Val Antigorio

Alpe Deccia m. 1694

Partecipanti:
 Gita effettuata in data: 24-Febbraio-2010                                                      

 Partenza da: Cravegna m. 816
 Dislivello totale: m. 888
 Difficoltà: E
 Effettivo cammino h: 3,45

Come arrivarci: Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita Crodo-Val Formazza. Si imbocca la SS 659 della Valle Formazza; dopo aver attraversato l'abitato di Crodo, prima di giungere a Baceno, sulla sinistra si stacca una strada con indicazioni “Cravegna-Viceno″, superato il grazioso abitato di Cravegna proseguire in direzione di Viceno sino a raggiungere il ponte sul Rio Alfenza, dove si parcheggia l’auto.

Le continue nevicate del periodo ed il rialzo delle temperature richiedono molta prudenza nella scelta degli itinerari, di conseguenza per non correre rischi ed andare sul sicuro, niente di meglio di una salita all’Alpe Deccia, questo appartato angolo della valle Antigorio, lontano e diverso dalle località più conosciute e blasonate è uno dei luoghi da noi preferiti dove ritorniamo sempre con piacere. L’itinerario di  salita si svolge lungo la strada consortile dove la pista, generalmente battuta, si dipana in tutta sicurezza; ovviamente non vanno tralasciate o sottovalutate le elementari norme di comportamento su terreno innevato. Calzate da subito le ciaspole, iniziamo a salire lungo la strada che sale a Deccia, l’ambiente che ci circonda è ancora avvolto da una abbondante coltre di neve. Mentre risaliamo lentamente lungo la strada, il nostro sguardo spazia ad ammirare il paesaggio che come in una immagine panoramica scorre davanti ai nostri occhi. Superato l’agglomerato di Lonsc, raggiungiamo Aulusc m. 1075 (h0,40 ) da dove, seguendo le indicazioni, pieghiamo a sinistra per risalire un tratto del sentiero estivo che  poco dopo ci riporta sulle strada consortile ed, in costante salita, ci introduce alle baite dell’Alpe Paù m. 1280 (h0,20;1,00). Proseguiamo nella salita ed arriviamo al tornante che riporta le indicazioni del sentiero estivo per Deccia ( h0,10;1,10), le tracce dei precedenti passaggi sono ricoperte da uno  strato di neve fresca che si attacca fastidiosamente sotto le ciaspole creando zoccolo, tanto che Claudio e Franco preferiscono toglierle.  Decidiamo di proseguire lungo la strada che riporta una traccia meglio battuta e con moderata fatica, giungiamo in vista delle stupende baite dell’ Alpe Deccia Inferiore m. 1610 (h0,50;2,00) che ci appaiono illuminate dal sole con il maestoso sfondo del Corno Cistella che si staglia in un cielo leggermente velato da nubi in via di dissoluzione. Le baite dell’alpe sono cariche di neve e per meglio immortalare lo  stupendo scenario, ci dirigiamo verso le baite di Deccia Sopra m. 1694 (h0,20;2,20) dove sostiamo per gustarci l’ampio e stupendo panorama che si stende sotto di noi. Qui veniamo raggiunti dagli amici del “ Gruppo Ex Escursionismo Italtel ″ con i quali scattiamo una foto di gruppo a ricordo del piacevole incontro. Nel frattempo, la giornata si è completamente schiarita e le alte velature hanno lasciato il posto ad un caldo sole primaverile per cui, ci organizziamo con una panca di fortuna e, ci concediamo la pausa pranzo. Mentre ci apprestiamo ad intraprendere la discesa, veniamo avvisati dall’amico Gian Mario che anche lui, in compagnia di parenti, si trova  a Deccia Inferiore, lo raggiungiamo e tutti insieme ci spariamo una foto ricordo. Nonostante l’assenza del nostro “Folletto ufficiale″ Flavio ( www.cappef.com ) si manifestano dei dispettosi allievi che tentano di turbare il meritato riposo degli stanchi escursionisti scatenando la “ pallosa ″reazione di Franco. L’alta temperatura della giornata produce una serie di slavine che scaricano dai canaloni che scendono dal Corno del Cistella e Claudio viene assalito da una irrefrenabile voglia di gelato! Terminati gli stravizi, scattate numerose fotografie, Claudio richiama tutti all’ordine e prendendo il comando delle operazioni guida il gruppo in discesa lungo la strada consortile, ricalcando in parte il percorso seguito in salita. Dopo poco i gruppi si dividono prendendo ognuno direzioni diverse, noi scendiamo fino  ad arrivare alla deviazione per Voma m. 1351 che decidiamo di raggiungere per variare il percorso di rientro. Seguendo un percorso in leggera salita che si sviluppa nel bosco, raggiungiamo l’alpeggio (h0,40;3,00)  da cui scendiamo in direttissima,  lungo la mulattiera sommersa dalla neve, e seguendo rare tracce di precedenti passaggi raggiungiamo la spianata su cui sorgono le baite dell’Alpe Lonsc m. 1130 per poi inserirci nuovamente sulla strada che seguiamo fino al suo termine raggiungendo di nuovo l’auto (h0,45;3,45). Termina così  una stupenda giornata trascorsa allegramente in compagnia di vecchi e nuovi simpaticissimi  amici che abbiamo iscritto d’autorità alla oramai celebre SPA.