Mazzoccone.
La traccia non è battuta e la neve ancora molto farinosa
obbliga chi si incarica di fare da apripista ad un
lavoro supplementare, nonostante tutto, raggiungiamo
prima la
Bocchetta della Luera
m. 1370 (h0,20;2,30) e successivamente la
cima del monte m. 1424 (h0,50;3,00) su cui spicca
la piramide di vetta
sovrastata da una grande aquila di bronzo. La limpida
giornata ci dà la possibilità di ammirare tutto il
paesaggio circostante e ci divertiamo ad individuare
tutti gli
agglomerati urbani
che costellano il fondovalle in cui ci appaiono
incastonati con i lori toni di blu i Laghi Maggiore e
Orta ed i più lontani laghi varesini offuscati dai
vapori della pianura. Di fronte ad un simile spettacolo
effettuiamo la
sosta pranzo
e i nostri panini, farciti da cotanto condimento, ci
appaiono ancora più stuzzicanti. Lanciato un ultimo
sguardo ad uno scenario che raramente capita di
osservare, iniziamo a scendere ed in breve raggiungiamo
la seconda deviazione per l’Alpe Camasca che, seguita in
parte fedelmente ed in parte fuori percorso, ci riporta
di nuovo alle
baite dell’alpeggio
dove ritorniamo sulla strada che seguiamo per arrivare
alla bella
chiesetta dell’alpe
e da qui nuovamente alla macchina (h0,30;3,30).
Escursione molto gratificante, su sentieri ben
segnalati, in ambiente aperto che offre scorci
panoramici eccezionali nonostante le quote raggiunte non
siano elevate. Per concludere come dice l’amico Flavio:
GIORNATONA=:))
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