Valle Anzasca

Bivacco  Belloni m. 2509

Partecipanti:
 Gita effettuata in data: 19-Agosto-2010                                                      

 

 Partenza da: Pecetto/Belvedere m. 1914
 Dislivello totale: m. 595
 Difficoltà: EE
 Effettivo cammino h: 3,00

Come arrivarci: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la Statale del Sempione, sino all’uscita di Piedimulera, da dove si imbocca la SS549 della Val Anzasca che si percorre in tutta la sua lunghezza, raggiungendo prima Macugnaga ed in seguito la frazione Pecetto.

Terminato il periodo di ferie si torna al “ lavoro ”, pertanto ci ricongiungiamo agli amici della SPA per effettuare una delle nostre abituali camminate. Per ricominciare, dopo il periodo di quasi fermo, riteniamo che sia opportuno non forzare troppo e decidiamo pertanto di usufruire della seggiovia per raggiungere la zona del Belvedere. Dal piazzale di arrivo m. 1914 ci dirigiamo a destra seguendo il sentiero segnalato che oltrepassa la morena dell’omonimo ghiacciaio ricoperto da pietrame e con qualche crepaccio visibile. Seguendo le paline di segnalazione e vari ometti di sassi procediamo fino a che la morena si interrompe, da questo punto saliamo sino ad un bivio da dove procediamo a sinistra lungo la traccia che ci conduce ai ruderi dell’Alpe Fillar m. 1974 (h0,30) situato ai piedi del crestone SE della Cima di Jazzi. Lasciamo sulla destra il sentiero che prosegue per il Rifugio E. Sella e ci dirigiamo verso il fondo del vallone, delimitato dalla Cima Jazzi ed il Gran Fillar, facendo attenzione a non perdere le tracce di sentiero che, infilandosi fra ontani e cespugli di salicone, sembra giocare a nascondino quasi a voler far perdere le proprie tracce. Come si è soliti dire “ il bel gioco dura poco ” e, percorse alcune centinaia di metri, il sentiero riappare per continuare a risalire fra magri pascoli e pietrame in direzione del risalto roccioso posto alla base del crestone Est del Gran Fillar, qui incontriamo Claudio che è già di ritorno da una veloce salita al bivacco. Continuiamo a seguire l’esile traccia di sentiero che ci porta a risalire alcune balze di roccia per poi infilarsi in un canalone e sbucare su di una pietraia che percorriamo per un breve tratto prima di deviare decisamente a destra ed incunearci in un canalino roccioso alla cui sommità, nei pressi di un caratteristico dente sorge, appollaiato sulla Loccia dei Camosci, il Bivacco Valentino Belloni m. 2509 (h0,50;1,20). Il bivacco, di proprietà del CAI di Gallarate venne inaugurato il 15 luglio del 1950 e dedicato al socio Valentino Belloni caduto nella Seconda Guerra Mondiale, è un ottimo punto di appoggio per chi intende salire al Piccolo e Grand Fillar, alla Cima Brioschi, allo Jagerhorn e alla Torre di Castelfranco.  L’ambiente si presenta aspro e solitario, sopra le nostre teste si innalzano le magnifiche pareti rocciose del Monte Rosa che stagliandosi nell’intenso azzurro del cielo chiudono l’estremità superiore della valle, mentre sotto di noi si estende il ghiacciaio del Belvedere. Flavio ( www.cappef.com ) è indaffarato a far provvista di splendidi ricordi e scatta foto a raffica, mentre noi siamo incantati dallo spettacolo che raramente si ha occasione di vedere. Scattiamo la foto ricordo e mentre consumiamo il nostro spuntino veniamo raggiunti da Gianni. Scambiate quattro piacevoli chiacchiere, a malincuore lasciamo questo osservatorio privilegiato e ritorniamo sui nostri passi sino a giungere nuovamente l’Alpe Fillar (h0,40;2,00), qui decidiamo di rientrare su Pecetto percorrendo l’itinerario del Sentiero naturalistico che si sviluppa lungo la testata della valle. Dall’Alpe Fillar, prendiamo a sinistra per seguire il sentiero, e in leggera discesa  entriamo in una valletta di alni. Su di una spartana passerella, che richiede doti da equilibrista che non tutti dimostrano di avere, attraversiamo un sostanzioso corso d’acqua e procedendo in falsopiano raggiungiamo l'Alpe Roffelstaffel m. 1905 (h0,20;2,20) dove un sapiente restauro conservativo ha permesso il recupero di una vecchia baita datata 1831. Incontriamo Chiara,Luca,Marta,Lucio e Matteo con i quali, prima di congedarci, scattiamo una foto di gruppo.  Dall’alpe continuiamo in piano fino ad incrociare il sentiero che sale alla Capanna Sella. Seguendo le indicazioni per Macugnaga, scendiamo ad attraversare la caratteristica forra creata dal Torrente Roffel ed in breve raggiungiamo la sella prativa di Barboûloûbode m. 1800. Qui incontriamo un gruppo di simpatici ragazzi di Domodossola che stanno effettuando il percorso inverso al nostro senso di marcia. Proseguendo nella discesa, abbiamo modo di osservare la scultura realizzata da Giuseppe Scaranto “ il baffo ”  che avevamo visto al lavoro durante la nostra precedente salita al Faderhorn. Mentre dense nuvole ricoprono la grandiosa parete del Rosa, lanciamo un ultimo sguardo all’impressionante morena del ghiacciaio ed alla valle e ci affrettiamo a raggiungere la sponda sinistra dell’Anza poi,  seguendo la comoda strada che scende dal Burki, proseguiamo per Pecetto che si presenta tutto esaurito in ogni ordine di posto (h0,40;3,00).