Come arrivarci:
Percorrere la A 26
sino a Gravellona Toce, proseguire sulla S.S. 33 del
Sempione sino all’uscita Crodo-Val Formazza. Si imbocca
la SS 659 della Valle Formazza; dopo aver attraversato
l'abitato di Crodo, prima di giungere a Baceno, sulla
sinistra si stacca una strada con indicazioni
“Cravegna-Viceno″, superato il grazioso abitato di
Cravegna proseguire in direzione di Viceno sino a
raggiungere il ponte sul Rio Alfenza, dove si parcheggia
l’auto.
Le
continue nevicate del periodo ed il rialzo delle
temperature richiedono molta prudenza nella scelta degli
itinerari, di conseguenza per non correre rischi ed
andare sul sicuro, niente di meglio di una salita
all’Alpe Deccia, questo appartato angolo della valle
Antigorio, lontano e diverso dalle località più
conosciute e blasonate è uno dei luoghi da noi preferiti
dove ritorniamo sempre con piacere. L’itinerario di
salita si svolge lungo la strada consortile dove la
pista, generalmente battuta, si dipana in tutta
sicurezza; ovviamente non vanno tralasciate o
sottovalutate le elementari norme di comportamento su
terreno innevato.
Calzate da subito le ciaspole, iniziamo a
salire lungo la strada che sale a Deccia, l’ambiente che
ci circonda è ancora avvolto da una abbondante coltre di
neve. Mentre risaliamo lentamente lungo la strada, il
nostro sguardo spazia ad ammirare il paesaggio che come
in una immagine panoramica scorre davanti ai nostri
occhi. Superato l’agglomerato di Lonsc, raggiungiamo
Aulusc m. 1075 (h0,40 ) da dove,
seguendo le indicazioni, pieghiamo a sinistra
per risalire un tratto del sentiero estivo che
poco dopo ci riporta sulle strada consortile ed, in
costante salita, ci introduce alle
baite dell’Alpe Paù m. 1280 (h0,20;1,00).
Proseguiamo nella salita ed arriviamo al tornante che
riporta le indicazioni del sentiero estivo per Deccia (
h0,10;1,10), le tracce dei precedenti passaggi
sono ricoperte da uno strato di neve fresca che si
attacca fastidiosamente sotto le ciaspole creando
zoccolo, tanto che
Claudio e Franco preferiscono toglierle.
Decidiamo di proseguire lungo la strada che riporta una
traccia meglio battuta e con moderata fatica, giungiamo
in vista delle stupende baite dell’
Alpe Deccia Inferiore m. 1610 (h0,50;2,00)
che ci appaiono illuminate dal sole con il maestoso
sfondo del Corno Cistella che si staglia in un cielo
leggermente velato da nubi in via di dissoluzione.
Le baite dell’alpe sono cariche di
neve e per meglio immortalare lo
stupendo scenario, ci dirigiamo verso le
baite di Deccia Sopra m. 1694 (h0,20;2,20)
dove sostiamo per gustarci l’ampio e stupendo
panorama che si stende sotto di noi.
Qui veniamo raggiunti dagli amici del “ Gruppo Ex
Escursionismo Italtel ″ con i quali scattiamo una
foto di gruppo a ricordo del piacevole
incontro. Nel frattempo, la giornata si è completamente
schiarita e le alte velature hanno lasciato il posto ad
un caldo sole primaverile per cui, ci organizziamo con
una
panca di fortuna e, ci concediamo la pausa
pranzo. Mentre ci apprestiamo ad intraprendere la
discesa, veniamo avvisati dall’amico Gian Mario che
anche lui, in compagnia di parenti, si trova a
Deccia Inferiore, lo raggiungiamo e tutti insieme ci
spariamo una
foto ricordo. Nonostante l’assenza del nostro
“Folletto ufficiale″ Flavio (
www.cappef.com ) si manifestano dei
dispettosi allievi che tentano di turbare il
meritato riposo degli stanchi escursionisti scatenando
la “ pallosa ″reazione di Franco. L’alta
temperatura della giornata produce una serie di slavine
che scaricano dai canaloni che scendono dal Corno del
Cistella e Claudio viene assalito da una
irrefrenabile voglia di gelato!
Terminati gli stravizi, scattate numerose fotografie,
Claudio richiama tutti all’ordine e prendendo
il comando delle operazioni guida il
gruppo in discesa lungo la strada consortile,
ricalcando in parte il percorso seguito in salita. Dopo
poco i gruppi si dividono prendendo ognuno direzioni
diverse, noi scendiamo fino ad arrivare alla
deviazione per Voma m. 1351 che decidiamo di
raggiungere per variare il percorso di rientro. Seguendo
un percorso in leggera salita che si sviluppa nel bosco,
raggiungiamo l’alpeggio (h0,40;3,00)
da cui scendiamo in direttissima, lungo la mulattiera
sommersa dalla neve, e seguendo rare tracce di
precedenti passaggi raggiungiamo la spianata su cui
sorgono le
baite dell’Alpe Lonsc m. 1130 per poi
inserirci nuovamente sulla strada che seguiamo fino al
suo termine raggiungendo di nuovo l’auto (h0,45;3,45).
Termina così una stupenda giornata trascorsa
allegramente in compagnia di vecchi e nuovi
simpaticissimi amici che abbiamo iscritto
d’autorità alla oramai celebre SPA.
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