Val Sesia

Punta Vasnera m. 2028

Partecipanti:
 Gita effettuata in data : 24-Giugno-2009                                                      

 Partenza da: Campertogno Fraz. Tetti m. 827
 Dislivello totale : m. 1201
 Difficoltà : E    
 Effettivo cammino h: 5,45

Come arrivarci: Percorrere la A 26, da cui si esce al casello di Romagnano Sesia /Ghemme. Si prosegue lungo la Statale 229 fino a Varallo: da qui la strada per  Alagna Valsesia si snoda lungo la Val Grande, attraversa i paesi di  Balmuccia, Scopa, Scopello, Piode per giungere  dopo circa 23 Km a Campertogno.

Parcheggiata l’auto sulla statale nei pressi della chiesa, ci incamminiamo verso  il vecchio ponte di pietra  sul Sesia, prima di attraversarlo incontriamo una piccola cappella con l'immagine della Madonna: questa cappella fu adibita a garitta per le guardie di confine quando,  dal 1800 al 1814 per decisione di Napoleone, il Sesia delimitava il confine tra l’Italia e la Francia. Superiamo il ponte e raggiungiamo la frazione Tetti da cui prende avvio la bella mulattiera selciata ( segnavia N° 78 ). Superata la frazione, iniziamo a risalire la mulattiera dove incontriamo la prima delle quindici cappellette che descrivono episodi della vita della Madonna, e accompagnano il cammino. Risalendo la ripida ed ampia mulattiera proseguiamo e raggiungiamo la località Scarpiolo dove sorge l’Oratorio della Madonna degli Angeli (h0,20), mantenendoci sullo sperone che discende dal Sasso Bruciato entriamo nel territorio del Selletto m. 975 ed incontriamo il bivio per l’itinerario N° 72 che lasciamo sulla destra. Inoltrandoci  nel bosco raggiungiamo Scarpia m. 980 dove troviamo una splendida cappella di posa. Usciamo dal bosco e perveniamo allo spiazzo su cui sorge l’antica chiesetta della Madonna del Callone m. 1092 (h0,15;0,35) eretta nel 1512. Il piazzale antistante il santuario è un vero e proprio balcone sulla valle dal quale si possono ammirare quasi tutte le frazioni di Campertogno. Proseguiamo lungo il percorso che si inoltra nella faggeta e perveniamo al  pianoro dell'Argnaccia m. 1183 (h0,15;0,50), che si stende su un'ampia terrazza glaciale, subito appare la cappella denominata "del laghetto", percorriamo il pianeggiante sentiero e lasciamo l'Argnaccia con le sue case quasi tutte restaurate ed il suo piccolo laghetto, superiamo l’Alpe Cuna m. 1260 (h0,10;1,00), tralasciamo il segnavia N° 78b che porta al Becco della Guardia e raggiungiamo il Cangello m. 1364 (h0,30;1,30), un bellissimo alpeggio con la sua fontana e l’immancabile chiesetta dedicata a San Bernardo. Volgendo a sinistra raggiungiamo l’Alpe Cascine m.1420 (h0,10;1,40), circondata da prati e pascoli. Qui incontriamo e conosciamo Sergio che carica l’alpe con mucche e capre, messo a conoscenza di dove vogliamo andare, ci suggerisce di raggiungere l’Alpe Massero per poi salire alla Punta Vasnera. Seguendo le sue preziose indicazioni, risaliamo il prospiciente vallone fino al limitare del bosco per poi indirizzarci a sinistra, seguendo una evidente traccia di passaggio, districandoci in una fitta vegetazione di rododendri ed ontanelle raggiungiamo l’Alpe Massero m. 1837 (h1,05;2,45)alla testata dell’omonimo vallone. La Punta Vasnera è posta in posizione verticale quasi sopra le nostre teste, Flavio ( www.cappef.com ) ha già raggiunto la sommità e ci osserva nella nostra salita che effettuiamo seguendo una marcata traccia di sentiero che ci porta ad abbassarci anziché salire. Non riuscendo ad individuare una via di salita, chiamiamo la nostra “vedetta″ che ci raggiunge e, facendoci fare un sentiero... mooolto alternativo ( una ontanata che non consiglio a nessuno ) ci conduce fin sulla vetta m. 2028 (h0,45;3,30) dove scattiamo la sudata foto di gruppo. Iniziamo la discesa, che avviene seguendo per un buon tratto il filo di cresta, per poi abbassarsi a raggiungere prima il Passo Vasnera m. 1933 e successivamente  il sottostante Alpe Vasnera m. 1731 (h0,30;4,00). Una breve sosta per consumare un rapido spuntino e poi via di nuovo seguendo il ben indicato sentiero N° 78, superiamo la Sella m. 1583 e ritorniamo di nuovo all’Alpe Cascine (h0,50;4,50). Il caratteristico profumo di stalla, la cordialità e generosità tipiche del montanaro di un tempo, con cui Sergio ci accoglie, ci sorprende dandoci l’impressione di essere in un mondo immaginario e non reale. Molto gentilmente ci mostra il nuovo arrivato, nato in mattinata e già ben ritto sulle sue gambe, ci illustra le fasi del suo lavoro, il caseificio, la sua produzione e ci propone un graditissimo assaggio. Convinti della bontà dei suoi prodotti, veramente squisiti, ci congediamo da lui acquistando degli splendidi tomini di capra che provvederà sua mamma ( la signora Olga ) a quantificare economicamente. Ritorniamo al Cangello e percorrendo in discesa la splendida mulattiera già percorsa al mattino, ci ritroviamo di nuovo alla frazione Tetti dove ci rechiamo dalla signora Olga per regolarizzare l’acquisto dei tomini ai quali si aggiungono delle succulente forme di toma che, degustate in quel di casa, ci faranno ricordare gli splendidi personaggi che abbiamo avuto il piacere di conoscere effettuando questa superba escursione; decisamente impegnativa ma molto remunerativa sia dal punto di vista umano che paesaggistico. Ritornando verso l’auto, uno sguardo dal ponte ci ricorda che la Valsesia è famosa non solo per le sue splendide montagne! Un ringraziamento particolare al nostro inimitabile “ Rettore Magnifico ″ che come al solito ha provveduto a portarci sulla... retta via! Grazie Flavio se non ci fossi ti dovremmo inventare.