Come arrivarci:
Percorrere la A 26, da cui si esce al casello di
Romagnano Sesia /Ghemme. Si prosegue lungo la Statale
229 fino a Varallo: da qui la strada per Alagna
Valsesia si snoda lungo la Val Grande, attraversa i
paesi di
Balmuccia,
Scopa, Scopello, Piode per giungere dopo circa 23 Km a
Campertogno.
![](../Cartine%20in%20miniatura/Vasnera/Cartina%20Vasnera.jpg)
Parcheggiata l’auto sulla statale nei pressi della
chiesa, ci incamminiamo verso il
vecchio ponte di pietra sul Sesia, prima di
attraversarlo incontriamo una piccola
cappella con l'immagine della Madonna: questa
cappella fu adibita a garitta per le guardie di confine
quando, dal 1800 al 1814 per decisione di
Napoleone, il Sesia delimitava il confine tra l’Italia e
la Francia. Superiamo il ponte e raggiungiamo la
frazione Tetti
da cui prende avvio la bella mulattiera selciata (
segnavia N° 78 ). Superata la frazione, iniziamo a
risalire la mulattiera dove incontriamo la
prima delle quindici cappellette che
descrivono episodi della vita della Madonna, e
accompagnano il cammino. Risalendo la ripida ed ampia
mulattiera proseguiamo e raggiungiamo la località
Scarpiolo dove sorge l’Oratorio
della Madonna degli Angeli (h0,20),
mantenendoci sullo sperone che discende dal Sasso
Bruciato entriamo nel territorio del Selletto m. 975 ed
incontriamo il bivio per l’itinerario N° 72 che lasciamo
sulla destra. Inoltrandoci nel bosco raggiungiamo
Scarpia m. 980 dove troviamo una splendida cappella di
posa. Usciamo dal bosco e perveniamo allo spiazzo su cui
sorge l’antica
chiesetta della Madonna del Callone m. 1092
(h0,15;0,35) eretta nel 1512. Il piazzale
antistante il santuario è un vero e proprio
balcone sulla valle dal quale si possono
ammirare quasi tutte le frazioni di Campertogno.
Proseguiamo lungo il percorso che si inoltra nella
faggeta e perveniamo al pianoro
dell'Argnaccia m. 1183 (h0,15;0,50),
che si stende su un'ampia terrazza glaciale, subito
appare la
cappella denominata "del laghetto",
percorriamo il pianeggiante sentiero e lasciamo
l'Argnaccia con le sue case quasi tutte restaurate ed il
suo
piccolo laghetto,
superiamo l’Alpe Cuna m. 1260 (h0,10;1,00),
tralasciamo il segnavia N° 78b che porta al Becco della
Guardia e raggiungiamo il
Cangello
m. 1364 (h0,30;1,30), un bellissimo alpeggio con
la sua fontana e l’immancabile
chiesetta dedicata a San Bernardo.
Volgendo a sinistra raggiungiamo l’Alpe Cascine m.1420
(h0,10;1,40), circondata da prati e pascoli. Qui
incontriamo e conosciamo Sergio
che carica l’alpe con mucche e capre, messo a conoscenza
di dove vogliamo andare, ci suggerisce di raggiungere
l’Alpe Massero per poi salire alla Punta Vasnera.
Seguendo le sue preziose indicazioni, risaliamo il
prospiciente vallone fino al limitare del bosco per poi
indirizzarci a sinistra, seguendo una evidente traccia
di passaggio, districandoci in una fitta vegetazione di
rododendri
ed ontanelle raggiungiamo l’Alpe
Massero m. 1837
(h1,05;2,45)alla testata dell’omonimo vallone. La
Punta Vasnera è posta in posizione verticale quasi sopra
le nostre teste, Flavio (
www.cappef.com ) ha già raggiunto la sommità e ci
osserva nella nostra salita che effettuiamo seguendo una
marcata traccia di sentiero che ci porta ad abbassarci
anziché salire. Non riuscendo ad individuare una via di
salita, chiamiamo la nostra “vedetta″ che ci raggiunge
e, facendoci fare un sentiero... mooolto alternativo (
una ontanata che non consiglio a nessuno ) ci conduce
fin sulla vetta m. 2028 (h0,45;3,30) dove
scattiamo la sudata
foto di gruppo.
Iniziamo la discesa, che avviene seguendo per un buon
tratto il
filo di cresta,
per poi abbassarsi a raggiungere prima il Passo Vasnera
m. 1933 e successivamente il sottostante
Alpe Vasnera m.
1731 (h0,30;4,00). Una breve sosta per consumare
un rapido spuntino e poi via di nuovo seguendo il ben
indicato
sentiero N° 78,
superiamo la Sella m. 1583 e ritorniamo di nuovo
all’Alpe Cascine (h0,50;4,50). Il caratteristico
profumo di stalla, la cordialità e generosità tipiche
del montanaro di un tempo, con cui Sergio ci accoglie,
ci sorprende dandoci l’impressione di essere in un mondo
immaginario e non reale. Molto gentilmente ci mostra il
nuovo arrivato,
nato in mattinata e già ben ritto sulle sue gambe, ci
illustra le fasi del suo lavoro, il caseificio, la sua
produzione e ci propone un
graditissimo assaggio.
Convinti della bontà dei suoi prodotti, veramente
squisiti, ci congediamo da lui acquistando degli
splendidi tomini di capra che provvederà sua mamma ( la
signora Olga ) a quantificare economicamente. Ritorniamo
al Cangello e percorrendo in discesa la
splendida mulattiera
già percorsa al mattino, ci ritroviamo di nuovo alla
frazione Tetti dove ci rechiamo dalla
signora Olga per
regolarizzare l’acquisto dei tomini ai quali si
aggiungono delle succulente
forme di toma
che, degustate in quel di casa, ci faranno ricordare gli
splendidi personaggi che abbiamo avuto il piacere di
conoscere effettuando questa superba escursione;
decisamente impegnativa ma molto remunerativa sia dal
punto di vista umano che paesaggistico. Ritornando verso
l’auto,
uno sguardo dal ponte
ci ricorda che la Valsesia è famosa non solo per le sue
splendide montagne! Un ringraziamento particolare al
nostro inimitabile “ Rettore Magnifico ″ che come al
solito ha provveduto a portarci sulla... retta via!
Grazie Flavio se non ci fossi ti dovremmo inventare.
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