Valle Ossola

M.te Calvario-Anzuno-Tappia

Partecipanti:
 Gita effettuata in data: 11-Novembre-2010                                                      

 Partenza da: Domodossola m. 280
 Dislivello totale: m. 507
 Difficoltà: T
 Effettivo cammino h: 3,15

Come arrivarci: Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, proseguire seguendo la statale del Sempione , sino all’uscita per Domodossola. Usciti dalla statale, si seguono le indicazioni per il Sacro Monte Calvario.

                                                                                                      
Per continuare l’operazione di “ riabilitazione e reinserimento ” nel gruppo del nostro “ socio anziano ” Franco, anche oggi abbiamo preferito effettuare un tragitto piacevole e prettamente turistico, adatto a chi vuole camminare senza esagerare negli sforzi, gustandoci interamente i colori dell’autunno che conferiscono a questi luoghi un’atmosfera tutta particolare. Con questa scusante, approfittiamo per recarci in un luogo da noi non ancora visitato in quanto rientrante in quei classici percorsi “ fuori porta ”che sempre si tralasciano perchè (ci si può andare in un qualsiasi momento): il Monte Calvario e dintorni. Visitando questi luoghi si attraversano gli antichi villaggi di Anzuno e Tappia, che conservano ancora le infrastrutture dell’economia rurale, oggi rinati a nuova vita dopo un lungo periodo di abbandono. Infatti, lungo tutto il percorso, sono visibili: forni, torchi, mulini, terrazzamenti e le caratteristiche “ toppie ” tutte opere, sopravvissute al trascorrere del tempo, che restano a testimoniare quanto in passato fosse intensamente  vissuta e lavorata questa fascia pedemontana della Valle del Toce. Raggiunto l’inizio della Via Crucis del Sacro Monte Calvario cominciamo a risalire il bel lastricato che supera le diverse cappelle al cui interno, per mezzo di statue e pitture, sono rappresentati gli episodi della Passione. Al bivio della VI stazione prendiamo a destra e, seguendo il percorso devozionale, raggiungiamo la sommità del monumentale complesso entrando a visitarlo, dalla cima si gode di una stupenda  veduta su tutto il piano ossolano e sulle montagne che lo circondano. Ritornati al piccolo piazzale, al termine della carrozzabile, scendiamo sulla strada asfaltata che percorriamo sulla destra giungendo in località Crosiggia m. 402, qui ci inseriamo sulla bella mulattiera che conduce all’Oratorio di S. Antonio ad Anzuno. Il tracciato si snoda sotto una folta vegetazione in cui la luce autunnale brilla di una indescrivibile ricchezza di toni e colori che conferiscono all’ambiente un aspetto molto suggestivo, proseguiamo lungo il comodo sentiero ben marcato e raggiungiamo la frazione di Anzuno m. 551 il cui toponimo, secondo la tradizione, sembra derivi da “ Nessuno ” dato che  nessun abitante di questo paesino sopravvisse alla  terribile epidemia di peste del 1630. L’oratorio, lindo e ben tenuto, sorge ai margini del piccolo agglomerato in cui sono conservati: il torchio risalente al 1712, il lavatoio comunitario ed il forno per il pane datato 1895. Queste costruzioni, conservate gelosamente sotto chiave, sono aperte al pubblico solo in particolari occasioni. Lasciamo la frazione ed incamminandoci in direzione di Tappia ci immettiamo nella valle del Rio Anzuno le cui spumeggianti acque fungevano da forza motrice per i mulini ad acqua che erano disposti lungo la sue rive e adibiti alla macinazione della segale, all’esterno sono ancora visibili le macine in sasso. Poco a monte dei mulini, si trova il “ masso ollare ” in cui ancora sono individuabili gli infossamenti prodotti dalla rimozione della roccia che serviva per la fabbricazione delle pentole. Continuiamo in falsopiano, e perveniamo alla Cappella dell’Oro m. 602, superiamo il minuscolo cimitero di Tappia da dove, fra gli alberi, spunta il campanile della chiesa, ancora pochi passi e raggiungiamo il bel piazzale m. 624 su cui sorge la chiesa dedicata a S. Zeno. La chiesa, risalente ai primi anni del 500, è situata in posizione panoramica con vista su tutte le montagne ossolane, alcuni pannelli informativi aiutano nella loro identificazione. Visitato l’antico villaggio, il cui nome potrebbe derivare da “ tapa ”, vocabolo che in dialetto sta ad indicare i ripiani terrazzati che interrompevano la ripidità dei versanti della montagna, riprendiamo il cammino e ci avviamo lungo la mulattiera che, immersa nel bosco, scende a raggiungere Valpiana. Dal lavatoio, un ampio sentiero ci permette di raggiungere la località di Gabi Valle per poi arrivare a Rogoledo e proseguire fino a Quartero, dove risalendo a sinistra la strada asfaltata raggiungiamo il bivio per Crosiggia. Questo ultimo tratto di percorso, pur sviluppandosi su strada carrozzabile, risulta essere comunque piacevole con la visione costante di meravigliosi scorci panoramici. Risaliamo il bel viale che ci riporta nei pressi del monumento ai caduti da cui aveva preso avvio la mulattiera per Anzuno. Percorrendo nuovamente il breve tratto di strada che ci riporta al piazzaletto del Sacro Monte, Franco e Flavio ( www.cappef.com ) dimostrano la loro soddisfazione. Una foto ricordo ai miei compagni d’avventura e poi, facendo molta attenzione, ripercorriamo in discesa il lastricato reso viscido ed insidioso dal gran quantitativo di foglie morte che si sono depositate al suolo, e sani e salvi raggiungiamo di nuovo l’auto.

Bella e facile passeggiata che si svolge in buona parte su mulattiera, da effettuarsi con passo calmo  senza considerare l’orologio. Volutamente non sono indicati i tempi intermedi in quanto numerose sono le testimonianze che meritano di essere osservate con la giusta attenzione.