Valle Antigorio

Alpe Deccia m. 1694

Partecipanti:
 Gita effettuata in data: 11-Dicembre-2010                                                      

 Partenza da: Cravegna. 816
 Dislivello totale: m. 888
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 4,00

Come arrivarci: Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita Crodo-Val Formazza. Si imbocca la SS 659 della Valle Formazza; dopo aver attraversato l'abitato di Crodo, prima di giungere a Baceno, sulla sinistra si stacca una strada con indicazioni “Cravegna-Viceno″, superato il grazioso abitato di Cravegna proseguire in direzione di Viceno sino a raggiungere il ponte sul Rio Alfenza, dove si parcheggia l’auto.

Oggi erano nostri ospiti: Gianfranca, Antonietta e Gildo che ci avevano chiesto di poter effettuare una escursione sulla neve in un bel luogo e possibilmente tranquillo. Si sa che con gli ospiti il primo pensiero è quella di non fare brutta figura, di conseguenza per non correre rischi ed andare sul sicuro, niente di meglio di una salita all’Alpe Deccia, luogo da noi visitato in più occasioni e nel quale ci siamo sempre trovati a meraviglia per la particolarità della zona e per il panorama che si ha la possibilità di gustare dalle sue alture. Dal parcheggio ci incamminiamo lungo la strada consortile che sale a Deccia, e che si presenta completamente sgombra dalla neve per cui le ciaspole, appese ai nostri zaini, aspettano il momento di entrare in gioco per essere protagoniste. Arrivati a Lonsc  ci rendiamo conto che la neve è veramente poca e sui suoi prati è quasi completamente sparita, proseguiamo  seguendo fedelmente la strada e raggiungiamo dapprima Aulusc m. 1075 e successivamente il bel nucleo di baite dell’Alpe Paù m. 1280 e qui la coltre nevosa comincia ad avere una sostanziosa consistenza. Proseguiamo nella salita ed arriviamo al tornante che riporta le indicazioni del sentiero estivo per Deccia, le tracce dei precedenti passaggi sono state ricoperte da ulteriori strati di neve e sono praticamente inesistenti ma la direzione da seguire è in ogni caso  facilmente intuibile per cui, senza esitare, decidiamo di risalire lungo questa direttrice. Il sentiero si sviluppa in un folto bosco ed il percorrerlo ci permette di prendere contatto con la natura che vediamo con altri occhi sotto la neve. Il tracciato si snoda pigramente e percorre alcuni tornanti  sino a sbucare, ai margini superiori del bosco, al termine della strada consortile che introduce all’Alpe Deccia Inferiore m. 1610 (2,30). Io e Claudio sappiamo bene cosa ci aspetta ma la suggestiva visione delle baite che ci appaiono illuminate dal sole con il maestoso sfondo del Corno Cistella che si staglia in un cielo terso ed azzurro, suscitano sempre in noi una grande emozione. Gli amici, anche se affaticati, sono meravigliati nel vedere per la prima volta un simile scenario e tutti assieme raggiungiamo una soleggiata baita dove sostiamo  per riposare e per consumare un ricostituente spuntino mentre Claudio testa la potenza della sua nuova “ acchiappa ricordi ”. Placati i morsi della fame e riprese le forze, scattiamo la foto di gruppo e poi ci dirigiamo verso le baite di Deccia Sopra m. 1694. Gianfranca si cimenta per la prima volta con le ciaspole e trovandosi subito a proprio agio, decide di seguirci lungo il percorso in salita, Claudio in ogni caso segue attentamente le sue mosse prestando la sua rassicurante assistenza, anche Gildo non vuole essere da meno e ci raggiunge. Dopo la  fatica della salita, ci gustiamo l’ampio e stupendo panorama: i monti spuntano da ogni lato...anche dalle finestre  dove, oltre al resto, si materializzano loschi figuri! Raggiungiamo la curiosa baita, ricavata sfruttando la conformazione di una roccia, ed iniziamo a scendere per riunirci ad Antonietta che è rimasta a godersi il tiepido sole. In lontananza notiamo una persona che sta risalendo il ripido pendio in compagnia di un simpatico cagnolino che, dal ricercato abbigliamento, riconosco essere Suni, ergo la persona non può che essere Gabriele ( www.inmontagnacongabriesuni.it ) l’amico conosciuto tramite Face Book e con il quale ci siamo scambiati precedenti messaggi. Come si suol dire il mondo è proprio piccolo e la casuale combinazione ci permette, con grande reciproca soddisfazione, di conoscerci personalmente. Anche Suni sembra essere felice di aver fatto nuove amicizie e saltella allegramente dietro ad ognuno di noi avvolta nel suo elegante ed inconfondibile cappottino. Riunitici di nuovo tutti in gruppo, iniziamo la discesa che effettuiamo percorrendo fedelmente la strada consortile fino a che raggiungiamo nuovamente le auto al termine di una splendida giornata che ci ha lasciato tutti molto soddisfatti.